Cadetti a Bisceglie, una vetrina sul futuro
E' arrivato il momento di presentare i Campionati Italiani cadetti/e, in programma a Bisceglie nel prossimo fine settimana (dal 7 al 9 ottobre): un tradizionale evento di fine stagione che tuttavia suscita sempre grande curiosità, la vetrina ideale che passa in rassegna i giovani talenti del nostro movimento. I CADETTI SONO DIVENTATI GRANDI L’ultima edizione della rassegna tricolore cadetti, quella di un anno fa ad Abano Terme, rappresenta un po’ un punto di approdo nella storia di questa categoria: infatti è stato in quell’occasione che si è cominciato a parlare di veri e propri “campionati italiani”. In precedenza ci si esprimeva per sottintesi ed eufemismi, tipo appunto “rassegna” o “criterium”. Il fatto che non si abbia più timore di esprimersi in termini che implicano una vera e propria natura “agonistica” , e non soltanto promozionale, dell’attività relativa a questa fascia i età, significa in soldoni che i cadetti sono diventati “grandi”. Forse non sarà inutile ripercorrere velocemente le altre tappe da ricordare su questo tema: la categoria cadetti propriamente detta iniziò il suo percorso solo nel 1982, ma in precedenza vi era una corrisponente categoria “ragazzi”, inquadrata nel cosiddetto “settore propaganda”, che cominciò ad avere dal 1974 una propria rassegna nazionale, distinta dall’attività scolastica (quella era l’epoca d’oro dei mitici “Giochi della Gioventù”). La rivista federale “Atletica” pubblicò peraltro una lista di “migliori prestazioni del settore propaganda” fin dal 1970 (!). Inizialmente, e fino al 1993, le ragazze 15enni militarono nella fascia superiore delle allieve: lo stesso avvenne ai ragazzi di 15 anni nelle stagioni dal 1978 al 1981 e poi dal 1990 al 1993 e – in questi ultimi anni – gli allievi al primo anno disputarono anche un apposito criterium a loro riservato (denominato appunto “criterium nazionale per allievi 15enni”). Questo significa pure che - nelle stagioni indicate - la categoria “cadetti” (o, in precedenza, “ragazzi”) comprendeva atleti e atlete di 13 e 14 anni. Possiamo perciò dire che l’esistenza della categoria attuale abbia avuto inizio solo nel ’94, anche se il programma tecnico ha subito anche nel corso di quest’ultimo decennio alcune modifiche. Senza entrare ulteriormente nel dettaglio, ci limitiamo a riportare qui di seguito le sedi che hanno ospitato le rassegne nazionali cadetti (intendendo con questo termine la categoria corrispondente a questa fascia di età), notando solo che quella da disputarsi a Bisceglie sarà la prima ospitata dalla Regione Puglia. PRECEDENTI EDIZIONI DELLA RASSEGNA NAZIONALE CADETTI Pescara, 27 ottobre 1974* Jesolo, 26 ottobre 1975* Fano, 9-10 ottobre 1976* Pisa, 15-16 ottobre 1977* Caorle, 7-8 ottobre 1978* Riccione, 20-21 ottobre 1979* Montecatini, 5-6 luglio 1980* Milano, 11-12 luglio 1981* Novara-Udine-Castiglion del Lago-Messina, 17 ottobre 1982** Riccione, 16-17 settembre 1983 Riccione, 21-22 settembre 1984 Massa, 25-26 settembre 1985 Cattolica, 26 settembre 1986*** Modena, 9 ottobre 1987**** Massa, 14-15 ottobre 1988 Caorle, 6-7 ottobre 1989 Grosseto, 13-14 ottobre 1990 Rimini, 12-13 ottobre 1991 Senigallia, 10-11 ottobre 1992 Montecatini, 9-10 ottobre 1993 Riccione, 8-9 ottobre 1994 Riccione, 14-15 ottobre 1995 Caorle, 12-13 ottobre 1996 Senigallia, 11-12 ottobre 1997 Palermo, 16-17 ottobre 1998 Cesenatico, 9-10 ottobre 1999 Fano, 7-8 ottobre 2000 Isernia, 29-30 settembre 2001 Formia, 28-29 settembre 2002 Orvieto, 26-28 settembre 2003 Abano Terme, 17-19 settembre 2004 NOTE (*) fino al 1981 si è svolta la “Rassegna nazionale ragazzi” (**) nel 1982 il Criterium ha avuto quattro sedi interregionali (***) nel 1986 si è svolto solo il Criterium nazionale per le staffette, mentre per le gare individuali si è tenuto il “Trofeo delle Province” (****) l’edizione 1987 era valida come finale nazionale del “Trofeo delle Province” IN MILLE PER LA CACCIA ALLA MAGLIA TRICOLORE La particolare formula di questi campionati – che premia sia i vincitori individuali, sia la compattezza delle rappresentative regionali – favorisce senz’altro la partecipazione allargata : saranno più di mille i ragazzi al limite dei 15 anni (nati nel 1990/91) che si daranno battaglia allo Stadio Ventura di Bisceglie. Le forze tradizionali del settore, a leggere l’albo d’oro della manifestazione, sono sempre stati la Lombardia e il Veneto ed è probabile che anche stavolta esca da questa coppia di favoriti la formazione vincitrice del campionato per Regioni. Sul piano individuale, invece, la sorpresa può sempre essere dietro l’angolo: l’esperienza insegna che in occasione della rassegna nazionale molti ragazzi riescono in miglioramenti impensabili, frutto sia del clima agonistico sia della naturale crescita biologica che ha talvolta effetti improvvisi a questa età. E’ chiaro che alcuni protagonisti possono essere inviduati già alla vigilia: tanto per cominciare, nella stagione sono stati migliorati due limiti nazionali di categoria, nei 300 metri ad opera della marchigiana Chiara Natali – 39.64 al “Ceresini” di Fidenza in giugno – e da Genesis Delgado, prima cadetta a superare i 4.000 punti nel pentathlon (4.012 a Genova, il 29 giugno). L’italo-ecuadoriana - nativa di Guayaquil, ma da anni residente in Liguria con la famiglia – non si cimenterà peraltro nella specialità multipla, ma difenderà il suo titolo di Abano Terme nel lungo: in questa specialità ha recentemente migliorato il personale con il 5.66 che le ha consegnato la vittoria nella finale nazionale degli Studenteschi a Lignano. Ecco allora che è interessante notare come siano tre i campioni uscenti che potranno ripetersi a Bisceglie: appunto la lunghista ligure Delgado, ma anche il discobolo ascolano Daniele De Santis, netto favorito nella sua gara e capolista stagionale con 48.21, e la lodigiana Laura Favero, vincitrice a sorpresa nei 300 metri del 2004. Anche tra i vincitori degli Studenteschi di Lignano, a fine settembre, possono individuarsi dei possibili protagonisti: ad esempio l’alto-atesino Patrick Sulzenbacher, che ha confermato con il 35.86 della finale sulla pista del “Teghil” il suo miglior tempo stagionale sui 300 metri, il 35.54 di Fidenza che non è poi così lontano dalla MPN della categoria (fissata a 35.39 da Davide Manenti lo scorso anno ad Abano Terme). A Lignano si sono inoltre imposti i già ricordati Daniele De Santis e Genesis Delgado, come pure la barlettana Veronica Inglese sui 1000 metri e il molisano Stefano Vetere nel peso. Stando alle risultanze della stagione, un altro paio di limiti di categoria potrebbero essere in pericolo nella rassegna di Bisceglie: in particolare quello dell’asta femminile (3.55 di Amalia Cinini nel 2003), insidiato a più riprese quest’anno dalla bergamasca Arianna Martiradonna, accreditata di un 3.50. Oppure quello dei 2000 metri: l’annoso 6:22.3 della messinese Anna Maria Certo è stato messo nel mirino dalla mezzofondista campana Marica Rubino, 6:28.25 nel tradizionale appuntamento del “Musacchio” ad Isernia, un mesetto fa. Chiaramente, come sempre succede in questi casi, bisognerà vedere se l’andamento eccessivamente tattico della gara non mortificherà gli sforzi delle ragazze più preparate: non è un mistero come il settore del mezzofondo sia sempre oggetto di particolare osservazione da parte dei tecnici federali, per segnalare i progressi di base per un movimento che – si nota da più parti – a livello assoluto segna il passo da troppi anni. Decisamente, nella stagione, il settore giovanile è stato piuttosto vivace: a parte i nomi già ricordati sopra, si sono accumulati diversi risultati sotto i tre minuti nei 1000 femminili, limite sempre interessante, come pure buoni progressi si sono registrati sui 2000 metri, dove si è distinta una giovanissima atleta sarda – classe ’91 – quella Jessica Pulina capace di un 6:34.73 di personale non più tardi di tre settimane fa ad Oristano. E, se la lista stagionale dei 2000 maschili appare al momento un po’ povera, diverso è il discorso per i 1000 metri, con il 2:34.5 del sassarese Antonio Satta Giannichedda e il recentissimo 2:35.96 del siciliano Giovanni Grosso, proprio nella finale degli Studenteschi a Lignano. Senza dimenticare il 2:36.68 del cuneese Luis Demichelis, portacolori della sempre vivace US Sanfront. Proviamo anche ad accennare ad altri temi di interesse dell’appuntamento di Bisceglie, con l’ovvia avvertenza – sopra accennata – che è d’obbligo attendersi qualche sorpresa. Tanti i pretendenti ai titoli dello sprint, ad esempio: se l’abruzzese Michele Carrozza proverà a succedere al corregionale Alessandro Brundo sul trono della velocità maschile, la milanese Charlene Sery Secre (unico -10.00 della stagione con il suo 9.98 della Notturna, aiutato da +1.9 di vento) potrebbe trovare una buona avversaria nella piemontese Francesca Roattino. Il panorama dei 300 metri, poi, se vede nei ricordati Sulzenbacher e Natali i due naturali favoriti, potrebbe nascondere molte insidie: diversi i risultati di buon livello quest’anno, anche molto recenti. Del mezzofondo si è parlato diffusamente sopra, mentre gli ostacoli – quest’anno – si fanno preferire al maschile: capeggiano le liste del settore il romagnolo Nicola Lucchi Casadei (13.34 sui 100hs) e il marchigiano Luca Santori, l’unico a scendere sotto i 40 secondi nei 300hs con il suo 39.45 dei Regionali. Tra l’altro, il ragazzo della Sangiorgese ha anche rinunciato a giocarsi le sue carte sulla distanza piana, dove avrebbe avuto delle chances. Interlocutoria la situazione in campo femminile: la più continua è stata Manuela Piccardo, genovese della Don Bosco al primo anno di categoria (11.84 negli 80hs), mentre al momento è presente un buon lotto di contendenti, ma nessuna autentica punta tra le ragazze dei 300hs. Venendo ai concorsi, un elemento interessante è l’altista piemontese Valentina Negro: classe ’91, è stata portata a saltare già 1.72 da un tecnico di grande passione come Davide Di Chiara (già mentore di Silvia Favre, grande talento del lungo ora perso, ma anche dell’italo-nigeriano Kevin Ojiaku, azzurro ai Mondiali allievi di Marrakech). Nell’alto maschile si potrebbe attentare al limite dei due metri e comunque la graduatoria stagionale propone una profondità che da tempo non si riscontrava in questa fascia di età. Di buon livello anche il 4.10 nell’asta del ragazzo delle Fiamme Gialle Simoni Atoll Lau, già protagonista lo scorso anno ad Abano, e da segnalare la buona disposizione degli specialisti siciliani dei salti orizzontali: a fermarsi ai riscontri stagionali, tipi come Gianluca Levantino nel lungo o i triplisti Giovanni Pace e Riccardo Scatà non dovrebbero avere problemi, mentre un altro prospetto come Alessio Scalisi sarà schierato sugli ostacoli per motivi di schieramento tattico della rappresentativa regionale. Il settore lanci non offre al momento protagonisti di spessore assoluto, ma il livello medio non è assolutamente da disprezzare: se si considera che la pesista saluzzese Ambra Zucca ha lanciato a 12.84 al primo anno di categoria e che sono già cinque le giavellottiste che hanno personali oltre i 40 metri (effetto del vortex nelle fasce inferiori?) c’è da ritenersi complessivamente soddisfatti. Il migliore del lotto, appare peraltro il già ricordato discobolo marchigiano Daniele De Santis, figlio dell’ex lanciatore azzurro Luigi. Sulla scorta delle risultanze delle ultime stagioni, il settore della marcia sembra in deciso rialzo: quest’anno meglio i ragazzi, per la verità, con il gruppo giovanile delle Fiamme Gialle sempre in evidenza e i tradizionali centri della specialità in grado di sfornare prospetti con voglia di emergere. Ecco che allora si possono fare i nomi del romano Vincenzo Taliano, 18:25.09, o del pugliese Vito Di Bari, 18:32.1, ma il capolista dell’annata sui 4km è ancora l’abruzzese Riccardo Macchia, con il suo 18:20.96 del “Musacchio”. In campo femminili la migliore della stagione resta la milanese Brunella Marzolini, con un 15:12.2 primaverile sui 3km: resta la curiosità di vedere se la palermitana di origini marocchine Nadia Boukhrissi saprà rifarsi della disavventura dello scorso anno, squalificata dopo l’arrivo della prova di Abano Terme che l’aveva vista concludere alla piazza d’onore, alle spalle di Mara Misuraca. Le prove multiple, come si è visto, risentono anche delle scelte dei responsabili tecnici delle rappresentative: ad esempio Genesis Delgado non avrebbe avuto probabilmente avversarie nel pentathlon, ma ha scelto il lungo. Possibile anche il percorso inverso: l’eclettico campano Marco Perna – classe ’91 - avrebbe potuto dire la sua in più di una prova individuale (soprattutto sugli ostacoli), ma alla fine ha scelto anche lui i multipli. File allegati:
- IL PROGRAMMA ORARIO E GLI ISCRITTI
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