Crescono Cestonaro e Caiaffa
18 Febbraio 2012di Raul Leoni
Si apre con i concorsi la caccia alle maglie tricolori juniores e allievi nel Banca Marche Palas di Ancona, e la tensione agonistica non manca. Il miglior risultato tecnico arriva dalla pedana del lungo, con il titolo allieve che va alla favorita Ottavia Cestonaro – finalista iridata lo scorso anno a Lille – con la 3^ prestazione di sempre nella categoria, 6.14 (a 13 centimetri dalla MPN di Mariachiara Baccini): ma la rivelazione è una fiorentina di papà giordano, Jasmine Al Omari, che entra nella top-10 con il nuovo personale di 5.94. Nella omologa finale allievi cresce il cubano cresciuto a Vicenza Harold Barruecos, 7.16. Il padovano Andrea Caiaffa, già azzurro del disco ai Mondiali allievi, insidia da vicino con 18.66 il limite nazionale del peso detenuto da Daniele Secci. E nell’alto allieve, vinto dalla lettone Dundine, la nota azzurra viene dai progressi di Erika Furlani, romana dei Castelli ora attiva a Rieti, che vola oltre quota 1.77. Nel settore juniores la prima maglia tricolore va sulle spalle della reggina Monia Cantarella, al debutto nella categoria dopo aver dominato cadette e allieve.
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400m A/F – (batterie) La pugliese Lucia Pasquale (quest’anno al secondo tempo di sempre nella categoria, 55”81) tira il freno per non bruciare troppe energie eppure sigla con disinvoltura il tempo più veloce del turno, 58”45. Per andare in finale bisogna scendere sotto il minuto: la sorpresa positiva è la portacolori della Bustese Serena Troiani (58”99), mentre l’elenco delle promosse è chiuso dalla campionessa in carica dei 400hs Giulia Crivello.
Peso J/F – (finale) Esordio stagionale al coperto per Monia Cantarella (con la nuova maglia rossoblù della Cariri), anche se la reggina aveva già lanciato in una riunione casalinga all’aperto nel giorno di San Valentino (13.94). Con la conquista dell’ennesima maglia tricolore – dopo quelle cadette e allieve - la serie denota la superiorità prevista: ma alle spalle di Monia piace soprattutto il progresso dell’ex cestista legnanese Claudia Rota, allenata dall’ex 400ista Tommaso Mascioli, che riscrive il personale a 13.20 dopo aver deciso lo scorso anno di lasciare il basket per le pedane di atletica.
Alto A/F – (finale) Vince la lettone Dundine, ma in prospettiva azzurra la nota lieta è ovviamente il progresso di Erika Furlani: solo un errore in più – 1.77 superato alla 3^ prova, con la rivale oltre alla 2^ - relega l’atleta della Cariri alla piazza d’onore. Ma Erika, figlia dell’ex altista azzurro Marcello Furlani e della velocista Kathy Seck, è molto brillante.
Ai piedi del podio, dopo la bellunese Padovan, la primatista in carica del pentathlon cadette Giulia Sportoletti.
400m A/M – (batterie) Prosegue la “saga” dei Lorenzi: dopo Marco arriva anche il minore dei fratelli trentini, Nicola. E’ suo il miglior tempo delle batterie, con 50”39: lo ricordiamo sul podio dei 300hs ai Tricolori cadetti di Cles 2010. Ma l’esito della finale di stasera sembra ancora tutto da scrivere
Alto A/M – (finale) Bastano 2.02 a Michele Maraviglia per vincere il suo primo titolo: finora questo bergamasco di Grassobbio – allenato dalla coppia Motta-Maroni - era stato soprattutto un “perdente di successo” (due anni fa battuto da Vendrame a Cles tra i cadetti, il minimo mondiale di Lille 2011 ottenuto in ritardo all’esordio tra gli allievi). Quest’anno il salto di qualità, con il 2.10 che gli aveva fatto scalare le liste indoor di sempre per la categoria. Manuel Nemo (figlio di un ex calciatore professionista) è l’enfant du pays, ma fallisce il personale, che aveva stabilito su questa pedana nei Tricolori di prove multiple. A proposito di multipli, sul podio va anche Simone Fassina, che a Jesolo aveva stabilito il primato cadetti del pentathlon nello scorso ottobre.
400m J/F – (batterie) La campionessa uscente Flavia Battaglia passeggia in 57”80, ma nell’altra batteria emerge la tricolore allieve di Rieti 2011, Francesca Scapin (57”88).
Lungo A/M – (finale) La finale sembra segnata dal 6.96 di Barruecos al 2° turno, poi si infiamma all’improvviso nell’ultimo salto. Il primo ad accendere la miccia è il pugliese Giuseppe Serrone, credenziali anche da triplista, che fa il personale a 7.01: e così Harold Barruecos deve dar fondo a tutte le residue energie fisiche e mentali per riprendersi la leadership (7.16). Il vincitore è un italo-cubano nato a Camaguey (mamma sposata con un italiano a Grumolo, nel Vicentino): buon specialista anche delle prove multiple, ha già avviato le procedure per il conseguimento della cittadinanza italiana. Anche il 7.00 che attribuisce il bronzo al bergamasco Luca Cacopardo, già primatista italiano cadetti dei 300hs, arriva all’ultimo salto. Fuori dal podio il tricolore cadetti di Jesolo, Alessandro Li Veli.
400m J/M – (batterie) Salta l’attesissimo confronto tra i due alfieri della staffetta d’oro di Tallinn, perché Marco Lorenzi si è fermato due giorni fa per un problema al piede: e così Michele Tricca resta padrone della situazione (capolista provvisorio con 49”47, dopo un passaggio in 23”31). Dall’affollamento delle cinque batterie vengono ammessi alla finale i primi sei tempi: appena sopra i 50” il torinese Sydney Iyamu, papà nigeriano e mamma delle Seychelles, ancora diviso tra una carriera da centrocampista nel calcio e le piste di atletica.
Il line-up dei promossi, nonostante i tempi non eccezionali all’esito del turno, alimenta prospettive per la finale del pomeriggio.
Peso A/M – (finale) La pedana che ha segnato nelle ultime stagioni le imprese di Daniele Secci, ispira anche Andrea Caiaffa: il veneto è più conosciuto come discobolo – già azzurro ai Mondiali “under 18” di Lille – ma riesce a nobilitare il suo successo con un progresso multiplo che lo porta fino a 18.66 (2° di sempre al coperto, a 20 centimetri dal limite italiano del già ricordato Secci).
60hs A/F – (batterie) In parecchie hanno margini di miglioramento e lo dimostrano fin dal primo turno: la padovana Virginia Morassutti, una ex golfista (sulle orme della madre, già atleta professionista), scende a 8”80 e conquista la “pole” in vista della finale. In evidenza anche Lucia Zotti (8”85, con Chiara Genero a ruota, 8”90), friulana dell’Atl. Brugnera più nota come astista, e la pluricampionessa italiana studentesca Daisy Osakue (8”95), torinese di famiglia nigeriana.
60hs J/F – (batterie) Tranne quella appena conclusa delle allieve, tutte le altre prove di ostacoli prevedono la disputa di un turno di semifinale. Le juniores perdono subito la protagonista più attesa, la rivelazione stagionale Giada Carmassi: partenza in ritardo, incertezza sui primi due appoggi, una barriera passata in equilibrio precario ed è subito gara finita. Per la favorita mancata, la rabbia non serve a nulla. Il miglior tempo è quello della tricolore allieve all’aperto in carica, Silvia Zerbini (la veronese è figlia dell’ex lanciatore azzurro Luciano Zerbini), 8”88. Nell’ultima batteria si danno battaglia le due ragazze presenti ai Mondiali “under 18” di Lille 2011: Rebecca Palandri (8”89), precede Maria Paniz (8”98).
60hs A/M – (batterie) Francesco Proietti è l’ennesimo ragazzo reatino prodotto dalla famiglia Milardi (tecnicamente è seguito da Vittoria) e ribadisce in batteria il suo personale a 8”08. Tra i tanti che si affollano a ridosso degli 8”20 c’è anche Xhonaldo (pronuncia “Gionaldo”) Shtylla, ragazzo di famiglia albanese dalla promettente struttura.
Lungo A/F – (finale) Gara più effervescente di quanto si potesse aspettare: se non altro perché il grande progresso di Jasmine Al Omari – fiorentina con il papà giordano – costringe la favoritissima Ottavia Cestonaro al nuovo personale (6.14, terza allieva di sempre, a 13 centimetri da Mariachiara Baccini: non male dopo lo stop dovuto all’infortunio autunnale). E comunque anche Jasmine entra nella top-10 all time con il suo 5.94: aspettando il triplo di domani, dove in parecchie delle protagoniste del lungo potrebbero farsi valere, a cominciare proprio da Ottavia Cestonaro e la campionessa cadette 2011 Benedetta Cuneo. Dopo il 4° posto dell’alto, sale sul podio la già citata Sportoletti: personale anche per lei (5.84).
60hs J/M – (batterie) Lorenzo Perini si distende con la necessaria scioltezza in un turno preliminare che non sembra nascondere insidie: il lombardo è l’unico a scendere sotto gli 8” (7”99) e tra gli outsider crescono le ambizioni del friulano Alessandro Iurig (bel personale a 8”11).
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