Don Kenia Runners argento alla Staffetta della maratona di Milano

Luigi Del Buono

 

 

E' passato il tempo della tensione pre - gara, quei momenti terribili dove sai che devi dare più di quello che hai, per fare il tuo tempo personale, che magari il tuo allenatore si aspetta, perchè ti ha "visto bene" nell'ultima ripetuta in pista. Ma io non sono della "parrocchia delle aspettative", controllo che nessuno ne abbia su di me e se ce ne hanno, cerco di fregarmene, perchè voglio mantenere intatto il divertimento nel correre e solo così posso dare il meglio.

Questa settimana però era diverso : come ai campionati italiani di cross a Fiuggi, quando corri una staffetta, è un'altra cosa, quando corri con dei compagni, devi garantire un minimo di prestazione, se poi sono fortissimi, dovrai garantire un'efficienza massima quasi impossibile per il tuo livello e dunque la tensione sale. 

Maratona di Milano. Staffette. Nomi pesanti nella mia squadra, che conosco ormai da due settimane. Salvatore Gambino è mezzofondista che viene da 1h08' di pochi giorni fa alla Stramilano. Jamel Chatbi, non ha bisogno di presentazioni, ma ha corso il terzo posto alla maratona di Roma un mese fa in 2h14'. Poi c'è Abdellatif Elaloiani mezzofondista da 8'04'' nei 3000 metri. 

Man mano che ci avviciniamo i miei compagni di squadra mi mandano foto di iscrizioni di nuove staffette. Me ne mandano una dove c'è un certo Bekele Ghebre. Rido perchè immagino che sia uno di quegli stranieri sbarcati da poco in Italia, che magari corrono 30' sui 10.000. Daniele D'Onofrio, Neka Crippa e Omar Guerniche, giovanotti di belle speranze ma pur sempre giovanotti, completano il team Adidas 0.

Non potevo pensare che quel Gherbre li, non era un "nome accessorio" di una serie di nomi principali, che identificano un ceppo o un gruppo africano, come di solito sono ad esempio, i Kipruto keniani : era proprio lui, Haile Ghebreselassie che con il suo 2h03'59'' a Berlino nel 2008, riscrisse il nuovo record del mondo della maratona entrando nell'era delle 2h03', se vogliamo citare solo uno dei più ecclatanti risultati del 2 volte campione olimpico. 

Non potevo pensare neanche che io, in terza frazione, ricevessi il testimone per primo da Jamel, con 17 secondi di vantaggio. Matteo Vecchia, team manager della nostra squadra, denominata "Don Kenia Runners", come il negozio milanese di scarpe e accessori running di cui egli stesso è proprietario, mi detta la tattica di gara. Il mio lavoro è gestire Neka Crippa, in mondo che non prenda troppo vantaggio. Ho 17 secondi di patrimonio. 

Parto "a piombo", ed è una corsa diversa dalle solite. Sei una lepre, rincorsa dal leone. Cerco di organizzarmi mentalmente, per dare un senso a questi 9,3 chilometri dal 22° al 31° e sfruttare al meglio la tattica e lavorare per la squadra. Verso il 5° chilometro, ancora non vedo Neka recuperarmi, così rallento un pò perchè ce ne sono altri 4,3 ed è un caldo micidiale. 

Mi prende al 6° circa, mi supera e sulle ali dell'entusiasmo mi prende 15 metri. Ma non di più. Non aumenta il GAP. Sono distrutto e vorrei mollare. Le settimane scorse sono state molto intense per me. Tante gare, tanti viaggi. Ma è una staffetta e non posso mollare, piuttosto muoio, ma tengo. Tutto il contrario di come a me piace gareggiare. Zero sofferenza, passo leggero, controllato e distribuito. Dall'8° non mi diverto più, ma spingo e addirittura chiudo l'ultimo chilometro in 3'04'', non so con quali forze. C'è "Hassa" a darmi finalmente il cambio, Neka mi da solo 7 secondi. E' l'ultima frazione, ci giochiamo la vittoria contro il team di Haile Ghebreselassie. 

Sulla carta Elaloiani può correre intorno ai 3' al chilometro. Guerniche chissà. Non farà il fenomeno proprio oggi mi ripeto tra me e me, mentre prendo la metro con Jamel per ritornare in Piazza Venezia. Arriva la chiamata : "hanno vinto loro". Penso che quei "burloni" del Don Kenia Run, mi stiano prendendo in giro e rido. Guerniche si era prodotto in una frazione che ha sovvertito ogni pronostico. Amarezza! Dicono la verità. 

Rimane davvero un'esperienza incredibile. Correre con e contro i migliori in italia, le maglie azzurre, i campioni di maratona e i migliori del mondo, da veramente un senso a tutto il tempo che dedichi nell'allenamento quotidiano e tutto ciò che nella vita hai dovuto cambiare, per adattarti a un così bello sport.  

Un'ultima immagine. Prima della partenza della mia frazione, terminato il riscaldamento è l'ora del passaggio della truppa dei keniani in testa alla corsa. Completare il warm-up allungando il passo fianco a fianco a loro, ritornare al punto di partenza e allungare di nuovo con il secondo gruppetto, fino a godersi una giornata straordinaria di atletica, bella e intensa come poche.

Luigi Del Buono



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