Bruxelles: Barshim 2,43, turbo Gatlin
05 Settembre 2014di Marco Buccellato
Sette primati mondiali stagionali a Bruxelles, nel Memorial Ivo Van Damme, seconda finale della Diamond League IAAF 2014. Protagonista assoluto il qatariano Motaz Essa Barshim, che ha stabilito il record asiatico nel salto in alto con 2,43, seconda prestazione di ogni epoca, e battuto l'ucraino Bondarenko (2,40). Stati Uniti sugli scudi nella velocità, per merito dell'incredibile uno-due messo a segno da Justin Gatlin, che nello spazio di 50 minuti vince 100 e 200 in 9.77 (personale) e 19.71, un'accoppiata mai vista su questi tempi nell'arco di una sera. Mondiali stagionali anche per Allyson Felix nei 200 (22.02), che ha preceduto la francese Soumaré (22.11) e la campionessa d'Europa Schippers (22.30), per Valerie Adams nel peso (20,59), al successo consecutivo numero 56, per la ceca Spotakova nel giavellotto (67,99), per il siepista kenyano Birech (7:58.41) e per Lavillenie nel salto con l'asta (5,93). Libania Grenot è quinta nei 400 in 51.15 (vittoria a Sanya Richards-Ross in 49.98), Gianmarco Tamberi decimo nell'alto con 2,20.
E' soltanto questione di tempo, perché la prova di Mutaz Essa Barshim di stasera, che ha premiato il favoloso saltatore qatariano col record asiatico a 2,43, seconda prestazione di tutti i tempi, ha dimostrato, se ce ne fosse ancora bisogno, che è un degno erede alla successione di Javier Sotomayor come detentore del record mondiale della specialità. Con gli ultimi due tentativi a 2,46 ha fatto letteralmente tremare il record mondiale (2,45). Battuto, ma anche lui in contesa per la vittoria fino alla fine, l'altro grandissimo protagonista della specialità, Bohdan Bondarenko, salito a 2,40. Terzo il russo Ukhov con 2,34, la quota dove la gara ha iniziato a scaldarsi. A 2,37 Bondarenko ha centrato la misura, a Barshim sono serviti due tentativi, Ukhov si è arreso. La vittoria non si è decisa nemmeno a 2,40, superati al primo assalto da entrambi. Barshim è regale a 2,43, al primo tentativo, c'è luce e centimetri per sognare, mentre Bondarenko sbaglia e si riserva le due restanti prove per la partita a poker sull'altezza-record di 2,46. L'ucraino fallisce nettamente, Barshim fa quasi gridare al successo negli ultimi due assalti. Il record mondiale è braccato, ma resta a 2,45, il qatariano però pareggia il conto con Bondarenko: 7 a 7 il bilancio tra i due, e ulteriore parità, 3 a 3, nell'arco di questo incredibile 2014. Il Memorial Van Damme di Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle) si chiude anzitempo sulla quota di 2,25, che l'altista azzurro, settimo a Zurigo, non riesce a superare dopo il 2,20 d'ingresso in gara valicato con due prove. E' decimo a pari merito con il francese Hanany.
Serata-monstre per Justin Gatlin: la perla doppia dello sprint maschile 2014 la firma con un folgorante 9.77 sui 100 (vento 0,6), dove conferma l'imbattibilità stagionale, si aggiudica il primo posto nella classifica di specialità, migliora il già suo primato mondiale stagionale di tre centesimi e realizza la sedicesima prestazione assoluta nella storia della specialità. Basta? No, perché il campione olimpico di Atene 2004 coglie anche un altro traguardo, il primato personale alla bellezza di 32 anni. L'americano ha vinto la gara già sui blocchi, concentratissimo, e si è regalato uno dei migliori start della carriera. In definitiva, i migliori 100 dell'anno, con cinque sprinters entro i 10 netti e ben sette a 10.01. Dopo Gatlin, 9.93 del connazionale Rodgers, il ritrovato Asafa Powell che in 9.95 conferma il sorprendente 9.87 di pochi giorni fa in un piccolo meeting in Texas, 9.96 di Bailey-Cole e 10.00 del campione europeo Dasalou, terza prestazione europea stagionale. A 10.01, Tyson Gay e Nesta Carter, per uno sprint mai visto quest'anno. Meno di un'ora dopo il jet statunitense bissa il successo sui 200, dominati dal primo metro. All'uscita dalla curva non è in discussione il successo, ma la cifra del cronometro, che in 19.71 (vento nullo) permette a Gatlin di mandare agli archivi la miglior doppietta nella storia dello sprint ottenuta nel corso di una sola serata. Il secondo, il qatariano di origini nigeriane Ogunode, mangia la polvere a circa mezzo secondo.
Libania Grenot (Fiamme Gialle) parte all'arrembaggio in terza corsia e dopo 50 metri è già a ridosso della statunitense McCorory, e riesce a mantenere le frequenze per circa 250 metri. All'uscita dell'ultima curva, risucchiata dalle extraeuropee, è in quinta posizione, classifica che terrrà fino al traguardo, cui giunge in 51.15, la sua quarta prestazione dell'anno. Vano il tentativo della campionessa europea di agganciare l'ucraina Zemlyak (51.07, primato personale), battuta agli Europei di Zurigo. Vince Sanya Richards-Ross in 49.98, il quarto crono assoluto del 2014.
Seconda è la giamaicana McPherson (50,12, personale), terza l'altra giamaicana Williams-Mills (50.42). Straordinaria prova di Allyson Felix, che nella mite serata belga torna la gazzella dei tempi belli e segna il miglior crono mondiale dell'anno in un eccellente 22.02 (vento 0,1). Con l'onore delle armi è splendida seconda la francese Myriam Soumaré, che in 22.11 centra il personale, tredicesima prestazione europea di sempre e seconda di Francia, e si prende una clamorosa rivincita sull'olandese volante Dafne Schippers, l'atleta-copertina degli Europei di Zurigo, terza in 22.30.
Danno lustro alla serata anche i 3000 siepi dominati dal kenyano Jairus Birech, sceso alla decima prestazione all-time in 7:58.41, mondiale stagionale e unico sub-8 minuti dell'anno. Battuto il francese Mekhissi-Benhabbad (8:03.23, primato europeo stagionale) e in 8:04.71 Evan Jager, al nuovo record degli Stati Uniti e dell'area nord americana. Nei 1500 metri le lepri kenyane Rotich e Kombich hanno lanciato a dovere uno dei più combattuti 1500 dell'anno, vinto dal coriaceo campione olimpico algerino Taoufik Makhloufi in 3:31.78, che ha superato di un soffio il leader mondiale stagionale Silas Kiplagat (3:31.80) e il gibutiano Souleiman (3:32.82). Affonda Asbel Kiprop, dodicesimo, cui si è spenta la luce in rettilineo dopo una gara condotta secondo le sue abituali strategie, retrovie e poi allungo imperioso. Stavolta, non c'è stato. Nota per il primato personale dell'americano Galen Rupp, decorato olimpico sui 10000, in 3:34.15.
Tre grandi gare nei concorsi feminili: la colombiana Ibargüen ha conservato l'imbattibilità nel triplo che dura da due stagioni, col secondo miglior salto della carriera a livello del mare (14,98), seconda prestazione mondiale stagionale dopo il suo strepitoso 15,31 di Monaco. Abbattuta già al secondo salto la resistenza della campionessa europea Saladuha (14,53), terza la campionessa mondiale indoor Koneva (14,40). Giavellotto donne: una delle grandi protagoniste della serata allo stadio di Re Baldovino è l'eurowinner Barbora Špotáková, che fa sua anche la finale di Diamond League con modalità regale, centrando con 67,99 la miglior prestazione mondiale stagionale al quarto lancio. Mai in discussione la vittoria di specialità (l'altra candidata Ratej si è espressa sottotono), la primatista del mondo ha superato la sudafricana Viljoen (64,30) e l'australiana Mitchell (62,93). Sulla ruota di Bruxelles esce il 56: tante sono le vittorie consecutive di Valerie Adams nel getto del peso. Stuzzicata al primo lancio dalla campionessa europea Schwanitz (entrambe a 19.66 dopo il primo lancio), l'olimpionica ha sbaragliato il campo al secondo turno fiondando il peso a 20,56, primato mondiale stagionale e record del meeting. Brava la Schwanitz a migliorarsi all'ultimo lancio fino a 19,86, exploit che le ha permesso di strappare il secondo posto alla statunitense Carter (19,75). Sopra i 19 metri anche la trinidegna Borel con 19,13. La miglior gara internazionale della stagione.
Numeri d'alta scuola anche per Renaud Lavillenie, vincitore dell'asta col primato mondiale stagionale di 5,93, rimasto solo già dopo i 5,65. Il francese ha invato provato il record nazionale outdoor con 6,03. Già vincitore della classifica di specialità, l'altro transalpino Pascal Martinot-Lagarde persevera nell'operazione-riscatto della finale europea di Zurigo. Il dominatore della stagione si lascia sorprendere in partenza dal cubano Ortega ma a metà gara lo affianca e lo supera, chiudendo in 13.08 (-0,1). secondo Ortega in 13.22, terzo l'oro di Zurigo Shubenkov in 13.22. Ancora sotto gli standard di due anni fa Aries Merritt, che nel 2012 su questa pista firmò il record mondiale in 12.80. Lo statunitense è solo settimo in 13.37. A Robert Harting non è bastato il successo nel disco 867,57) per conquistare la classifica di specialità, che ha premiato il polacco Malachowski (secondo con 67,35). Terzo l'estone Kanter con 65,81. La giamaicana Kaliese Spencer ha confermato la supremazia stagionale vincendo i 400 hs in 54.12 sulla ceca Rosolova (54.54, primato stagionale) e sulla campionessa europea Child (54.76).
Lungo uomini: nel rebus più enigmatico (in lizza per la vittoria di specialità ben 6 atleti), l'ha spuntata il sudafricano Mokoena (8,19), che ha vinto la concorrenza di Gaisah (8,06) e Taylor (8,03).
A classifica di specialità già in tasca, la kenyana Sum si è lasciata sorprendere dalla sempre brava Brenda Martinez sugli 800 metri (1:58.84), che in un arrivo serratissimo ha avuto la meglio sulla britannica Sharp e sulla stessa Sum, entrambe a 1:58.94. Nelle altre gare non valide per la Diamond League, l'idolo di casa Zagre (12.84) è stata battuta dalla statunitense Castlin (12.76) nei 100 hs, rifattasi del "DNF" di rovereto. Terza col primato personale l'olandese Hodde in 12.89. I 400 uomini vanno al trinidegno Quow (45.37) che conferma la buona vena mostrata a Rovereto, davanti a Kevin Borlée (45.44) e al brasiliano Henriques (45.52). I 1000 uomini, una delle corse più spettacolari della serata, si decidono sul filo dei centesimi in favore del campione europeo degli 800 metri Adam Kszczot, che in 2:15.72 firma il primato polacco e la terza prestazione mondiale stagionale, rintuzzando l'attacco dell'etiope Mohamed Aman, iridato a Mosca sugli 800, anch'egli al record nazionale in 2:15.75, e del connazionale Lewandowski (2:15.79). Chiude la serata del Memorial Van Damme un degnissimo 3000 femminile, valido per la classifica di specialità dei 5000, vinto da Mercy Cherono in 8:28.95 sull'aolandese di origini etiopi Sifan Hassan, che in 8:29.38 ha migliorato il record nazionale e avvicinato il primato europeo under 23. Terza Genzebe Dibaba in 8:29.41, con prove ottime anche delle americane Jennifer Simpson (8:29.58) e Shannon Rowbury (8:29.93). Gara di grande livello, con undici primati personali.
I vincitori e i podi di specialità della IAAF Diamond League 2014
UOMINI
100: 1. Justin Gatlin (USA) 16; 2. Michael Rodgers (USA) 13: 3. Nesta Carter (JAM) 7.
200: 1. Alonso Edward (PAN) 19; 2. Nickel Ashmeade (JAM) 18; 3. Christophe Lemaître (FRA) 4.
400: 1. LaShwan Merritt (USA) 26; 2. Gil Roberts (USA) 6; 3=. Isaac Makwala (BOT) e Youssef Al-Masrahi (KSA) 5.
800: 1. Nijel Amos (BOT) 14; 2. David Rudisha (KEN) 10; 3. Ayanleh Souleiman (DJI) 6.
1500: 1. Silas Kiplagat (KEN) 16; 2=. Asbel Kiprpo (KEN) e Ayanleh Souleiman (DJI) 11.
5000: 1. Caleb Ndiku (KEN) 15; 2. Yenew Alamirew (ETH) 14; 3. Muktar Edris (ETH) 8.
3000 siepi: 1. Jairus Birech (KEN) 28; 2. Brimin Kipruto (KEN) 5; 3=. Ezekiel Kamboi (KEN), Conseslus Kipruto (KEN), Mahieddine Mekhissi-Benhabbad (FRA) e Evan Jager (USA) 4.
110hs: 1. Pascal Martinot-Lagarde (FRA) 27; 2. Sergey Shubenkov (RUS) 8; 3. Orlando Ortega (CUB) 6.
400hs: 1. Michael Tinsley (USA) 21; 2. Javier Culson (PUR) 17; 3. Cornel Fredericks (RSA) 12.
Alto: 1. Mutaz Essa Barshim (QAT) 20; 2. Bohdan Bondarenko (UKR) 20; 3. Ivan Ukhov (RUS) 8.
Asta: 1. Renaud Lavillenie (FRA) 28; 2. Konstadinos Filippidis (GRE) 11; 3=. Augusto Dutra (BRA) e Roberta Sobera (POL) 4.
Lungo: 1. Godfrey Mokoena (RSA) 12; 2. Ignisious Gaisah (SEW) 9; 3. Christian Taylor (USA) 8.
Triplo: 1. Christian Taylor (USA) 20; 2. Wlll Claye (USA) 16; 3. Benjamin Compaoré (FRA) 8.
Peso: 1. Reese Hoffa (USA) 23; 2. David Storl (GER) 13; 3. Joe Kovacs (USA) 10.
Disco: 1. Piotr Malachowski (POL) 22; 2. Robert Harting (GER) 20; 3. Gerd Kanter (EST) 5.
Giavellotto: 1. Thomas Röhler (GER) 15; 2. Tero Pitkämäki (FIN) 10; 3=. Ihab Abdelrahman El Sayed (EGY) e Vítezslav Veselý (CZE) 8.
DONNE
100: 1. Veronica Campbell-Brown (JAM) 10; 2=. Kerron Stewart (JAM) e Murielle Ahouré (CIV) 7.
200: 1. Allyson Felix (USA) 21; 2. Blessing Okagbare (NGR) 11; 3. Dafne Schippers (NED) 6.
400: 1. Novlene Williams-Mills (JAM) 20; 2. Sanya Richards-Ross (USA) 16: 3. Stephanie McPherson (JAM) 8.
800: 1. Eunice Sum (KEN) 22; 2. Brenda Martinez (USA) 9; 3. Lynsey Sharp (GBR) 8.
1500: 1. Jennifer Simpson (USA) 17; 2. Abeba Aregawi (SWE) 12; 3. Sifan Hassan (NED) 10.
5000: 1. Mercy Cherono (KEN) 22; 2. Genzebe Dibaba (ETH) 12; 3. Viola Kibiwott (KEN) 5.
3000 siepi: 1. Hiwot Ayalew (ETH) 19; 2. Sofia Assefa (ETH) 13; 3=. Habiba Ghribi (TUN) e Emma Coburn (USA) 10.
100hs: 1. Dawn Harper-Nelson (USA) 21; 2. Queen Harrison (USA) 17; 3. Sally Pearson (AUS) 6.
400hs: 1. Kaliese Spencer (JAM) 30; 2. Eilidh Child (GBR) 7; 3. Kemi Adekoya (BRN) 6.
Alto: 1. Mariya Kuchina (RUS) 18; 2. Ana Šimic (CRO) 12; 3. Blanka Vlašic (CRO) 10.
Asta: 1. Fabiana Murer (BRA) 20; 2=. Ekateríni Stefanídi (GRE) e Jenn Suhr (USA) 9.
Lungo: 1. Tianna Bartoletta-Madison (USA) 16; 2. Ivana Španovic (SRB) 16; 3. Eloyse Lesueur (FRA) 7.
Triplo: 1. Caterine Ibargüen (COL) 28; 2. Yekaterina Koneva (RUS) 8; 3=. Olha Saladuha (UKR) e Kimberly Williams (JAM) 3.
Peso: 1. Valerie Adams (NZL) 32; 2. Christina Schwanitz (GER) 10; 3. Michelle Carter (USA) 6.
Disco: 1. Sandra Perkovic (CRO) 30; 2. Gia Lewis-Smallwood (USA) 13; 3. Dani Samuels (AUS) 9.
Giavellotto: 1. Barbora Špotáková (CZE) 22; 2. Martina Ratej (SLO) 10; 3=. Linda Stahl (GER) e Sunette Viljoen (RSA) 5.
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