Cagliari - Trofeo delle Province. Il commento di Michele Licheri. I Risultati aggiornati e la Classi



Sabato 9 e Domenica 10 giugno a Cagliari si è disputato presso il campo regionale di atletica leggera il “TROFEO DELLE PROVINCE” Master 2012. Due giornate di sport, di incontri e confronti fuori e dentro il campo, la pista, le pedane, in cui si è lanciato, saltato e corso a diverse velocità. E in cui, oltre tutto, si sono sancite nuove amicizie, rafforzate le vecchie e veicolata un'idea di sport che promuove l'atletica come possibilità di nuova umanità oltre che come fenomeno agonistico evoluto e ormai senza tempo. Buone le presenze; superiori a quelle della passata edizione. Rappresentate le province storiche, particolarmente di Cagliari e di Sassari. Evidenti anche le assenze: Olbia-Tempio per es. e insufficienti le presenze oristanesi in rapporto al numero di tesserati. Ma comunque rappresentata e animata dalle presenze del Guilcer e da un bravissimo ostacolista dell'Atletica OR. E, rispetto all'anno passato, insufficienti anche le presenze nuoresi. Peccato, perché gli assenti hanno sempre torto, e, oltremodo non possono veicolare o credere d'essere i depositari di un'idea di sport aggregante e nuova. Culturalmente alta, oltre i conflitti, in cui si riconosca nelle diversità altrui motivo di arricchimento. Capisco che per certe fasce d'età correre sia l'attività predominante; credendo -senza ombra di dubbio- che la pratica della resistenza, della catarsi chilometrica sia il modo migliore per coltivare fitness e salute; in realtà non è così. Correre più maratone all'anno e per giunta con un ritmo oltre il 5' al km non è affatto più salutare “di un salto in lungo” o di una corsa di mezzofondo veloce, oppure di una prova di velocità; quando, preventivamente, c'è stato l'addestramento, il giusto allenamento. Stimolare capacità condizionali quali la “forza” nelle sue diverse espressioni è salutare quanto allenare le capacità cardiocircolatorie attraverso la “resistenza”. Inoltre, l'atletica leggera, si manifesta epifanica nella sua bellezza e nella sua varietà espressiva con un bagaglio coordinativo che non ha eguali, attraverso i salti, le corse, i lanci. Signori il dado è tratto. Le sfide ci sono state, i valori atletici si sono espressi “i punteggi tabellari” ne stabiliscono la qualità. L'anno venturo si farà meglio e ogni provincia farà indossare ai suoi atleti, senz'altro, una divisa originale. Concludo con un passo da “l'elogio funebre” di Giulio Cesare: il bene che l'uomo fa gli sopravvive, il male è sepolto insieme alle sue ossa! Così, chi avrà davvero praticato e lavorato in maniera disinteressata per l'atletica leggera resterà; altri si perderanno senza aver davvero cambiato o modificato lo stato di cose presente nello sport, come nella vita. File allegati:
- La Classifica Finale aggiornata


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