Doha, Samba e Barshim spettacolo Diamond
04 Maggio 2018Nella capitale del Qatar, giganteggiano l'ostacolista (47.57 sui 400hs) e il saltatore in alto (2,40). Due record della Diamond League e otto migliori prestazioni mondiali dell'anno nella prima tappa del circuito.
di Marco Buccellato
Avvio strepitoso della IAAF Diamond League 2018 a Doha con otto migliori prestazioni mondiali dell'anno, due primati della Diamond League ottenuti dal qatarino Abderrahmane Samba sui 400hs (47.57) e da Sandra Perkovic nel disco (71,38) e cinque record del meeting. Oltre a Samba, il Qatar sede del primo appuntamento del circuito si esalta anche con il 2,40 di Mutaz Barshim nell'alto. Per la prima volta nella storia ben tre atleti scagliano il giavellotto sopra i 90 metri e sono tutti tedeschi: Thomas Röhler (91,78), Johannes Vetter (91,56) e Andreas Hofmann (90,08). A Doha si registrano altre prestazioni notevolissime: volano ancora come nel 2015 i triplisti Pedro Pablo Pichardo (17,95/+0.6) e Christian Taylor (17,81/+0.6), Sandi Morris vince l'asta con 4,84, straripano nella velocità il bahamense Steven Gardiner sui 400 (43.87), lo statunitense Noah Lyles sui 200 (19.83/+1.3) e l'ivoriana Marie-Josée Ta Lou sui 100 (10.85/+1.5). Caster Semenya scende sotto i quattro minuti sui 1500 (3:59.92), la keniana Caroline Kipkirui vince un bellissimo 3000 metri con finale tiratissimo in 8:29.05, Kendra Harrison si impone sui 100hs in 12.53 (+0.5) grazie a un errore tecnico di Brianna McNeal-Rollins, Emmanuel Korir vince gli 800 (1:45.21), Chala Beyo i 3000 siepi (8:13.71) e Taresa Tolosa i 1500 metri (3:35.07). In attesa del Golden Gala del 31 maggio a Roma, la prossima tappa sarà a Shanghai il 12 maggio.
IL RACCONTO DEL MEETING
Per la "prima" della IAAF Diamond League 2018, si balla a ritmo di Samba, il qatarino 23enne che ha offerto la miglior prestazione tecnica nelle gare di corsa al Qatar Sports Club. I suoi 400 ostacoli, partiti a velocità quasi doppia rispetto agli avversari nelle corsie esterne e chiusi pagando meno dazio possibile alla fatica, cifrano un entusiasmante 47.57, mondiale stagionale, record della Diamond League e primato nazionale, a soli 0.04 dal primato asiatico e seconda prestazione dell'ultima decade. La prima è ancora di Bershawn Jackson, vecchio leone di Helsinki 2005, ritirato e ora di nuovo qui, addirittura secondo in 49.08. Ingoiati dalle tossine gli altri, McMaster (49.46), Copello (49.95), ancora più dietro l'olimpionico Clement. A quel passo di Samba nessuno riesce a tenere il ritmo. Lo scorso anno vinse da semi-sconosciuto in 48.44. Poche settimane fa, aveva lanciato la prima pietra in 47.90. Anche Mutaz Barshim firma la vittoria davanti al suo pubblico e lo fa con la leggerezza tipica della sua azione tecnica. Progressione immacolata con unica macchia a 2,33, poi 2,36 a 2,40 al primo assalto, prima di tre errori netti a 2,42. Dodicesima volta oltre i 2,40 per il campione del mondo di Londra, buonissima gara del siriano bronzo iridato Ghazal (2,33), terzo il vecchio Donald Thomas con 2,30.
PICHARDO VOLANTE - Tornano a volare le cavallette di Doha, Pedro Pichardo (17,95/+0.6) e Christian Taylor (17,81/+0.6), come nella storica gara del 2015 in cui atterrarono entrambi oltre i 18 metri. Per il cubano ora stanziato in Portogallo si tratta della sua miglior prestazione dopo l'anno di grazia 2015, con un salto prodigioso al terzo turno, figlio di uno "step" di meravigliosa sospensione aerea. Gran signore come sempre, Taylor ha risposto con 17,81 prendendola col sorriso. La stagione è appena iniziata e i 18 metri sono già prenotati. Terzo Alexis Copello, altro cubano ora azero (17,21/+0.5), quarto Evora con 17,04 (+0.2). Due cavallette, tre dardi: nel giavellotto succede di tutto nei primi tre turni di marca Deutschland. Apre Johannes Vetter con 91,56, risponde Thomas Röhler con 91,78, mette la cornice a metà gara Andreas Hofmann con 90,08. Non era mai successo e anche questo è un record. C'è gloria anche per l'indiano Chopra, quarto col record nazionale alzato a 87,43. Sale al primato del meeting anche Sandi Morris, che supera i 4,84 al terzo tentativo poi regala due sogni a 5,01 (sbagliati) prima di rinunciare al terzo assalto. A 4,64 stazionano la britannica Bradshaw e l'altra statunitense Nageotte, poi la co-favorita Stefanidi in coppia con l'altra greca Kiriakopoulou, sesta il bronzo mondiale Peinado.
PERKOVIC SOPRA LE RIGHE - Una delle prestazioni-monstre arriva al primo tabellino ufficiale della IAAF Diamond League 2018, la firma Sandra Perkovic, campionessa olimpica, mondiale e europea in carica di disco femminile, con un lancio extra-long misurato a 71,38, primato della Diamond League, del meeting e miglior prestazione dell'anno, ma anche secondo miglior lancio degli ultimi 25 anni.
Quello più lungo, di appena tre centimetri e ottenuto a Bellinzona lo scorso luglio, appartiene alla stessa croata, così come i vecchi limiti di Doha e del circuito d'élite. Chi volesse spodestarla - vince la Diamond League di specialità da sei stagioni - ha già abbassato le penne. A quattro metri e mezzo la cubana Perez (66,82), a sette e mezzo l'altra caraibica ex-iridata Caballero (63,80).
GARDINER, LYLES, TA LOU: CHE VOLATE! - I 400 metri del vicecampione del mondo Steven Gardiner sono un mix di leggerezza e potenza che il bahamense conclude con la miglior prestazione mondiale 2018 in 43.87, record del meeting e primato nazionale levigato di 0.02, oltre che 12esima prestazione all-time. Il tutto, alla prima uscita stagionale sul giro di pista, un risultato cui ha fatto da presagio il 19.75 sui 200 di meno di un mese fa. L'altro medagliato di Londra, il qatarino Haroun, è il migliore dei battuti in 44.50, rimontando in rettilineo uno sfinito Makwala (44.92). Si dimezza la distanza, ma il risultato è egualmente scintillante: il giovane statunitense Noah Lyles in settima corsia dà il meglio di sé chiudendo col personale migliorato fino a 19.83 (+1.3), record del meeting e chiaro segnale che vuole difendere e riconquistare la Diamond Race vinta nell'edizione 2017. Sotto i 20 secondi va anche Richards (19.99), bronzo mondiale di Trinidad, e terzo il campione iridato Guliyev in 20.11. Andre De Grasse è ancora lontano dalla condizione migliore e chiude sesto in 20.46. Strepitosi i 100 metri donne con cinque sprinter sotto gli 11 secondi e la gran volata dell'ivoriana argento mondiale Marie-Josée Ta Lou, che firma il personale con il miglior crono dell'anno (10.85/+1.5) rimontando ai 60 metri la connazionale Ahouré, partita meglio di tutte ma finita quarta in 10.96, risucchiata anche dalla nigeriana Okagbare (10.90) e dalla campionessa olimpica Elaine Thompson (10.93). Quinta con primato nazionale la sudafricana Carina Horn (10.98), solo sesta Dafne Schippers pur cronometrata in 11.03, che è un gran bel correre. Gran duello in casa USA nei 100hs: parte meglio la primatista mondiale Keni Harrison, l'olimpionica McNeal-Rollins la riprende subito e resta in testa fino all'errore sull'ottavo ostacolo. Harrison fortunata e prima in 12.53 (+0.5), sulla connazionale (12.58) e sull'altra americana Nelvis (12.75).
SEMENYA-RECORD - Altra miglior prestazione mondiale stagionale e ancora un record del Sud Africa: Caster Semenya, alta e potente, ritocca a Doha il 4:00.71 dei recenti Giochi del Commonwealth con cui aveva concluso l'inseguimento al vecchio primato nazionale di Zola Budd, minuta e leggera, e "sfonda" il muro dei 4 minuti in 3:59.92 con la consueta modalità, progressione inesorabile a 250 metri dall'arrivo dopo l'avvio in scia. Si migliora anche la keniana Nelly Jepkosgei, seconda in 4:00.99, terza l'etiope Alemu in 4:01.41. L'altra gara di mezzofondo donne è tutta keniana e decisa solo all'ultimo metro, con successo di Caroline Chepkoech Kipkirui (8:29.05, mondiale stagionale) su Agnes Tirop (8:29.09) e sulla specialista delle siepi Hyvin Kiyeng (8:30.51, personale per tutte e tre). Si piega solo nel finale Jenny Simpson, quarta in 8:30.83. Perde il treno della volata e chiude quattordicesima Hellen Obiri in 8:53.65.
KENYA E ETIOPIA - Triplo Kenya sugli 800: Emmanuel Korir imbavaglia gli avversari in 1:45.21 e in particolare sorprende l'ottimo secondo posto dell'iridato dei 1500 metri Elijah Manangoi (1:45.60) davanti a Nicholas Kipkoech (1:46.51) e al polacco Kszczot (1:46.70). Fa una gran figura anche il fratellino di Manangoi, George, secondo col personale di 3:35.53 sui 1500 metri non-Diamond League vinti dall'etiope Taresa Tolosa (3:35.07), che precede anche l'altro keniano Justus Soget (3:35.71). I keniani perdono anche i 3000 siepi (non-DL), vinti dall'altro etiope 22enne Chala Beyo, campione africano 2016, che sorprende tutti e chiude primo in 8:13.71 su Lawrence Kipsang Kemboi (8:15.07) e Emmanuel Kiprono (8.16.24, personale per entrambi).
La stagione della IAAF Diamond League 2018 per discipline
Le Diamond Races per meeting
IL SITO DELLA IAAF DIAMOND LEAGUE
IL SITO DEL GOLDEN GALA PIETRO MENNEA
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