Collio e Levorato, sabato da leoni
I velocisti azzurri non hanno fallito. Hanno tenuto viva la tensione del pubblico con le prove individuali e poi gli hanno fatto vivere l’apoteosi della staffetta, con il rettilineo finale di Kaba Fantoni accompagnato dalle urla della tribuna, che ha sognato la grande impresa come due anni fa. Il portacolori delle Fiamme Gialle, ultimo frazionista di un quartetto davvero indovinato, ha vissuto un sabato da ricordare: “Non sono uscito bene, il cambio con Torrieri è stato schiacciato perché ho aspettato troppo, ma sul rettilineo ho recuperato bene. In vista dei 200 ho avuto buone sensazioni, anche se credo di aver gareggiato troppo negli ultimi tempi e avrei bisogno di fermarmi per ricarburare”. “Salvo il primo cambio – gli fa eco Torrieri – li abbiamo sbagliati tutti, anche il mio con Simone è risultato schiacciato. Se possiamo lavorare insieme, può venir fuori qualcosa di grande”. E’ stato un sabato di grande valore per Simone Collio: prima della staffetta, il velocista delle Fiamme Gialle aveva offerto una prestazione monstre sui 100 metri, dove solo una leggera bava di vento oltre il lecito gli ha tolto la gioia del record personale in 10.15: “La cosa che più mi ha dato fiducia è vedere che da Pognon non perdevo quasi nulla sul lanciato, e credo che negli ultimi metri pochissimi possano tenergli testa. Sono partito discretamente e ben disteso, non perdevo nulla fino ai 90 metri, poi negli ultimi 10 mi sono indurito. Posso crescere ancora, al Golden Gala voglio andare come una palla di cannone, per onorare la presenza al mio fianco di Powell”. Che dire poi di Manuela Levorato, che alla sua seconda gara è stata capace di finire non lontana dalla Arron? La veneta era al settimo cielo: “Sono andata molto meglio di quanto mi aspettassi: questa settimana non ho smesso di caricare, la Coppa era una tappa non prevista e Silvaggi (C.T. azzurro, ndr) lo sapeva, io devo lavorare per recuperare la sosta per infortunio e puntare al minimo per i Mondiali. Sono sorpresa del mio rendimento, anche nella fase lanciata, invece si vede che mi manca ancora lo spunto finale, ma non ho fatto lavori specifici. Visto il risultato, mi spiace non essere nelle condizioni di Annecy 2002, avrei potuto regalare una grande soddisfazione al pubblico toscano”. Pubblico che si è esaltato per il rettilineo finale in rimonta di Gianni Carabelli, come avveniva per Mori: un 400 hs dal quale il carabiniere voleva due risposte, un buon risultato come punteggio e un buon tempo: “Dico la verità: puntavo più al secondo, sapevo che valevo dal secondo al quarto posto, ma dalla gara di Firenze volevo il minimo per i Mondiali ed è arrivato. E’ la dimostrazione di quello che dico da sempre: ho bisogno di stimoli che posso avere solamente confrontandomi con le stelle straniere. Non bisogna aver paura delle gare, è l’unico modo per migliorare, d’altronde si sa che dall’ottavo ostacolo in poi la gara diventa un’altra cosa, è lì che bisogna emergere. Ora aspetto il Golden Gala per scendere sotto i 49 secondi”. Il terzo posto nel triplo è stato accolto da Magdelin Martinez con un timido sorriso: “Il mio livello è di 14,50, lo sapevo alla vigilia e la cosa si è confermata, l’importante è che sia stato sufficiente per portare a casa sei punti. Ho bisogno di fare tante gare per entrare in forma”. Un altro importante contributo alla squadra femminile è arrivato dalla Niederstaetter, che aveva lanciato il pomeriggio azzurro con un quarto posto nei 400 hs ottenuto con grande caparbietà: “Il piazzamento mi soddisfa, la prestazione cronometrica molto meno, non sono ancora al meglio. Sono però riuscita a correre in rimonta e questo è un segnale positivo, credo che col passare della stagione dovrei migliorare”. In campo maschile, per qualche attimo è stato Andrea Barberi a far sognare la grande impresa, ma il quattrocentista delle Fiamme Gialle si è leggermente spento nei 50 metri finali: “Sono partito troppo piano, accumulando eccessivo ritardo. Dai 200 ai 350 metri sono stato perfetto, li avevo ripresi tutti, poi chiaramente le forze sono venute meno. Con una miglior distribuzione delle energie si poteva vincere, sono sicuro di valere un tempo intorno ai 45.50”. Gabriele Gentili Nella foto piccola: Manuela Levorato. Nella foto grande: l'arrivo dei 100 metri con Pognon e Collio finiti spalla a spalla (Omega/Fidal)
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