Cesare d'argento, Angela tutta d'oro
16 Novembre 2019Angela Mattevi è la nuova campionessa mondiale under 20 di corsa in montagna; Cesare Maestri è d'argento tra i grandi: il Trentino fa ancora incetta di trionfi sul palcoscenico internazionale.
Nomen Omen: il destino è nel nome, sostenevano i latini. E di conseguenza un Cesare Maestri non poteva che fare qualcosa di importante al cospetto delle Ande, vette su cui l'omonimo alpinista rendenese ha saputo scrivere dense pagine di storia, nei decenni scorsi. Ma a Villa La Angostura l'eroe è stato il ventiseienne di Bolbeno, fermatosi a soli 8 secondi dal sogno iridato, preceduto soltanto dallo statunitense Jo Gray, già iridato nel 2015. Era il favorito numero uno, l'americano. Ed ha interpretato alla perfezione il ruolo, così come "Cece", accreditato da tutti come suo antagonista principale. Così è stato: è un argento lucente, quello dell'allievo di Giordano Zanetti, che segue di circa 17 mesi l'argento europeo di Skopje 2018.
È un sogno che si realizza - le parole di Maestri al termine della fradicia gara argentina - e sono davvero contento, anche se per l’oro è mancato veramente poco. Un’emozione bellissima. Non era facile correre sotto il diluvio, tra fango, vento e freddo, ma ci ho creduto fino alla fine. Lo statunitense Gray è andato via sulla parte più dura della salita, quindi ho notato che nei tratti più scorrevoli riuscivo a rientrare, però tra le curve della discesa non lo vedevo bene. Era una sfida anche con il terreno scivoloso, con il freddo che si faceva sentire sulle braccia, e poi c’era da attraversare due volte un torrente. Ma è il bello della corsa in montagna, ci sono tante variabili e vanno sapute interpretare. Nell’ultima parte ho recuperato, finché a un chilometro dall’arrivo sono caduto, ma può succedere e va bene così”. “Quella di oggi è la gara che si sogna per tutto l’anno e che dà un senso a tutto l’impegno dei mesi precedenti - prosegue - per ripagare la grande passione delle tante persone che ci sono dietro il movimento. Nella vita di tutti i giorni lavoro in un’azienda che si occupa di energie rinnovabili, ma anche grazie a loro trovo sempre il tempo per allenarmi. Dopo l’infortunio in primavera, è stata una stagione in crescendo con il quinto posto agli Europei seguito da altri buoni risultati. Stavolta ero tra i favoriti, ma nessuno mi ha fatto sentire la pressione, e con i miei compagni in azzurro siamo ancora sul podio a squadre”.
Tra i primi dieci anche il valdostano Xavier Chevrier, bronzo europeo quest’anno, che chiude al nono posto, per il team conquista punti utili anche Alex Baldaccini, 24esimo, invece è trentesimo l’altro bergamasco Nadir Cavagna. Un azzurro torna a vincere una medaglia individuale tra i senior, quattro anni dopo l’argento di Bernard Dematteis nel 2015, in un’edizione che però non ha visto al via l’Uganda, dominatrice negli ultimi sei anni.
Nella classifica a squadre l’Italia scende un gradino rispetto al secondo posto delle tre occasioni più recenti, a quota 35 e per un solo punto alle spalle degli Stati Uniti che ne sommano 34, ma si conferma sul podio.
In precedenza era stata la solita ragazza d'oro, Angela Mattevi (Atletica Valle di Cembra) a confezionare il doppio titolo tra le under 20, individuale e di squadra. Analogamente al caso di Maestri, l'oro iridato di Villa la Angostura segue di un anno e mezzo il trionfo europeo macedone - sempre con profilo up&down - in una gara che la quasi diciannovenne di Segonzano, allenata da Ivano Pellegrini, ha letteralmente dominato, rendendo alla ceca Barbora Halivckova il favore di averla preceduta agli scorsi Europei di Zermatt. Un'azione inarrestabile, quella di Angelina, che restituisce all'Italia un titolo iridato under 20 femminile a distanza di 27 anni dal successo di Rita Rosa Gelpi. E non è tutto, perchè la settima piazza di Giovanna Selva e la nona diAnna Arnaudo hanno permesso di completare il trionfo anche nella classifica per nazioni.
“Una grandissima gioia! Speravo di salire sul podio - sorride Angela Mattevi - ma forse non mi aspettavo l’oro. Avevo già vinto agli Europei, però stavolta è un Mondiale! Sono contentissima anche per il titolo a squadre, così anche le mie compagne si portano a casa una medaglia, quella più preziosa.
È un gruppo fenomenale, siamo tutti uniti e ci sosteniamo a vicenda. Chiudo nel migliore dei modi la mia esperienza da under 20 nella corsa in montagna. Ho iniziato quasi per caso, l’anno scorso, ma è sicuramente questa la specialità che mi ha regalato più emozioni finora. A metà della prima salita oggi ho attaccato e da lì sono riuscita a impostare il mio ritmo, per mantenerlo, su un saliscendi da ripetere due volte dopo la modifica del percorso. Ho avuto anche qualche difficoltà nella discesa che non era facile da affrontare, in alcuni punti ho frenato e camminato. La pioggia non mi spaventa, ma il terreno era molto fangoso e si rischiava di scivolare, anche in salita. Mi sono messa a testa bassa, nell’ultimo tratto in falsopiano ho cercato poi di correre più forte possibile e ce l’ho fatta! La dedico al mio allenatore, al presidente della mia società Antonio Casagrande e alla mia famiglia, che mi supportano sempre in tutto. Ma ora guardo avanti e vorrei tornare presto in gara: se riesco, già nel prossimo weekend al cross di Osimo, per puntare a un’altra maglia azzurra, agli Europei di campestre dell’8 dicembre a Lisbona”
Bronzo a squadre anche per gli junior maschili: il podio individuale resta lontano, ma il tredicesimo posto di Luca Merli (Atletica Valchiese) ed il quindicesimo dell'ancora allievo Massimiliano Berti (Atletica Valchiese) sommati alla decima piazza di Marco Zoldan consentono agli azzurrini di difendere il terzo gradino del podio alle spalle di Gran Bretagna e Turchia.
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