Di Martino: "Ci sono anch'io"
E' serena Antonietta Di Martino: "La qualificazione è fatta. 1,95 è una misura su cui ormai mi sento a mio agio e che salto facilmente e spesso anche in allenamento. Una fastidiosa folata di vento mi ha portato a fare quell'errore a 1,89. La pedana è un po' morbida. Stanotte, come mi succede sempre prima di una gara importante, non ho dormito benissimo. L'adrenalina è alta. La Vlasic e la Friedrich le ho viste proprio su un altro pianeta e si contenderanno l'oro a 2,06-07. Con le altre "più umane", invece, confermo che possiamo giocarcela in una finale che preferirei fosse con il caldo".
Il viso di Matteo Galvan cambia velocemente espressione a fine gara. Il vicentino esordisce soddisfatto: "Ho fatto il mio dovere. Sono partito forse un po' troppo lento per poi distendermi bene dopo i 150. Oggi sentivo di avere più energia rispetto alla finale degli Assoluti di Milano. E' il mio primo Mondiale e riuscire a fare il personale già di mattino significa che il giro di pista è la specialità dove posso aspettarmi il miglior margine. Sì, è dai 400 che arriveranno le cose migliori. Mi dispiace solo per la 4x400, in staffetta con Licciardello e gli altri avremmo potuto senz'altro dire la nostra." Nemmeno il tempo di finire di parlare che gettando un occhio al touch screen della zona mista, accanto al nome di Matteo Galvan compare un "Q" maiuscola. Squalificato il congolese Kikaya per invasione di corsia. Matteo diventa terzo ed è quindi automaticamente in semifinale. La sua faccia ora è un'altra con in mezzo un sorriso grande così: "Ci voleva un po' di fortuna! E adesso vediamo...".
a.g.
Nella foto in alto Antonietta Di Martino; in quella in basso Matteo Galvan (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)
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