Ceccarelli 6.58 a Berlino, Iapichino seconda
10 Febbraio 2023Ceccarelli, Iapichino, Dal Molin: l’Italia si fa valere nella serata dell’Istaf Indoor di Berlino. La prestazione più sorprendente è quella dello sprinter toscano Samuele Ceccarelli che scende a un significativo 6.58 nei 60 metri e si conferma la più bella novità della velocità azzurra in questo inizio di stagione. Brilla anche Larissa, capace di 6,69, a tre centimetri dallo stagionale e battuta soltanto dalla tedesca oro olimpico e mondiale Mihambo (6,81). Dopo otto mesi senza gare può sorridere l’ostacolista Dal Molin al rientro: 7.69 nei 60hs e un terzo posto per ricominciare, tre centesimi meglio dell’altro azzurro Lorenzo Simonelli (7.72). Come di consueto, Armand Duplantis attacca il record del mondo nell’asta: niente 6,22 per stasera, la cifra del successo è 6,06.
SPRINT - Un paio di notizie importanti dallo sprint di Berlino. La prima è che l’atletica italiana può contare su un nuovo velocista sub-6.60 nei 60 metri: è Samuele Ceccarelli (Atl. Firenze Marathon) che ribadisce le splendide impressioni delle settimane passate e mette il turbo alla Mercedes Benz Arena con un 6.58 che cambia le sue prospettive internazionali. È quarto nella capitale tedesca, toglie altri tre centesimi al 6.61 del 15 gennaio ad Ancona e diventa l’ottavo italiano di tutti i tempi con lo stesso crono di Filippo Tortu. La seconda notizia è che Marcell Jacobs ha trovato l’avversario più temibile nella corsa al titolo-bis dei 60 agli Euroindoor di Istanbul: si tratta del britannico Reece Prescod che sfreccia in 6.49, torna a migliorarsi dopo quattro anni (aveva 6.53 dal 2019) ed eguaglia la migliore prestazione mondiale dell’anno a meno di un mese dalla rassegna continentale in Turchia (2-5 marzo). Bene anche due tedeschi: Joshua Hartmann secondo in 6.53, Julian Wagner terzo in 6.56. Il 23enne di Massa, già solido in batteria con 6.63, nel turno decisivo fa meglio del tedesco Owen Ansah (6.59) e del britannico Jeremiah Azu (6.68). “Sono molto felice di questo risultato vista l’importanza del meeting - esulta Ceccarelli - in batteria sono partito un po’ più rigido ma sono riuscito a centrare l’obiettivo della vigilia, ovvero la finale. A quel punto non avevo nulla da perdere e ho cercato di arrivare il più rilassato possibile: sfondare il muro dei 6.60 è una grandissima soddisfazione. Sinceramente non me l’aspettavo, vedere scritto 6.58 sul tabellone accanto al mio nome è stata un’emozione unica”
LUNGO - Senza paura in mezzo alle stelle. Lasciandone dietro un bel po’. A Berlino Larissa Iapichino (Fiamme Gialle) offre una delle migliori versioni mai viste di sé: non soltanto il 6,69 con cui al quinto turno di salti blinda il secondo posto, ma anche altri due voli a 6,60 a riprova di una stabilità tecnica che va consolidandosi. Una serie completata da tre salti nulli, da menzionare comunque, nel caso della gara di stasera, perché lasciano intravedere margini inesplorati. Per batterla serve la campionessa olimpica e mondiale Malaika Mihambo: fino all’ultimo ingresso in pedana la tedesca ha soltanto tre centimetri di vantaggio sull’azzurra delle Fiamme Gialle, dopodiché incrementa fino a 6,81. Ma è l’unica a restare davanti alla primatista mondiale U20, che invece si toglie la soddisfazione di superare gente che conta come la britannica Jazmin Sawyers (6,69 ma seconda misura peggiore di ‘Lari’), la serba oro mondiale indoor Ivana Vuleta (6,66) e, tra le altre, l’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk (6,56). Dato statistico: soltanto nella gara del celebre 6,91 di due anni fa Iapichino aveva saltato per tre volte 6,60 o più. Stasera, peraltro, non senza inconvenienti nella rincorsa: “La pedana era troppo corta e quindi abbiamo dovuto saltare con una rincorsa ridotta a 13 passi e preavvio, a differenza dei classici 15 passi - le sue parole dalla Germania - nonostante tutto è arrivata una bella serie, con un paio di salti nulli che erano superiori al mio stagionale di 6,72. È stata una bellissima gara, sono felice di questo secondo posto. Adesso testa agli Assoluti indoor, ci vediamo ad Ancona il 18”.
OSTACOLI - Una garanzia, Paolo Dal Molin. Che tempra, che voglio di continuare ad allenarsi da professionista vero. I frutti del lavoro si vedono, almeno in parte, con il terzo posto di Berlino in 7.69 alle spalle del britannico David King (7.63) e del giamaicano Damion Thomas (7.65). In finale il 35enne delle Fiamme Oro, bronzo agli Euroindoor di Torun due anni fa e argento dieci anni fa a Göteborg, toglie quattro centesimi al tempo corso in batteria (7.73) e supera l’altro azzurro, l’emergente Lorenzo Simonelli (Esercito) che nei due turni ripete lo stesso crono di 7.72 a cinque centesimi dal 7.67 di domenica scorsa ad Ancona, migliore prestazione italiana U23. “In batteria ho praticamente giocato - commenta Dal Molin, che rientrava alle competizioni a quasi otto mesi dai Bislett Games di Oslo del 2022 - in finale il tempo non rispecchia ancora quello che posso fare ma l’importante era tornare a gareggiare, perché è passato davvero troppo tempo dall’ultima gara, dopo la frattura al piede. Non ho avuto nessun tipo di confronto nell’ultimo periodo e mi serviva ritrovarlo. Per oggi va bene, si pensa alla prossima”.
OUT IN BATTERIA - Non superano il turno Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro) e Johanelis Herrera (Aeronautica). Bogliolo non fa meglio di 8.25 nei 60hs, quarta della sua batteria: non basta per la finale. Stessa sorte per Herrera che con 7.43 è quinta nella sua batteria.
naz.orl.
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