Dieci anni senza Mennea: le 10 imprese nascoste
20 Marzo 2023di Fausto Narducci
È volato via dieci anni fa nel primo giorno di primavera. Oggi il mondo dello sport si inginocchia in contemplazione davanti al mito Pietro Mennea come si addice all’uomo che ha detenuto per 17 anni il record del mondo rimanendo ai vertici dei 200 per cinque Olimpiadi (quattro finali con un oro) e mantenendo inalterata la sua fama, al punto di dare il proprio nome al Golden Gala, allo stadio dei Marmi e a tanti impianti in giro per l’Italia. Altri indizi: oltre alla miniserie Rai del 2015 “Pietro Mennea la freccia del sud” Mennea viene menzionato in molti film importanti fra cui Brutti, sporchi e cattivi (1976), Febbre da cavallo (1976), I padroni della città (1976), Travolto dagli affetti familiari (1978), Il diavolo e l’acqua santa (1983) e L’uomo in più (2001). In occasione dell’Olimpiade 2012 sulla mappa ufficiale dell’Olimpiade di Londra è stata intitolata a Mennea la fermata “High street Kensington” e nel 2013 le Ferrovie dello Stato hanno chiamato con il nome dello sprinter il primo treno Frecciarossa ETR-1000.
Un modo per ricordarlo
Per ricordare Mennea, scomparso il 21 marzo 2013, si è scritto molto e si sono scomodate tutte le tv in una celebrazione che ha sviscerato l’uomo e l’atleta in tutte le sfaccettature possibili. Noi vogliamo provare a offrire una chiave di lettura diversa giocando sul numero dieci: le dieci imprese nascoste, i dieci record che ancora detiene, le dieci fatiche di Praga ’78. Per analizzare la storia sportiva di Mennea non siamo andati neanche molto lontano perché nessuno meglio del velocista barlettano ha saputo raccontarsi e analizzarsi anche tecnicamente stabilendo pure in questo caso una specie di record editoriale: ben 23 pubblicazioni a proprio nome. Molte a carattere legale o politico, alcune di sport in generale e quattro puramente autobiografiche: Mennea, la grande corsa (con Francesco Valitutti, 1997, Società Stampa Sportiva); In corsa nel vento (2003, Delta 3), Inseguendo Bolt (con Daniele Menarini, 2012, Limina); Monaco 1972 (2020 postumo, Colonnese editore).
Le dieci imprese meno conosciute
21 luglio 1972: 1:21.5 nella 4x200 a Barletta
In preparazione all’Olimpiade di Monaco, nell’ambito della disfida di Barletta, Mennea poco più che ventenne stabilisce il suo primo limite mondiale, sia pure su distanza non olimpica, e le cronache frammentarie dell’epoca la indicano come una delle migliori prestazioni della sua carriera (cronometrato in 19.8 lanciato). Nella sfida contro il resto del mondo Mennea (affiancato da Ossola, Abeti e Benedetti) lascia a poco più di un secondo il quartetto Usa-Trinidad che presenta in ultima frazione Hasely Crawford che sarà campione olimpico a Montreal ’76 nei 100. Nel 1983 la 4x200 guidata dallo stesso Mennea a Cagliari portò quello che era ancora record europeo a 1:21.10 (poi migliorato dalla Francia con 1:20.66). A Barletta stabilì anche la miglior prestazione mondiale dei 150 metri (15.1) che resiste ancora come migliore prestazione italiana under 23.
14 settembre 1976: 20.1 a Pisa
Spiega Mennea: “Corsi su pista in rubkor fatiscente che sembrava più asfalto e in condizioni fisiche precarie di cui solo io e Vittori eravamo a conoscenza. Ebbene, senza avversari, avendo solo me stesso come punto di riferimento, sono riuscito a correre in un tempo incredibile per le condizioni fisiche dell’epoca”.
16/17 settembre 1977: quattro gare in 48 ore ad Atene
L’impresa nelle semifinali di Coppa Europa ad Atene è considerata fra le più straordinarie della sua carriera. Nella prima giornata fu 2° nei 100 (10.25 dietro al tedesco Eugen Ray) e 1° nella 4x100 (con Curini, Caravani e Farina) in 39.48 per la squalifica dei tedeschi. Nella seconda vinse i 200 (avvicinando il record italiano in 20.15) e secondo nella 4x400 (insieme a Malinverni, Tozzi e Di Guida) in 3:05.68 con una frazione cronometrata in 44.75! Grazie ai suoi 30 punti l’Italia si classificò seconda con 117 punti dietro alla Germania Est (132) e si qualificò per la finale di Helsinki.
13 settembre 1978: 9.99 ventoso a Bari
È vero che il vento viene registrato in +7.2 (quindi crono valutabile in 10.33) ma nel triangolare con Grecia e Romania, Mennea si prende il lusso di abbattere la barriera dei 10 secondi poi superata ufficialmente da Filippo Tortu nel 2018.
21 luglio 1979: 32.23 sui 300 metri a Rieti
Si trattava della migliore prestazione mondiale sulla distanza ibrida. Come termine di paragone oggi il limite è detenuto con 30.81 dal sudafricano Wayde Van Niekerk (Ostrava 2017) e quello italiano con 32.01 ottenuto da Matteo Galvan sulla stessa pista il 7 settembre 2014.
5 agosto 1980: 20.01 a Roma
Mennea conclude l’avventura olimpica di Mosca il 1° agosto e il 5 dello stesso mese è già in pista all’Olimpico dove Primo Nebiolo aveva fortemente voluto il primo Golden Gala romano. I 54.000 spettatori alle ore 23 lo vedono sconfiggere sui 200 non solo Don Quarrie ma anche lo sprint statunitense assente a Mosca e rappresentato nell’occasione da Cliff Wiley e Fred Taylor. Si tratta con vento nullo e al livello del mare della seconda prestazione mondiale di sempre dopo il 20.00 di Borzov a Monaco ’72.
17 agosto 1980: 19.96 a Barletta
Nella sua città ottiene la migliore prestazione mondiale a livello del mare con vento ufficialmente nullo (ma Mennea scrive che era leggermente contrario).
20/27 settembre 1980: 20.03 a Tokyo e a Pechino
Mennea considera quella di Tokyo una delle più grandi imprese in carriera. Scrive: “Avevo corso prima la quarta frazione della staffetta 4x100 e all’arrivo mi aspettava Sandro Giovannelli che aveva il compito di accompagnarmi immediatamente – senza neanche avere il tempo di cambiarmi le scarpe chiodate e di infilarmi la tuta – alla partenza dei 200 metri senza ovviamente il tempo di recuperare. Nonostante avessi chiesto al nostro dirigente Fidal di chiedere ai giudici di ritardare la partenza, giusto quei pochi minuti che mi consentissero di completare la fase di recupero. Ho percorso a passo svelto il tragitto dall’arrivo della staffetta alla partenza dei 200 metri. In condizioni migliori avrei ottenuto un tempo molto migliore”. Sette giorni dopo corse di nuovo in 20.03 a Pechino ma con 2.8 m/s di vento contrario. Mennea lo paragona a 19.75 con vento nullo.
13 febbraio 1983: 20.74 indoor a Genova
Dopo due anni e mezzo di sostanziale stop, Mennea dimostra di essere ancora integro e sulla pista del magico palasport di Genova stabilisce la migliore prestazione mondiale dei 200 indoor.
22 maggio 1983: 14.8 sui 150 a Cassino
Si tratta della migliore prestazione mondiale sulla distanza ibrida. Come termine di paragone oggi la migliore prestazione è considerata quella di Usain Bolt di passaggio sui 200 dei Mondiali di Berlino 2009: 14.44.
Le 10 gare in 6 giorni agli Europei di Praga 1978
29 agosto. 10.19 (v. 0) batteria 100 r.i. (1)
30 agosto. 10.26 (v. 0) semifinale 100 (1)
30 agosto. 10.27 (v. 0) finale 100 (1)
31 agosto. 20.70 (v +0.5) batteria 200 (1)
31 agosto. 20.40 (v -0.2) semifinale 200 (1)
1 settembre. 20.16 (v -0.2) finale 200 (1)
2 settembre. 39.51 batteria 4x100 (2)
2 settembre. 3:06.5 batteria 4x400 (2)
3 settembre. 39.11 finale 4x100 (5)
3 settembre 3:06.7 finale 4x400 (7)
10 record ancora detenuti da Mennea
19.72 record europeo 200 (Città del Messico 1979)
19.72 record italiano 200 (Città del Messico 1979)
19.96 record italiano livello del mare (Barletta 1980)
20.30 record italiano promesse 200 (Monaco 1972)
20.2 record italiano manuale under 23 (Milano 1972)
20.67 record italiano 220 yards (Zurigo 1975)
1:21.10 record italiano 4x200 (Cagliari 1983)
1:25.00 r. i. under 23 società Aeronautica (Milano 1973)
14.8 r.m. e r.e. a livello del mare 150 (Cassino 1983)
15.1 r. italiano under 23 manuale 150 (Barletta 1972)
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