L'Italia a Elskistuna vince nove medaglie nella rassegna continentale under20. Gli azzurrini sono quarti nella classifica a punti (114), quinti nel medagliere e fanno il record di finalisti (27).
Nove medaglie: due ori, tre argenti e quattro bronzi. L’Italia conclude i Campionati Europei Junior di Eskilstuna (Svezia) con il record di 27 finalisti, il quarto posto nella classifica a punti (114, alle spalle di Gran Bretagna, Germania e Russia) e il quinto nel medagliere. La squadra del DT dei giovani Stefano Baldini - oltre a stampare quattro primati italiani - in Svezia eguaglia la miglior edizione di sempre nella rassegna continentale under20, quella di Salonicco 1991, sia nei punti che nei piazzamenti sul podio (però con un oro in più), superandola però nel numero dei finalisti (mai così tanti). Complessivamente, gli azzurri festeggiano i titoli di Yohannes Chiappinelli nei 3000 siepi e di Pietro Riva nei 10.000, l'argento di Tobia Bocchi nel triplo e delle due 4x400 (le donne al record italiano in 3:37.45), i bronzi di YemanCrippa nei 5000, Filippo Randazzo nel lungo, Sebastiano Bianchetti nel peso e Ayomide Folorunso nei 400hs. Nel bilancio vanno considerati però anche quattro record italiani under20: il 44:43.78 di Noemi Stella nei 10.000 metri di marcia, il 20,71 di Sebastiano Bianchetti nel peso, il 62,11 di Giulio Anesa nel disco e quello della staffetta del miglio femminile. A Eskilstuna gli azzurrini superano così la felice edizione casalinga di Rieti 2013, dove raccolsero otto medaglie (1-4-3) e 26 finalisti. Appuntamento di nuovo in terra italiana per la prossima edizione, a Grosseto nel 2017. LA CRONACA GARA PER GARA
Chiappinelli "La mia tattica? Seminare tutti" (IL VIDEO della gara - LA CRONACA)
Yohanes ‘Yoghi’ Chiappinelli è atterrato in Svezia da super favorito nei 3000 siepi. Un bel peso sulle spalle. “Sono arrivato qui molto sereno, anzi: sicuro della vittoria. Io e il mio coach avevamo programmato insieme la tattica, ovvero… andare davanti e staccare tutti. In pratica una replica della gara di Rieti dove ho fatto il mio primato personale di 8:39.12. E infatti sono andato in testa fin da subito, ma mi sono venuti dietro il tedesco e l’ungherese per più di due chilometri… per un attimo mi sono preoccupato di non riuscire a staccarli. Ho avuto un po’ di paura, ma poi li ho lasciati indietro. Per fortuna”. Nessuna pressione? “Sono venuto qui per vincere. Ad essere sincero ho avuto qualche dubbio prima della partenza, perché non mi sentivo al meglio, e non ero del tutto convinto che sarei riuscito a realizzare quello che sognavo. Avevo già visto in batteria di avere a che fare con avversari temibili, e oggi il vento non è stato d’aiuto, era forte e mi ha dato parecchio fastidio”. E’ il secondo oro europeo junior in pochi mesi, dopo quello nel cross a squadre a dicembre 2014. “A Borovets ero stato quinto individuale… sì, un bel risultato, soprattutto a squadre, ma me ne ero tornato a casa con un po’ di amaro in bocca. Oggi mi sono rifatto. Alla fine sono due ori europei… ho iniziato una piccola collezione! Ora mi riposerò un po’ e poi partirò per il Brasile per ‘Coloriamo d’Azzurro il cielo di Rio”. Sarà una gran bella esperienza, ne sono certo. Qualche gara a settembre, e poi i rimetto al lavoro per la stagione dei cross”:
Tobia Bocchi, la forza tranquilla
La maturità e la sicurezza di Tobia Bocchi sono disarmanti, soprattutto considerando che l’emiliano è nato nel 1997 e quindi, come Chiappinelli, appena entrato a far parte della categoria junior. A Eskilstuna, nella finale del triplo. piazza un tonante 16,52 al primo salto, purtroppo viziato da un vento appena oltre la norma che non gli permette di diventare il nuovo primatista italiano junior. “Sono riuscito a scaricare tutta l’adrenalina che avevo accumulato nel primo salto ed è uscita subito una bella misura. Quando succede è fantastico, perché puoi gestire la gara con tranquillità, cercando di migliorare, ma senza ansie e pesi sulle spalle”. Il record italiano under20 appartiene a due grandissimi come Paolo Camossi e Daniele Greco: “Il record? Speriamo che sia in pericolo! Il secondo posto è stato davvero una sorpresa, come quella che ci ha fatto l’azero con il 17,05, davvero un gran salto… Complimenti a lui, ha saltato tantissimo e nessuno se lo aspettava, perché non aveva un personale straordinarioPeccato, peccato davvero per il vento appena sopra il consentito… ma ho tutto l’anno prossimo per rifarmi”.
4x400 scatenata, donne d'argento e da record
Le quattro azzurre della staffetta del miglio sono incontenibili in pista e fuori. Alice Mangione, Virginia Troiani, Federica Putti e Ayomide Folorunso conquistano un argento che sorprende tanti, cui aggiungono, in 3:37.45, la ciliegina sulla torta del record italiano.
Ayo Folorunso "Codarda sull'ultimo ostacolo, ma è una lezione"