Caravelli e Pedroso incroci tra gli ostacoli

16 Gennaio 2014

I progetti delle due azzurre che nel 2014 potrebbero trovarsi insieme nelle gare con barriere

All’esordio indoor si è fatta in tre. Marzia Caravelli lo scorso fine settimana ad Ancona ha mandato in archivio un 8.08 sui 60hs, un 23.69 nei 200 e soprattutto un 53.98 sui 400 metri che ha molto impressionato. Nella sede FIDAL di via Flaminia Nuova, l’azzurra di Pordenone da i voti alla sua tripla fatica: “Mi do sette nei 60 ostacoli, ma perché sugli ostacoli veloci sono esigente, li sento ancora la mia gara”. Senza barriere il giudizio si alza “Otto sui 200 metri. E sui 400… il voto più alto, me lo merito, anche se immagino di avere ancora margini”. Alla quarta gara in due giorni (considerando anche la batteria dei 60hs corsa in 8.09) e con un passaggio ai 200 metri che lei stessa definisce “troppo cauto” (26.4) ha migliorato il PB di oltre 3 secondi (precedente 57.06 nel 2013). Un bel modo per onorare la prima uscita con la nuova maglia. Grazie all’Aeronautica è cambiato tutto – si illumina - Mi sono tolta un peso enorme dalle spalle e davanti a me si è aperto l’orizzonte. Ora guardo fino a Rio e per una abituata a pianificare di sei mesi in sei mesi è un bel salto di qualità”. Racconta di una quotidianità differente “Mi alleno guardando non più l’orologio ma solo il cronometro, senza l’incubo di dover essere al lavoro cinque minuti dopo aver tolto le chiodate per una seduta lattacida. Gli allenamenti sono più lunghi e curati”.

Le aspettative verso questa ragazza di quasi 1 metro e 80 ora però virano naturalmente verso i 400 ostacoli, ma l’azzurra si schermisce e così l’ovvio emerge solo fra il detto e il non detto “Nei 100 ostacoli voglio ancora dire la mia, in particolare dopo un 2013 che considero ‘incompiuto’. E’ mancato l’acuto, e voglio togliermi questo sassolino dalla scarpa prima di cambiare completamente strada”. Però la preparazione è virata sui 400 “Diciamo che per ora sto preparando entrambe le distanze, sapendo bene che a un certo punto della stagione – e pensando a Zurigo - dovrò fare una scelta precisa. Le prime uscite all’aperto saranno risolutive”. Segnati sul calendario prossima dell'allieva di Marcello Ambrogi due uscite agonistiche nel week end del 25 e 26 gennaio, dove ancora doppierà 60 ostacoli e 400 metri, e i tricolori Assoluti di Ancona (22 e 23 febbraio) in cui però gli incastri fra batterie e finali rendono impraticabile la doppietta e Marzia sarà costretta a una prima scelta (i 60hs) in vista dell’altra, attesa, che giungerà con la primavera.

13 dicembre 2013, una data che la primatista italiana dei 400hs Yadisleidy Pedroso aspettava con grande impazienza. Si tratta, infatti, del giorno in cui, in base all'ordinamento internazionale, è ufficialmente scattata la sua eliggibilità per la maglia azzurra.

"Finalmente! - racconta l'ostacolista del CUS Pisa Atletica Cascina - Era il tassello che mancava per coronare un anno che mi ha portato tante soddisfazioni: dalle migliori prestazioni nei 200hs (24.8) e 300hs (39.09 facendo meglio del 39.56 corso dalla Caravelli una settimana prima, ndr) fino al 54.54 del record assoluto del giro di pista con barriere. Quel 18 maggio a Shanghai sono riuscita persino a battere l'atleta che è il mio riferimento in questa specialità, la vicecampionessa olimpica Lashinda Demus". Per lei ora all'orizzonte non ci sono le indoor, ma il Sudafrica con un raduno federale di tre settimane (21 gennaio - 15 febbraio) a Potchestroom, dove il prossimo 28 gennaio compirà 27 anni. "Sono nata a Cuba - racconta l'atleta di L'Avana, ma che dal 2010 vive a Salerno con il marito-allenatore Massimo Matrone - e sono contenta di avere la possibilità di allenarmi al caldo anche in inverno. Nel 2013 ho fatto pure un'incursione sui 400 indoor ad Ancona con un 54.14 che è il mio miglior crono in assoluto su questa distanza. Quest'anno, invece, intendo concentrarmi principalmente sulla preparazione in vista della stagione all'aperto". Un metro e 68 di altezza per 51 chili, la Pedroso è la maggiore di quattro figli; la sua avventura con l'atletica è iniziata a 16 anni dopo aver giocato a lungo a pallavolo. A luglio, agli Assoluti di Milano, ha conquistato la sua prima maglia tricolore. Inutile dire che l'obiettivo del 2014 sono gli Europei di Zurigo, appuntamento per il quale la neo azzurra non nasconde le sue ambizioni: "In Svizzera punto ad un ruolo da protagonista. Mi sento un'ostacolista a tutto tondo e non escludo che nei prossimi mesi mi vedrete in azione anche nei 100hs (PB 14.37 nel 2007, ndr)".   

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