Crippa record U23 anche sui 3000 di Ostrava
13 Giugno 2018Terzo primato nazionale del 21enne azzurro in questa stagione: 7:43.30 per battere il crono di Stefano Mei dopo quasi 33 anni. Il 19enne cubano Echevarria vola a 8,66 nel lungo, Barshim 2,38 nell’alto.
di Luca Cassai
Ancora un record di Yeman Crippa. Per la terza volta in poco più di un mese, il 21enne azzurro riscrive una migliore prestazione italiana under 23 del mezzofondo e questa sera tocca ai 3000 metri con 7:43.30 nel meeting internazionale Golden Spike di Ostrava, in Repubblica Ceca. Superato un altro storico limite che da quasi 33 anni apparteneva a Stefano Mei (7:47.32 il 7 agosto del 1985 a Viareggio), dopo quelli già conquistati nel mese di maggio con 13:18.83 sui 5000 il 3 maggio a Palo Alto, in California (USA), e poi 27:44.21 nella Coppa Europa dei 10.000 il 19 maggio a Londra, togliendoli entrambi a Francesco Panetta. Questa sera il trentino delle Fiamme Oro si piazza al nono posto e primo degli europei, nella gara vinta dall’etiope Selemon Barega (7:37.53), e diventa anche il sesto italiano di sempre a livello assoluto su questa distanza, con ben 12 secondi di progresso rispetto al suo precedente 7:55.31 (un anno fa a Parigi) e a meno di quattro dal record di Gennaro Di Napoli (7:39.54 nel 1996). Ma in tutto è il quarto primato personale su quattro gare stagionali per il campione europeo U23 dei 5000, allenato da Massimo Pegoretti, che al Golden Gala Pietro Mennea di Roma aveva corso in 3:38.22 nei 1500 metri. Cresce a Ostrava anche il 23enne livornese Lorenzo Dini (Fiamme Gialle), 17esimo con 7:53.59 per abbassare ampiamente il crono di 8:03.27 del 2014, ma anche il personale indoor (8:02.07 nel 2016).
Nella quinta tappa del World Challenge IAAF, il quasi ventenne cubano Juan Miguel Echevarria vola a 8,66 (+1.0) sulla pedana del lungo, migliore prestazione mondiale dell’anno con vento entro la norma. Adesso è il decimo uomo di sempre all’aperto, dopo il clamoroso 8,83 (+2.1) di domenica a Stoccolma, con l’age-record per un 19enne tolto addirittura a Carl Lewis (8,62 nel 1981). Spettacolare la sfida dell’alto: il campione mondiale Mutaz Barshim vince con 2,38 all’ultimo tentativo, dopo due errori alle quote precedenti, per aver ragione del 21enne russo Danil Lysenko che aveva valicato 2,36 alla seconda prova. L’azzurro Marco Fassinotti (Aeronautica) è settimo con 2,15 e poi tre nulli a 2,20, condizionato dai postumi di un malessere intestinale accusato nella notte. Nei 1500 metri ottavo posto di Margherita Magnani (Fiamme Gialle) con 4:09.13, poco più un secondo sopra il crono ottenuto venerdì scorso nel meeting spagnolo di Huelva (4:07.88 in quell’occasione). Un secondo giro meno veloce del previsto rallenta la gara, vinta dall’etiope Gudaf Tsegay in 4:02.45. L’ostacolista Hassane Fofana (Fiamme Oro) chiude settimo sui 100hs in 13.82 (+0.1), con il francese Pascal Martinot-Lagarde davanti a tutti (13.45) nello stadio che quest’anno ospiterà la Continental Cup (8-9 settembre).
CRIPPA: “ORA PUNTO AGLI EUROPEI” - “Erano questi i tempi che volevo correre - le parole di Yeman Crippa - e sono sicuramente contento, anche per essere riuscito a chiudere forte, superando almeno cinque avversari nell’ultimo giro. Poteva forse andare ancora meglio, perché è stata una gara con diversi strappi e invece con un ritmo più regolare si può togliere qualche secondo. Ma cerco sempre di imparare qualcosa, verso l’unico vero obiettivo stagionale che è quello degli Europei di Berlino (6-12 agosto, ndr). Lì ho in mente di correre entrambe le gare, 5000 e 10.000 metri, e dovrò farmi trovare al posto giusto nel finale, senza commettere errori. Sto lavorando per questo. Ho tolto un record a un altro grande dell’atletica italiana come Stefano Mei, che tra l’altro mi scrive spesso, e per me è un onore. La stagione è partita con il piede giusto e quello di Ostrava era il mio ultimo meeting, poi a fine giugno andrò ai Giochi del Mediterraneo sui 5000 metri dove spero di trovare una gara tattica, per provare la volata”.
ECHEVARRIA MEGLIO DI LEWIS - Tutti gli occhi erano per Juan Miguel Echevarria, che domenica a Stoccolma aveva strabiliato con un formidabile 8,83 ventoso di un soffio (+2.1). E il giovanissimo cubano, 20 anni da compiere l’11 agosto, non delude le attese: record personale al secondo turno in cui plana a 8,54 (+0.3), dopo aver aperto con 8,40 (-1.0), incrementato subito a 8,66 (+1.0) nel terzo ingresso in pedana, 13 centimetri in più del Golden Gala. Poi un altro 8,54 con vento in faccia (-1.6) al quinto, per confermare una serie di grande valore: era da 21 anni che nessuno riusciva a collezionare tre tentativi sopra gli otto metri e mezzo nella stessa gara, l’ultimo fu il connazionale Ivan Pedroso al meeting di Padova dell’8 giugno 1997 (8,63-8,54-8,52). Ora Echevarria è il decimo di sempre al mondo, con il salto regolare più lungo delle ultime dieci stagioni: dal 2009, quando Dwight Phillips atterrò a 8,74 sulla sabbia di Eugene il 7 giugno di quell’anno. Dulcis in fundo: è la migliore prestazione di sempre per un 19enne, che cancella (e stavolta senza troppo vento alle spalle) il mitico 8,62 di Carl Lewis nel 1981 a Sacramento. Tutti i suoi quattro salti validi di oggi sono superiori al resto della concorrenza, guidata dal campione mondiale Luvo Manyonga con 8,31 (+0.3) che perde così la world lead (8,58 a Roma).
BARSHIM IN EXTREMIS - Il re dell’alto è Mutaz Barshim, alla terza vittoria consecutiva sul rampante russo Danil Lysenko che lo aveva battuto per la prima volta ai Mondiali indoor. Per il campione iridato all’aperto un percorso immacolato fino a 2,31 ma poi la gara si ribalta: Lysenko, fino a quel momento appesantito da un’incertezza a 2,28, salta 2,34 alla prima balzando al comando mentre Barshim sbaglia e si lascia i due salti rimanenti per le quote successive. Si va a 2,36 che il russo valica alla seconda prova, record stagionale outdoor e terza misura in carriera, con un altro errore del qatariano. Dentro o fuori: a un passo dalla sconfitta, Barshim piazza il match point a 2,38 che vale un urlo di gioia e il primato del meeting (cinque centimetri in più del 2,33 di Bohdan Bondarenko nel 2014). Prosegue quindi la sua imbattibilità nella stagione all’aperto. Serata poco felice per Marco Fassinotti: il 29enne torinese dell’Aeronautica, dopo un malessere intestinale avuto questa notte, salta 2,10 e 2,15 alla prima, ma commette tre errori a 2,20.
MAGNANI E FOFANA - Il passaggio previsto agli 800 metri era di 2:08, invece la testa della corsa transita in 2:12. La chiave della gara, in buona parte, è data da questi numeri: poi l’etiope Gudaf Tsegay si invola, come tre giorni fa a Stoccolma, e mantiene il comando in 4:02.45 seguita dalla britannica Sarah McDonald (4:04.41) e dalla ceca Simona Vrzalova (4:04.80), entrambe al personal best in una serata fresca, con clima adatto alle prove di mezzofondo. Per l’azzurra Margherita Magnani c’è l’ottava posizione con 4:09.13, dopo un secondo giro coperto dalla 31enne cesenate in 1:09 e il terzo in 1:05. Pochi minuti più tardi, quando inizia a cadere qualche goccia di pioggia, settimo Hassane Fofana (Fiamme Oro) che non riesce ad esprimersi sui livelli di sabato a Ginevra, dove ha vinto in 13.57, e stasera corre in 13.82 (+0.1).
GATLIN 10.03 - Dopo il lieve infortunio, che lo aveva costretto al forfait per il meeting di Eugene, il campione mondiale Justin Gatlin rientra con un successo nei 100 metri in 10.03 (-0.7) e toglie due centesimi al primato stagionale. Nettamente battuti gli altri, con il sudafricano Akani Simbine (10.13) davanti all’altro statunitense Michael Rodgers (10.15), settimo il francese Christophe Lemaitre (10.32). Nella seconda serie passerella di addio per Kim Collins, l’ormai 42enne iridato del 2003, con 10.41 (-1.3).
GULIYEV BATTUTO - Si interrompe la serie di vittorie del campione mondiale dei 200 metri Ramil Guliyev. Dopo i successi in Diamond League a Oslo e Stoccolma, in entrambe le gare sotto i 20 secondi, oggi è terzo in 20.09, preceduto dal canadese Aaron Brown (20.05/-0.9) e dal bronzo iridato Jereem Richards (20.09 per lo sprinter di Trinidad e Tobago), ma si lascia alle spalle il francese Christophe Lemaitre (20.19). Disco rosso anche per l’etiope Genzebe Dibaba, quarta in 2:01.51 negli 800 della marocchina Rababe Arafi (1:59.20), e l’olandese Dafne Schippers prevale sui 200 al femminile in 22.52 (-0.8) sull’ivoriana Murielle Ahouré (22.60).
PESO OVER-22 - Cannonate nel peso con l’iridato neozelandese Tom Walsh a 22,16 e il polacco Michal Haratyk, che sfonda la barriera dei 22 metri migliorando il suo recente primato nazionale con 22,08. Per il ceco Tomas Stanek (21,46) e l’olimpionico statunitense Ryan Crouser (21,43) restano le posizioni di rincalzo. Nel giavellotto il beniamino di casa Jakub Vadlejch con 88,36 si aggiudica il duello con l’olimpionico tedesco Thomas Rohler (87,28), mentre nell’asta l’iridato Sam Kendricks non va oltre 5,60 e viene sconfitto dal polacco Pawel Wojciechowski, 5,75 al secondo tentativo. Altro giro di pista da leader per il qatariano Abdalelleh Haroun, che nei 400 si impone per distacco in 44.63, e sui 3000 siepi 9:11.33 della keniana Norah Jeruto. Nel prologo di ieri, rivincita dell’iridato lituano Andrius Gudzius (66,30) nel disco sul giamaicano Fedrick Dacres (65,36) che lo aveva sconfitto a Stoccolma e ritorno al successo della polacca Anita Wlodarczyk (76,43), primatista mondiale del martello.
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