Cofee time - Atletica Valeria Decimomannu - una realtà in crescita. Intervista al Presidente Bruno U



- Presidente diamo subito i numeri della Atletica Valeria: 160 tesserati (di cui oltre 100 minori), quasi tutti praticanti, 9 dirigenti: Anna Podda , Giovanna Manca, Celestino Usai, Pietro Zedda, Fausto Tuveri, Fabio Frongia, Andrea Fulghesu, Alessio Esposito, e Bruno Usai. Lo staff Tecnico: Celestino Usai (Sett. Promoz.le, marcia, fondo e mezzo fondo), Pietro Zedda (Lanci), Barbara Fiori e Andrea Fulghesu (salti e Velocità), Alessio Esposito Amatori/Master, tutti Istruttori FIDAL o quasi (a Pietro e Alessio manca solo l’esame finale). - Quali sono i problemi che l’Atletica Valeria è chiamata periodicamente ad affrontare e come ha influito la crisi economica che stiamo vivendo sulle vostre attività?: i nostri problemi sono quelli tipici delle piccole società di provincia come la nostra, ovvero far quadrare i conti. La crisi la combatti applicando quote contenute e accessibili a tutti (abbiamo prezzi bloccati da 5 anni) e con la qualità dell’offerta sportiva. Con questo sistema, facendo pagare tutti (dirigenti inclusi) siamo in buona parte autosufficienti, l’acquisto di tutto il resto è facoltativo. La quota economica va giustificata da un’offerta sportiva qualitativamente valida, le nostre parole chiave sono onestà, professionalità, serietà, entusiasmo, passione e generosità… per cui le difficoltà si superano con grandi sacrifici e rinunciando a qualcosa. Ho la fortuna di coordinare un gruppo dirigente fantastico, senza secondi fini (economici o di visibilità nel territorio o di altro tipo) e tutti sono consapevoli del loro ruolo, concordando ogni decisione, il nostro è volontariato al 100%. La nostra è una società che si appoggia sulle famiglie, ce ne sono intere che praticano atletica, mamme, papà, figli, tutti atleti. Un altro fattore che in parte aiuta a superare la crisi è la sensibilità dei servizi sociali, con alcuni interventi mirati, insomma facciamo tutti il possibile e in alcuni casi, se necessario, anche l’impossibile pur di accogliere i ragazzi che desiderano fare sport. Alla fine della stagione, nella consueta festa di fine anno, riusciamo anche a dare un piccolo riconoscimento ai più meritevoli e per una piccola società di provincia credo che possa bastare. - Ottima strategia. Come si colloca l’Atletica Valeria nella realtà sociale della Città di Decimomannu? La nostra realtà comprende molte associazioni sportive che da anni si occupano di giovani, noi siamo tra le più numerose, sicuramente affermata e radicata nel nostro territorio, ma anche punto di riferimento in tutto l’hinterland, l’onestà, la serietà e la qualità del nostro lavoro sono il patrimonio più importante che abbiamo. Ribadisco, ci impegniamo senza ambizioni personali e/o motivi di altro tipo, che in una piccola realtà come la nostra vengono decifrati immediatamente. Le nostre affermazioni trovano conferma nella modalità in cui avvengono le adesioni ovvero il passaparola, non abbiamo investito un centesimo in promozione o volantini, come si faceva un tempo, perché siamo convinti che chi semina e lavora con passione e serietà, prima o poi raccoglie buoni frutti. Per capire quanto siamo legati al nostro territorio, basterebbe il nostro nome, “Antica Valeria” che trae origine dal nome che i romani diedero alla nostra comunità. Con l’Amministrazione collaboriamo attivamente, facciamo parte della consulta dello sport e contribuiamo (compatibilmente con il calendario sportivo), alle iniziative che l’Amministrazione o altre associazioni organizzano. La settimana scorsa all’interno dello “Shopping sotto le stelle”, i nostri ragazzi hanno messo su un concerto di musica dal vivo, hanno cantato e suonato, sport e musica, un connubio bellissimo, una piazza tutta bianco/azzurra, i nostri colori sociali, con una freschezza e una leggerezza che solo i ragazzi sanno trasmettere. Per quanto riguarda l’aspetto sociale, noi, come tante altre Società, rendiamo un servizio alla comunità in generale, il cui valore talvolta non viene colto con il dovuto peso. Ogni ragazzo che fa sport, è un ragazzo in meno che sta per strada, un ragazzo in più a cui viene offerta una possibilità, un ragazzo in più inserito in un contesto e in un ambiente assolutamente sani. Siamo una Società aperta e attiva, ultimante abbiamo dato l’adesione alla realizzazione di un progetto finalizzato all’integrazione multietnica, rivolto ai ragazzi extracomunitari dell’hinterland, se vorranno, potranno praticare l’atletica leggera da noi, ottima occasione sia per loro che per noi, perché siamo convinti infatti che la diversità sia una risorsa e non un ostacolo. - Devi coniare uno slogan da inserire sotto il logo della tua società che possa descrivere in poche parole il vero spirito del messaggio sportivo che intendete lanciare. Quale sarebbe secondo te lo slogan ideale per l’Atletica Valeria? Domanda troppo facile, il nostro moto è presente nel nostro sito (atleticavaleria.it, dove tra l’altro è presente una galleria fotografica di oltre 10000 immagini, dal 2004 a oggi, dove, oltre ai nostri atleti, sono presenti tanti altri atleti appartenenti a molte Società), dicevo dello slogan…”Atletica Valeria la società dei giovani ….. fare sport con noi….è un gioco da ragazzi” credo che questo slogan renda l’idea di cosa sia la nostra realtà e la nostra filosofia. - Ogni Società ha un suo punto di forza nelle varie categorie di Atleti tesserati. Quale è il punto di forza dell’Atletica Valeria e chi sono gli atleti che le danno maggiore prestigio?: come accennato, il nostro punto di forza è il gruppo, è così che siamo riusciti a fare di questo sport, che è individuale, uno sport di squadra dove tutti sono davvero importanti e tutti ci danno davvero tantissime soddisfazioni, non necessariamente agonistiche (lo sfondo della nostra Home-page, è un puzzle fatto dalla composizione di tante immagini dei nostri atleti, e in un puzzle si sa, ogni tessera è fondamentale).


Riuscire a far correre un ragazzo che quando è arrivato riusciva a malapena a camminare tanto era sovrappeso è una bella soddisfazione e una sfida da vincere, o no ? Certo chi legge i risultati si limita a valutare una prestazione, ma dietro quel tempo c’è la storia di un ragazzo, ma quel “tempaccio” per noi rappresenta una grande vittoria. Tornando alla domanda, gli atleti che ci fanno onore e ci danno maggior prestigio sono i bambini del settore promozionale, perché sono i più spontanei e rappresentano il nostro futuro (nel senso più ampio del termine, è da loro che si deve ripartire, vedrete, verrà detto anche questa volta, subito dopo le olimpiadi) ce ne occupiamo da sempre, i primi frutti sono arrivati già da qualche tempo e da diversi anni mandiamo ai campionati italiani atleti cresciuti nel nostro vivaio. Se invece mi chiedi quale gruppo, agonisticamente parlando, ci sta dando i migliori risultati sportivi, allora non ho dubbi, quest’anno i CADETTI, allenati da Celestino Usai, vero motore della nostra Società, che hanno dominato la stagione del mezzofondo e due di loro hanno partecipato ai Campionati Italiani di Cross in rappresentanza della Sardegna, li consideriamo il nostro dream-team, con loro abbiamo vinto tutto ciò che c’era da vincere, una squadra fortissima nata e cresciuta in casa, costruita lavorando con impegno e umiltà. Inoltre nelle categorie dei giovanissimi abbiamo tanti ragazzi con grandi doti tecniche (la classifica del Gran Prix parla chiarissimo). Tra gli Allievi, grazie alla loro disponibilità e all’organizzazione tecnica che ci siamo dati (seguiti con grande attenzione da B.Fiori, A.Fulghesu e P.Zedda), due di loro stanno diventando altamente competitivi sia nel settore della velocità che in quello dei lanci, con risultati di tutto rispetto. Altro aspetto che vorrei sottolineare è il bel rapporto che hanno i ragazzi con numerosi atleti di altre società, sono nate amicizie, certe volte ci si allena insieme, insomma un bel clima che fa bene allo sport e non solo. Concludo sottolineando che anche gli amatori, nati praticamente dal nulla (si sono avvicinati allo sport con un processo inverso, grazie ai loro figli), seguiti da Alessio con grande premura, si stanno avvicinando all’agonismo sempre con maggior entusiasmo. - “Abbiamo un solo scopo, far praticare lo sport ai ragazzi, cerchiamo di farlo nel migliore dei modi, divertendoci e vincendo…” bellissima frase che si legge nella parte storiografica della tua Società pubblicata sul nostro sito. Ritieni che oggi per un giovane la parola “fatica”, intesa come preparazione atletica, trasferte, partecipazione alle gare, possa significare anche “divertimento”? Questo è uno sport che va controcorrente rispetto ai modelli che la società e la tv propone, è complicato “tenere” i ragazzi dopo una certa età… chi non ottiene risultati, non è disposto a farsi umiliare in pista, preferisce mollare….. questo è uno sport che non regala nulla, la costanza, la fatica e l’allenamento sono fattori fondamentali, si ottiene tutto con grandi sforzi e solo pochi sono disposti a sopportarli. Noi proviamo a contrastare questi fattori stando attenti all’ambiente, facendo praticare più discipline (che aiutano a migliorarsi e a non annoiarsi, a provare a vincere nuove sfide e ad avere nuovi stimoli) ma anche con le attività di contorno, in modo che ogni ragazzo si senta parte importante di un gruppo di amici, e quando fai passare il messaggio che la prestazione, il risultato, non è tutto e che può andar bene anche quello relativo non quello assoluto, allora far le gare con i tuoi amici è puro divertimento, questa è la filosofia che ci guida. Un esempio che forse rende l’idea, le nostre staffette non sono sempre fatte dai quattro ragazzi più forti, ma talvolta, a costo di non vincere, inseriamo anche ragazzi meno dotati, l’impegno è obbligatorio, il risultato no. - L’atletica leggera come sistema educativo e preventivo, dirigenti ed allenatori come “educatori”, le Società come centri di aggregazione. Come l’Atletica Valeria traduce concretamente in fatti questo messaggio che tende ad educare i giovani ai valori della Lealtà, sportività e del rispetto o secondo te anche nell’Atletica ci sono dei modelli negativi che i giovani tendono ad interpretare?  Noi riteniamo che questo modello educativo si debba perseguire accompagnando l’attività sportiva con altre, ma anche insegnando ai ragazzi il rispetto delle regole, dei ruoli, della disciplina e anche a saper perdere senza scuse. Ai nostri atleti insegniamo a prendersi le proprie responsabilità e a non scaricare sugli altri le frustrazioni dei loro fallimenti sportivi (una volta è colpa del giudice, poi della corsia, dello starter, ecc.) per noi non ci sono scuse, se vuoi ottenere prestazioni soddisfacenti, allenati di più e meglio, non può essere sempre colpa degli altri. L’eventuale errore fa parte della natura umana e va accettato, la lealtà e l’onestà valgono anche nei propri confronti, si comincia da li, c’è chi ci passa gli anni ad accusare gli altri dei propri fallimenti e ovviamente non ottiene nessun risultato, quindi occorre stare attenti al tipo di messaggio che facciamo passare, perché i ragazzi ci vedono e ci ascoltano. - Ti consegno la bacchetta magica e da questo momento sei un Wizard (mago) che può cambiare qualcosa (qualsiasi cosa a tua scelta…). Cosa vorresti cambiare e perché? Sono tante le cose che si devono cambiare, e altre che si possono fare meglio, ma sempre secondo le regole, con le proposte e non con le polemiche e sempre nelle sedi più appropriate, ma la cosa più difficile da cambiare è il fattore culturale che riguarda la società e il contesto in cui ci muoviamo. La prima cosa da fare sarebbe quella di riportare al centro dell’attenzione gli atleti, questo significa agire e operare esclusivamente nei loro interessi, sempre e comunque, a tutti i livelli. Inoltre, a mio parere, bisognerebbe intensificare ulteriormente il rapporto tra le Società sportive e il mondo della scuola e anche se ci sono alcuni progetti andati felicemente in porto, talvolta questa collaborazione avviene solo grazie alla buona volontà dei singoli, “la nostra scuola, di ogni livello, non tiene nella giusta considerazione lo sport” dal libro di G.Pederiali, il Sogno del Maratoneta, la storia di Dorando Pietri ….. era il 1908, ecco da allora sono trascorsi oltre 100 anni. Grazie Bruno e auguri.



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