Di Martino, a Parigi per tornare a volare
Antonietta Di Martino siede accanto a Renaud Lavillenie. Davanti a lei, un centinaio tra giornalisti e fotografi, riuniti per la presentazione degli Euroindoor di Parigi, edizione numero trentuno. I flash illuminano la sala. "Beh, è una bella cosa", sintetizza la cavese con il consueto pragmatismo. "Significa che hai fatto bene, almeno finora. Ma la gara, quella vera, si deve ancora fare. E in pedana tutto questo non conta". L'azzurra è una delle stelle annunciate del Campionato, che occuperà il bellissimo Palais Omnisport di Bercy fino a domenica. Via domani mattina (sedici italiani in gara nei turni eliminatori), qualificazione della Di Martino fissata sabato, dalle 9.05. "Il 2.04? Lo inseguivo da due anni, ed è stata una grande soddisfazione. Ma non mi esalto, non mi piace farlo. L'obiettivo di questa prima parte di stagione è l'Europeo, e l'entusiasmo preventivo può essere pericoloso". Niente Vlasic, niente Fredriech. "Devo essere sincera, a me dispiace che non ci siano, avrei preferito trovarle in gara, e magari batterle. Non sono abituata a essere considerata la favorita. E comunque ci saranno avversarie di grande livello: Shkolina, Kuchina, e tutte le altre, saranno agguerritissime, dovrò vedermela con loro".
Appare dimagrita. Anzi, tirata a lucido. "Ho cambiato qualcosa nella preparazione, cercando di rimanere forte ma di perdere massa muscolare. In realtà non ho perso peso, ma il risultato è che sono più dinamica nell'azione, probabilmente anche più veloce. E finalmente sto bene. La mononucleosi nel 2010 mi ha distrutto. Ho ricordi tremendi, non riuscivo a salire una rampa di scale, figuriamoci allenarsi. Ora sono tornata un'atleta in servizio effettivo. Le tre settimane passate a San Diego, in California, nel mese di gennaio, hanno contribuito a portarmi al massimo della forma". Il sodalizio tecnico con il marito Massimiliano Di Matteo (supervisionato sul campo da Angelo Zamperin, il responsabile azzurro dei salti) funziona bene: "Sì, può succedere che in allenamento ci si scontri, e che si accenda anche una discussione, ma tutto finisce lì. E questo è anche parte del mio modo di vivere. Essere allenati dal marito funziona, anche quando le cose non vanno bene in campo: avere qualcuno che ti dà una pacca sulla spalla aiuta, e molto". Parigi è la prima tappa del 2011. Poi, rotta verso Daegu: "Comincerò probabilmente dal Golden Gala del 26 maggio, la gara che mi piace di più in assoluto, ma nella quale, a parte il successo contro la Vlasic di due anni fa, ho sempre combinato dei disastri. Non sarò ancora al massimo, ma non voglio mancare. Poi, con calma, procederemo verso il Mondiale". Prima, però, ovvero, nel weekend, c'è un Europeo da affrontare con i favori del pronostico. In carriera, in questa manifestazione, brilla, l'argento di Birmingham 2007. "E' stato il primo podio, la mia prima medaglia internazionale, un bellissimo ricordo". In una stagione poi diventata magica, grazie al record italiano portato prima a 2,02, e poi a 2,03, misura ottenuta in due occasioni, con la seconda a darle anche l'ebbrezza dell'argento mondiale, nella finale di Osaka. Cominciò tutto da un Europeo indoor.
Marco Sicari
Un bel ritratto di Antonietta Di Martino, durante la conferenza stampa degli Europei, a Parigi (Giancarlo Colombo/FIDAL)
- Le foto da Parigi/Photos
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