Daniela Reina: 800 buoni motivi
Serena e motivata. In una parola, ritrovata: questa è Daniela Reina versione 2009. La pluricampionessa italiana dei 400 metri sta virando decisamente verso la doppia distanza e sin dalle prime gare sono giunti risultati confortanti. “Mi trovo molto meglio sugli 800, penso proprio di poterlo dire”, confessa la ventottenne di Camerino, portacolori delle Fiamme Azzurre. “Ho già corso in meeting importanti, con avversarie forti e di livello internazionale, ma mi sono sentita a mio agio”. Ottenendo subito buoni riscontri cronometrici: prima 2’01”91 a Torino il 4 giugno, con una bella ultima curva in rimonta. Poi mercoledì scorso in terra di Spagna, a Huelva, ha impostato una gara gagliarda in cui è sembrata sicura dei propri mezzi. Una lieve flessione nel finale non le ha impedito di scendere fino a 2’01”27. Nell’ultimo decennio, cioè dal 2000 in poi, se si eccettuano i risultati ottenuti da Elisa Cusma, se ne trova soltanto uno migliore da parte di un’italiana (il 2’01”04 di Elisabetta Artuso al Golden Gala 2004).
Mica male per una debuttante...
“Sono soddisfatta, non mi aspettavo di correre già su questi tempi. Chiaramente mi manca ancora un po’ di esperienza e capacità di lettura tattica: finora ero abituata a correre soltanto in corsia, devo imparare a gestire anche il contatto fisico. Ma questo fa capire che ci sono dei margini di miglioramento”.
Al meeting di Torino, la Cusma era il tuo punto di riferimento.
“Sì, poi sono rimasta nel gruppetto e ho sbagliato alcune cose tatticamente. Invece a Huelva direi che me la sono cavata meglio, tallonando la marocchina Benhassi. Purtroppo mi sono un po’ mancati gli ultimi 80 metri, forse ho patito la stanchezza per il lungo viaggio del giorno prima, durato in tutto oltre dieci ore”.
Come hai maturato il passaggio agli 800?
“Nelle scorse stagioni li avevo corsi qualche volta ai Societari, senza alcuna pretesa. Da quest’anno ho iniziato a pensarci sul serio e anche al coperto, pur con qualche difficoltà iniziale di adattamento all’anello corto, mi ero disimpegnata piuttosto bene. Ma ora sto meglio soprattutto mentalmente, sono più rilassata. Nel 2008 pensavo sempre alle Olimpiadi, c’era da inseguire il minimo e sentivo un po’ di ansia prima di ogni gara. Invece quest’anno sono andata bene già in maggio sui 400, a Rieti e poi al Top Club Challenge di Pescara. Sono contenta e più che altro tranquilla”.
In cosa è cambiata la preparazione?
“Ho lavorato di più sull’aerobico e accorciato i recuperi, facendo un po’ meno velocità. Non ci sono stati stravolgimenti nel programma, ho modificato solo questi due aspetti. Mi alleno tutti i giorni sulla pista di Macerata, con Sergio Biagetti, e il tecnico federale Gianni Ghidini mi segue nei raduni a San Vincenzo: ne ho fatti tre quest’anno, due dei quali anche con la Cusma. Siamo molto amiche e ci sproniamo a vicenda”.
Sei stata appena convocata per gli Europei a squadre che il prossimo week-end si svolgeranno a Leiria, in Portogallo.
“Dovrei fare gli 800, con la Cusma sui 1500 che così eviterebbe di doppiare. Sarà una bella gara, molto più tattica rispetto alle precedenti. Se toccherà a me, cercherò di stare insieme alle altre e poi sarà importante lo sprint finale, mi auguro proprio di far bene. Poi tornerò sugli 800 al Golden Gala”.
E i quattrocento?
“Per ora non li abbandono: non devo perdere la velocità. Forse li correrò alla Notturna di Milano e sicuramente ai Giochi del Mediterraneo di Pescara, dove spero di scendere sotto i 52 secondi”. Sarebbe un tempo notevole, infatti in carriera Daniela ha superato questo “muro” per non più di due volte: dapprima con il 51”18 che è stato per quasi due anni primato italiano e poi nella semifinale mondiale di Osaka 2007, corsa in 51”99. “Ma una cosa è certa: gli 800 mi hanno dato nuovi stimoli e dall’anno prossimo intensificherò gli allenamenti, per migliorare ulteriormente su questa distanza”.
Luca Cassai
Nella foto, Daniela Reina festeggia la vittoria nella staffetta 4x400 al Top Club Challenge di Pescara (Giancarlo Colombo per Omega/Fidal)
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