Corre veloce il giovane Donati
Un paio di migliori prestazioni giovanili - il "multiplo" Stefano Combi (5.070 punti nel programma juniores dell'eptathlon di Ancona) e il solito Giovanni Cellario (7"17 nei 60m cadetti a Modena) - oltre ad un buon numero di atleti su piste e pedane al coperto. Ma il "colpo" del fine settimana lo ha sicuramente fatto Roberto Donati: il giovane reatino - 6"68 sui 60m ad Ancona (6"70 in batteria) - si è aggiudicato il duello a distanza con il più accreditato Jacques Riparelli (6"71 per il padovano di origini camerunensi, all'esordio sul rettilineo del Pala Bernes di Udine).
Il risultato già dice qualcosa in prospettiva Torino - formalmente il minimo di partecipazione per gli Europei è ad appena 1/100 - e soprattutto porta agli onori delle cronache un ragazzo in grande crescita da un paio di stagioni. A rileggere le note di carriera Roberto Donati, nato nel capoluogo sabino il 15 marzo 1983, si era già proposto giovanissimo come promessa degli ostacoli intemedi: "Il primo titolo italiano lo vinsi tra i cadetti, sui 300hs". A Palermo, nel '98, prevalse in una rocambolesca finale con 39"81, una delle migliori prestazioni di sempre della categoria.
In quell'anno era tesserato per il settore giovanile delle Fiamme Gialle "G.Simoni", ma in realtà il giovane Donati è un prodotto della benemerita Studentesca Cariri, della quale ha difeso i colori fino al momento del suo reclutamento nell'Esercito. Con il sodalizio gialloverde c'era però un legame di famiglia, per via del fratello maggiore Massimiliano, in forza proprio alle Fiamme Gialle: "Vuoi sapere la verità? Per me è uno dei più grossi talenti mai visti sulle piste italiane ...". Purtroppo però Max, già protagonista di una straordinaria finale sui 200 metri ai Mondiali juniores di Annecy '98, è stato più volte frenato dagli infortuni: "Da ultimo due interventi ai tendini d'Achille: ma in questa stagione indoor spero di ritrovarmelo di fronte in buona condizione", l'auspicio fraterno del piccolo di casa. Tornando a Roberto, i progressi non sono certo giunti inattesi. Dopo aver provato ad esprimersi sui 400hs nelle categorie giovanili - in pratica fino alla partecipazione agli Europei "under 23" di Erfurt nel 2005 - la sua carriera ha conosciuto la svolta decisiva dopo un franco colloquio con il "prof" - al secolo il tecnico reatino Roberto Bonomi: "Avevo oggettive difficoltà a sostenere la preparazione sulla velocità prolungata, soprattutto dal punto di vista organico: per questo ci siamo orientati sullo sprint".
E' confluito nel gruppo del fratello, con i vari Collio e Verdecchia, ha messo su muscoli (ora 1.85 per 85kg) e, dopo il primo approccio, i risultati sono diventati confortanti fin dall'inverno 2008: "L'anno scorso a Genova ho corso la batteria in 6"73: peccato per la squalifica poi subita in finale ...". Quel problema sui blocchi ancora gli oscura i pensieri, soprattutto sulle distanze brevi nelle indoor, ma il lavoro mirato condotto con Bonomi sta già dando i suoi frutti.
All'aperto ha già preso le misure, sia con i 100 che con i 200 - rispettivamente 10"45 e 21"19 i personali riscritti nella passata stagione: "Spero che quest'inverno mi riservi soddisfazioni: ma in realtà con la mente punto già alle sfide dell'estate".
Raul Leoni
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