Che Italia a Ostrava: Sibilio, Fabbri, Riva show
28 Maggio 2024Il ritorno di Sibilio, la conferma di Fabbri, la grinta di Riva, i terzi posti di Jacobs e Dosso. L'Italia sogna a dieci giorni dagli Europei di Roma 2024: arrivano tre successi azzurri a Ostrava, nella prestigiosa tappa Gold del Continental Tour in Repubblica Ceca, in un pomeriggio da 22 gradi e pista umida. Da applausi il rientro di Alessandro Sibilio, a segno nei 400 ostacoli dopo nove mesi di assenza dalle gare: il suo 48.25 è il miglior crono d’Europa dell’anno in attesa dell’esordio di Karsten Warholm (giovedì a Oslo). Leonardo Fabbri completa il suo maggio da urlo con il primo successo all’estero della stagione all’aperto, con la misura di 22,40, nell’ultima uscita prima della rassegna continentale di Roma che lo vedrà protagonista nella serata dell’8 giugno. Nei 1500 superlativa volata finale di Federico Riva che si prende lo scettro con il primato personale di 3:33.53 a soli tre centesimi dallo standard per le Olimpiadi di Parigi. Nei 100 metri terzi posti per Marcell Jacobs e Zaynab Dosso: il campione olimpico chiude in 10.19 (0.0 il vento) superato dal canadese Andre De Grasse (10.10) e dal giamaicano Ryiem Forde (10.17), la primatista italiana corre in 11.18 (+0.7) alle spalle della polacca Ewa Swoboda (11.05) e della gambiana Gina Bass (11.14).
OSTACOLI - Aspettando Karsten Warholm giovedì nei 400hs di Oslo in Diamond League, il miglior tempo d’Europa dell’anno è suo: 48.25. Bentornato Alessandro Sibilio: la stagione entra nel vivo, Roma 2024 e i Giochi di Parigi bussano alla porte e l’ostacolista napoletano finalista olimpico fa sul serio dopo nove mesi di assenza dalle competizioni (l’ultima volta ai Mondiali di Budapest nello scorso agosto). È una gara ‘alla Sibilio’, con un finale travolgente come nei giorni migliori. L’azzurro è efficace fin dalle prime barriere ma è nel rettilineo conclusivo, nel suo terreno prediletto, che si scatena e ‘inghiotte’ anche il giovane sloveno Matic Ian Gucek che si era presentato in testa dopo l’ultima curva (48.37). Terzo il qatarino Ismail Abakar (48.76), lontano il francese Wilfried Happio (quarto con 49.48) che a Monaco di Baviera è stato d’argento nella passata edizione degli Europei. Per il 25enne delle Fiamme Gialle è la quarta prestazione in carriera, con un crono superiore soltanto al 47.93 della semifinale olimpica di Tokyo, al 48.14 dello scorso anno agli Europei a squadre di Chorzow e al 48.23 di Ginevra sempre nel 2023. Si rivede la luce: “Ho avuto problemini in inverno con un tendine, e poi a Tenerife a metà marzo con il bicipite. Da lì in poi siamo riusciti a crescere settimana dopo settimana. Oggi non mi aspettavo di tenere una gara ottima almeno fino al quinto ostacolo e sono certo che nel finale posso fare ancora meglio - commenta Sibilio, ritmica da 13 passi fino al sesto ostacolo, 14 fino all’ottavo, 15 in fondo - È buon inizio di stagione e ora puntiamo a Roma al 100%, gareggiare in casa è una grandissima motivazione per me e per tutta la Nazionale”. È settimo Giacomo Bertoncelli (Atl. Insieme Verona) con 49.66. Al femminile, sempre nei 400hs, quarta piazza per Linda Olivieri (Fiamme Oro) con 55.73, nei 100hs Elisa Di Lazzaro (Carabinieri) è settima in finale con 13.09 (-0.6) dopo il 13.23 (+0.2) della batteria (la svizzera Ditaji Kambundji 12.68 in finale).
PESO - Nelle cinque gare di maggio non ha mai lanciato meno di 22,40, la misura vincente di oggi, un orizzonte che fino all’inverno non aveva mai esplorato (al massimo 22,37) pur avendo conquistato un argento mondiale all’aperto e un bronzo al coperto: è un dato che basta a sottolineare lo splendore dell’ultimo mese di Leonardo Fabbri (Aeronautica), in trionfo a Ostrava davanti allo statunitense Jordan Geist (22,09). Quinto il neozelandese Tom Walsh (21,17). Nell’ultima gara prima degli Europei, l’azzurro centra la prima vittoria all’estero della stagione outdoor dopo una sequenza di quattro sigilli italiani da paura. “Freddo e vento, oggi non era facile - racconta Leo - Mi sono un po’ spento dopo il terzo lancio, considerato nullo di pedana ma misurato a 22,78. Dopo quel turno è calata la concentrazione.
Però sono contento e adesso pensiamo a Roma!”. Sabato 8 giugno l’ora della verità.
1500 - Negli ultimi duecento metri non ce n’è per nessuno. Federico Riva (Fiamme Gialle) imprime un cambio di passo che non lascia scampo ai rivali. Resta cauto fino alla campana, risale dai -400 ai -200 e poi apre il gas nella curva e nel rettilineo finale: con una condizione così, agli Europei in casa (casa realmente, per lui che è ‘romano de Roma’) non c’è alcun limite. Tre centesimi soltanto lo dividono dallo standard per le Olimpiadi, ma un altro passetto in avanti è compiuto, in quanto a primato personale (3:33:53) e pure in termini di assalto al record italiano di Genny Di Napoli che sta lì, inchiodato, dal 1990 (3:32.78). Piegati l’austriaco Raphael Pallitsch (3:33.59), l’irlandese Luke McCann (3:34.32), il canadese Charles Philibert-Thiboutot (3:34.50). “Bello! È una grande emozione - esulta Riva che manda in archivio il 3:33.71 di inizio maggio a Decines - e vincere in un palcoscenico come questo significa che stiamo facendo le cose bene, i risultati parlano chiaro e sono davvero contento. Peccato, per tre centesimi ho mancato il minimo per le Olimpiadi ma la strada è quella giusta e chissà che nelle prossime gare, senza stare a pensarci troppo, magari venga qualcosa di ancora meglio”.
100 - Non può essere soddisfatto il campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs (Fiamme Oro), terzo sulla pista bagnata del Golden Spike con 10.19 (vento 0.0), battuto dal canadese compagno di allenamento Andre De Grasse (10.10) e dal giamaicano Ryiem Forde (10.17), senza brillare soprattutto nella fase lanciata. “Non sono preoccupato, perché sento le gambe che vanno e che possono andare molto più forte, ma adesso bisogna mettere insieme tutti i pezzi - il commento di Jacobs dalla Repubblica Ceca, al termine della terza uscita stagionale dopo il 10.11 di Jacksonville e il 10.07 dei Marmi - Oggi non è andata male: è andata malissimo. Dopo 40 metri mi sono sentito in un assetto di corsa non giusto. Ho iniziato a perdere le gambe dietro e da quel momento ho fatto fatica. Mi aspettavo tutt’altre sensazioni, non avevo potenza e velocità. Credo però che sia migliorata la prima parte: ora devo metterla insieme alla seconda. Abbiamo Oslo tra due giorni e cercheremo di farlo, per provare a correre forte in vista degli Europei di Roma. È cambiato tanto negli ultimi mesi, tante cose non le ho rese ancora automatiche, ci vorrà ancora un po’ di tempo”. Giovedì lo attende la sfida con il sudafricano Akani Simbine, lo statunitense Brandon Hicklin e in chiave-Roma il britannico Jeremiah Azu (9.97 leader europeo) ai Bislett Games della capitale norvegese. Poi appuntamento a Roma nella serata dell’8 giugno per semifinale e finale. Nei 100 di Ostrava c’è il terzo posto anche al femminile per Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre): la primatista italiana si esprime in 11.18 (+0.7) nella gara vinta dalla polacca Ewa Swoboda con 11.05 davanti alla gambiana Gina Bass (11.14). L’azzurra, 11.02 a Savona il 15 maggio, finisce davanti alla svizzera Mujinga Kambundji (11.27).
LE ALTRE GARE - Straordinari per De Grasse: dopo i 100 afferra anche i 200 con 20.09 (+0.4). Il ‘solito’ Armand Duplantis (Svezia) oltre i sei metri nell’asta (6,00) con tre tentativi non riusciti al possibile record del mondo di 6,25. A Ostrava si corre il migliore 800 dell’anno: l’algerino Djamel Sedjati viaggia in 1:43.51. Salto top della stagione outdoor per la britannica Molly Caudery nell’asta al femminile con 4,84. A 87,26 il giavellotto del tedesco Julian Weber. Okay nel giro di pista il bahamense Steven Gardiner (44.39) davanti al belga Alexander Doom sempre più in clima Roma (44.44), e tra le donne la polacca Natalia Kaczmarek (50.09). Arriva, Roma. Dieci giorni e si comincia.
naz.orl.
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