Cadetti: Pala e Regazzi quattordicenni sprint
01 Ottobre 2022di Nazareno Orlandi
Il futuro passa anche da Caorle, dalla prima giornata dei Campionati Italiani Cadetti (U16), che ha assegnato venti titoli tricolori e incoronato i quattordicenni più veloci d’Italia. Sono entrambi lombardi: al maschile il re degli 80 metri è il milanese Francis Pala che dall’ottava corsia conferma con 9.23 controvento (-3.2) il successo ottenuto lo scorso anno a Parma, tra le donne la regina è invece la cremonese Sofia Regazzi (9.95/+0.2) che scattava da favorita n.1. Tra i duelli più interessanti del day 1 c’è il confronto nei 2000 metri tra i siciliani Vittore Simone Borromini (in maglia Toscana) e Marco Coppola, migliorati rispettivamente fino a 5:34.82 e 5:38.80 al termine di un ultimo giro di corpo a corpo, tra sorpassi e controsorpassi. Un’altra medagliata internazionale di questa estate (oltre a Borromini, che era stato bronzo), la campionessa del Festival Olimpico della Gioventù Europea di Banska Bystrica Viola Paoletti (Toscana), si invola in solitaria nei 2000 metri per scendere a 6:23.07. Nel lungo, il lombardo Daniele Inzoli imita il fratello Francesco che vinse due anni fa, e conquista il titolo con 6,75 (+1.8). Nel triplo si conferma tricolore Raffaella Tsimi Atana (Lazio) con 12,09 (+0.9) all’ultimo salto, così come nel peso si ripete dopo Parma 2021 la veneta Anita Nalesso (13,31). Nelle classifiche per regioni, al maschile svetta la Lombardia con 181,5 punti, davanti al Lazio (179) e al Piemonte (158), al femminile la prima piazza provvisoria è per il Veneto (184) su Lombardia (175) ed Emilia Romagna (173). Domenica dalle 9 la seconda giornata, in diretta streaming su atletica.tv, con altri sedici titoli in palio e con l’assegnazione dei trofei per regioni.
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SPRINT MONOPOLIO LOMBARDIA - Solo Lombardia nella velocità. Due vittorie su due negli 80 metri, per merito di due atleti che tra pochi giorni compiranno quindici anni, Francis Pala e Sofia Regazzi. Per Pala (Cba Cinisello Balsamo) è una conferma dopo l’edizione di Parma 2021 quando aveva vinto a sorpresa, dalla corsia esterna, con vento contrario di -3.2. Il copione si ripete allo stadio Chiggiato, perché dopo una batteria che non sembrava eleggerlo tra i più in forma della giornata beffa tutti gli avversari, di nuovo da corsia esterna (stavolta la prima), e con la stessa identica brezza a sfavore di -3.2: crono di 9.23. Vale la pena ricordare la sua storia: originario del Congo, a tre anni è stato adottato dalla famiglia milanese dei Pala e si è avvicinato all’atletica grazie a Beppe Mirarchi, al quale poi si è aggiunta Chiara Boniardi per un tandem tecnico. A Caorle la spunta sull’umbro Lorenzo Taddei (9.25) e sul marchigiano Francesco Pagliarini (9.28). Tra le cadette, la favorita Sofia Regazzi non sbaglia: abbracciata l’atletica dopo otto anni di danza moderna e classica, la sprinter di Rivolta d’Adda (Cremona) che si allena a Treviglio (Bergamo) con Paolo Brambilla nell’Atletica Estrada, scappa via in 9.95 (+0.2), replicando il tempo della batteria, e prevale sulla veneta Giulia Signorini (10.10) e sulla marchigiana Michela Pierantoni (10.15).
BORROMINI E PAOLETTI A 2000 - Erano due degli atleti più attesi dell’intera rassegna e non è mancato lo spettacolo: Borromini e Paoletti sono i padroni dei 2000 metri, così come già accaduto nel cross a Trieste. Agonisticamente il duello tutto siciliano tra Vittore Simone Borromini (in maglia Toscana) e Marco Coppola è il contenuto più vibrante della prima giornata, fatto di sorpassi e controsorpassi: a due giri dalla fine restano in due, a 300 metri dal termine Coppola scaglia l’attacco, ma nell’ultima curva Borromini ne ha di più e infila il diretto rivale, dando una soddisfazione al suo tecnico Giuseppe Giambrone che l’ha accolto tra i fuoriclasse del Tuscany Camp. Quasi otto secondi di miglioramento per il palermitano dell’Atletica Cascina (5:34.82), progressi anche per Coppola (5:38.80) e per il terzo classificato, il ligure Gabriele Ferrara (5:43.90). Tra le donne il verdetto è meno in discussione. Viola Paoletti resta da sola negli ultimi due giri e diventa imprendibile per tutte: la fiorentina dell’Atletica Firenze Marathon, atleta e triatleta, allenata da Eduardo Espuna, completa la tripletta di titoli italiani dopo Parma 2021 e Trieste 2022 (6:23.07 il suo tempo, primato personale).
La inseguono Sofia Ferrari (Emilia Romagna, 6:35.04) e la lombarda Rebecca Borgonovo (6:36.71).
TRA EQUITAZIONE E OSTACOLI - Nei 100hs fa il vuoto il laziale Kyan Daniel Escalona (Kronos Roma): non ancora quindicenne, l’ostacolista che vive a Trevignano Romano, sul lago di Bracciano, si divide tra equitazione (è stato campione del mondo U12 nel 2019 in Gran Bretagna) e atletica leggera, praticata al campo della Farnesina insieme alle allenatrici Arianna Latini e Giulia Concilio. Nato in Senegal, è arrivato nel 2011 in Italia insieme ai genitori trasferiti per lavoro. Escalona, reduce da un infortunio all’alluce, stravince con il personale di 13.78 (-1.4) staccando il marchigiano Filippo Angelini (14.17) e il lombardo Giuseppe Romano (14.25). Capitolo cadette. Sua nonna faceva salto in lungo, lei ha invece scelto gli ostacoli: Isabella Calzolari è la più brava negli 80hs, una volata da 11.71 contro un muro di vento (-2.4), dopo l’11.67 (-0.3) della batteria. Cresciuta con la Trevisatletica e allenata dal presidente della società Rolando Zuccon, la trevigiana batte la lombarda Matilda Lui (11.80) e la rappresentante del Friuli Venezia Giulia Teresa Rossi (11.89).
SALTI: LA SAGA DEGLI INZOLI - Proprio come suo fratello Francesco, re dei cadetti due anni fa a Forlì: il lombardo Daniele Inzoli conquista il titolo nel lungo e prosegue la tradizione di famiglia. Del resto, è proprio il bronzo europeo U18 Francesco Inzoli ad aver convinto il fratello minore a provare (era il 2014) e insieme si allenano al campo Saini di Milano: Daniele con la guida tecnica di Rosa Anibaldi. La misura vincente per il saltatore del 2008, quindi al primo anno di categoria (tradotto: potrà gareggiare in questo evento anche l’anno prossimo) è il 6,75 dell’ultimo salto (+1.8) ma il milanese del Cus Pro Patria aveva già messo le cose in chiaro al quinto turno (6,72 ventoso +3.0). Progressi per Emanuele Romano del Team Lazio (secondo con 6,64/1.4), terzo è l’umbro Antonio Mammana (6,34/+0.9). All’ultimo salto Raffaella Tsimi Atana oltrepassa i dodici metri, al termine di una gara che non era ancora decollata: la triplista reatina allenata da Chiara e Alberto Milardi atterra a 12,09 (+0.9) per il secondo squillo tricolore dopo Parma 2021. L’11,70 del primo turno l’aveva comunque portata in testa, davanti ad Elisa Valenti (Sicilia, 11,53/+1.3) e Tosca Maria Bianchi (Lombardia, 11,39/+1.6). Papà italiano, mamma nigeriana: queste le radici di Francesco Efeosa Crotti (Lombardia), a segno nel triplo maschile con 13,87 (+1.8). È il secondo hurrà del giorno per Paolo Brambilla che lo segue nell’Atletica Estrada insieme ad Andrea Cacopardo. Il cremonese di Capralba fa meglio del laziale Guido Scalia (13,57/+1.5 PB) e del veneto Riccardo Passigato Rigotti (13,18/+2.5).
Arriva da Romentino (Novara) e si allena a Borgomanero la neo-campionessa italiana del lungo cadette Federica Fornaroli: 5,54 (+0.8) al quinto salto consegna la maglia tricolore alla quindicenne piemontese dell’Area Libera Coop seguita dal papà-coach ex saltatore in alto Roberto. Dopo essersi classificata terza lo scorso anno nel pentathlon, a Caorle si gode il successo nel lungo superando la lombarda Carolina Gelmotto (5,42/+1.1) e la portacolori del Friuli Venezia Giulia Gaia Marchi (personale con 5,35/+1.1). Fuori con tre nulli una delle favorite, l’emiliana Vittoria Grandi. Nell’asta cadetti il trionfo è per il Piemonte: il torinese Leonardo Scalon (Atl. Rivoli) sale di dieci centimetri e fissa il personale a 4,30. Non è nemmeno un anno che ha cominciato a saltare: un infortunio al braccio mentre praticava sci acrobatico (freestyle) gli ha suggerito di provare con l’atletica e dallo scorso dicembre segue i consigli di coach Luciano Gemello. A fargli compagnia nella “zona medaglie” sono il veneto Michele Bezze (3,90) e il pugliese Ivan Musicco (3,80). Sogna di diventare medico legale, Sophie Barbagallo (Pontevecchio), è per questo che frequenta il classico biomedico a Bologna: intanto nel suo curriculum sportivo c’è un titolo italiano nell’alto al primo anno da cadetta. In maglia Emilia Romagna, incoraggiata dal coach Marco Mattei a bordo pedana, oltrepassa la misura di 1,66, tre centimetri in più del proprio limite. L’esserci riuscita alla prima prova le permette di battere la campionessa uscente Emmanuela Osei Bonsu (Lazio) che invece la addomestica al terzo tentativo. Le Marche, con Elena Marchionni, per la terza piazza (1,63). Personale per tutte.
LANCI: BIS NALESSO - Si conferma campionessa italiana Anita Nalesso (Trevisatletica): la pesista che nella cerimonia d’apertura ha pronunciato il giuramento dell’atleta bissa il titolo di Parma 2021 con il primato personale di 13,31, per la gioia del suo tecnico Simone Broccolo che sta portando avanti l’ottimo lavoro svolto in precedenza da Luciano Boidi.
Lombardia a completare le prime tre posizioni: seconda Elisa Dozio (12,26), terza Ida Fucili (12,21 PB). Lanciatore da circa un anno, ex rugbista (per sei stagioni tallonatore nella Rugby X Roma), Andrea Tramontana è già sul tetto d’Italia nel peso. Succede tutto all’ultimo turno: il romano di Acilia, ennesimo prodotto del serbatoio Fiamme Gialle Simoni, trova l’exploit con quasi due metri di progresso (16,24) e supera Riccardo Masini (Toscana, 15,48) e il campano Andrea Masucci che fino a quel punto comandava con 15,39. Nella sua vittoria c’è la mano del suo allenatore ex pesista azzurro Daniele Secci. Ancora Lazio nel martello: il terzo titolo consecutivo lo regala Roberto Zazzaro (Fiamme Gialle Simoni) che si allena proprio con i fratelli Pietro e Davide Camilli, vincitori delle due edizioni passate, sempre nel gruppo di Valentino Brichese a Castelporziano. Il romano di Ostia Antica viene dal nuoto e dal karate e ha cominciato a lanciare soltanto nel luglio dell’anno scorso: è già davanti a tutti con il personale di 55,00, una manciata di centimetri meglio del pugliese Valerio Zurlo (54,94). Terzo il toscano Lorenzo Ceccanti (52,72).
Un miglioramento di oltre due metri premia nel giavellotto cadette l’umbra di Città di Castello (Perugia) Clizia Burzicchi: la lanciatrice dell’Atletica Pakman allenata da Nicola Mancini, studentessa all’Itis chimico e già sui campi d’atletica all’età di otto anni, allunga fino a 42,97 e prevale sulle due lombarde Emma Ravasio (41,89) e Marta Riva (41,46), entrambe al personale. Senese della contrada dell’Aquila, Duccio Bernardi (Team Toscana) si laurea campione d’Italia del disco con 40,15, quattordici centimetri in più dell’abruzzese Francesco D’Angelo (40,01), terzo il lombardo Filippo Passamonti (39,17). In attesa che riapra il campo scuola Renzo Corsi, il portacolori della Uisp Atletica Siena viaggia verso Grosseto per due volte a settimana e si affida a coach Elena Calzeroni. Tra le discobole, può esultare Emma Veronese (Fiamme Oro), padovana di Bovolenta che ha costruito a Monselice il proprio successo tricolore insieme a coach Michele Ongarato. Dopo nove anni di pattinaggio e una parentesi nel mondo del rugby con il Petrarca, ha optato per l’atletica dalla scorsa stagione: il personale di 35,19 è la cifra della vittoria, davanti alla trentina Gioia Giacomelli (34,17 PB) e alla campana Chiara Saccomanno (33.98).
MARCIA - Abruzzo per la marcia al femminile: nei 3000 su pista detta legge Serena Di Fabio, da Chieti, sorella di Angela che vinse due volte (2016-2017), coltivata da coach Nicola Piro nel vivaio della Polisportiva Tethys che quest’anno ha già esultato per l’argento europeo U18 di Martina Sciannamea. Gara senza storia (14:12.53), mentre per le altre posizioni che contano si danno battaglia la veneta Laurentia Mereuta (15:22.32) e la marchigiana Margherita Discepoli (15:23.27). La marcia al maschile (5000) è terreno di conquista per il Friuli Venezia Giulia: il triestino Alessio Coppola (Sportiamo) che può beneficiare dell’esperienza del suo coach, l’ex marciatore azzurro Diego Cafagna, ha la meglio con 23:43.41 sul lombardo Nicolò Vidal (24:07.60) e sul toscano fratello d’arte Marco Finocchietti (24:28.25).
MULTIPLE - Prima giornata per l’esathlon cadetti e il pentathlon cadette. In testa al maschile, dopo tre prove, il marchigiano Michele Smiriglia (2400 punti) con un ridotto margine di vantaggio sul ligure Leonardo Bonechi (2373) e sul toscano Marco Beccari (2355). Nelle singole prove, primi posti per il siciliano Goodluck Osaro nei 100hs (14.36), Smiriglia nell’alto (1,80) e Bonechi nel giavellotto (47,68). Tra le cadette, comanda al giro di boa la lombarda Martina Bianchi (2685) che nella prima giornata si fa preferire alla veneta Vittoria Masiero (2595) e alla piemontese Isabella Pastore (2572). Vittorie parziali per Masiero negli 80hs (11.65), l’altoatesina Hannah Thaler nell’alto (1,62), la trentina Matilde Gilmozzi nel giavellotto (36,48).
BATTERIE 300HS E 300 - Nelle batterie dei 300hs la lombarda capolista stagionale Carola Belli fa quello che serve per assicurarsi la finale di domani (46.60), il miglior tempo del round iniziale è invece per l’altra lombarda Elisa Valensin (44.46 PB) soltanto alla seconda esperienza su questa specialità. Tra gli uomini è sempre la Lombardia a candidarsi con forza per il titolo grazie a Lorenzo Testa, unico sotto i quaranta secondi in batteria con 39.51. Nei 300 piani non esagera in batteria il sardo Diego Nappi (36.68): il riepilogo dei tempi evidenzia il 35.61 del veneto Giacomo Roncato. Tra le cadette, ribadisce la leadership l’altra sarda Laura Frattaroli, la più veloce con 40.64.
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