Donato sfida i big a Losanna

06 Luglio 2015

Il triplista di nuovo in gara dopo la vittoria nell'Europeo per Nazioni di Cheboksary. Contro di lui, tutti i migliori, a cominciare dal cubano Pedro Pablo Pichardo

Si riparte da Losanna. Fabrizio Donato, vincitore nell’Europeo per Nazioni di Cheboksary il 21 giugno scorso, torna in pedana giovedì sera nella quarantesima edizione di “Athletissima”, il meeting svizzero valido come nona tappa della Diamond League IAAF. Sulla pedana russa, due settimane fa, il triplista delle Fiamme Gialle, sospinto da un vento oltre la norma (+3.3 m/s), atterrò a 17,11, bagnando con un prestigioso successo internazionale l’esordio stagionale outdoor. Tra 48 ore, affronterà praticamente tutti i migliori al mondo: dai due “diciottometristi” dell’anno, il cubano Pedro Pablo Pichardo (18,08) e lo statunitense Christian Taylor (il campione olimpico di Londra, atterrato a 18,04 a Doha, quando fu secondo alle spalle proprio di Pichardo) fino al portoghese Nelson Evora e all’altro cubano Alexis Copello, uomini di valore globale. “Una garetta – scherza Donato – ma del resto, prima o poi bisogna vedersela con avversari del genere, e io non mi spavento di certo”.

Ci eravamo lasciati a Cheboksary con una serie di dolori posta gara.

“Decisamente assorbiti, altrimenti non avremmo scelto, io e il mio allenatore Roberto Pericoli, di gareggiare. La decisione è arrivata all’ultimo momento, sabato scorso, al termine di una buona settimana di lavoro, oltre che priva di problemi particolari. Conosco bene quella pedana, risponde in maniera positiva, le condizioni sono spesso favorevoli. Devo ringraziare gli organizzatori per la disponibilità, non capita tutti i giorni di essere inseriti in extremis in una prova di Diamond League”.

Ci sarà anche Pichardo, tra gli avversari.

“E’ un grande atleta, non c’è dubbio, ed in questo momento sta saltando veramente molto lontano. Penso di averlo già incontrato (è così: due volte, nel 2013, a Losanna e a Montecarlo, altrettanti successi per il cubano, ndr), ma mi farà piacere vederlo in azione da vicino. Tutti i replay tv del mondo non possono produrre lo stesso effetto della presenza in campo: l’occhio e l’orecchio contribuiscono ad arricchire di dati l’esperienza, e io dico che nel triplo c’è sempre da imparare, guardando gli altri”.

Quali obiettivi per Fabrizio Donato a Losanna?

“Gli stessi di Cheboksary: ovvero, delle buone sensazioni in pedana, la giusta stabilità, la corretta dinamica. Le misure non sono che una conseguenza. Sì, è vero, devo anche pensare al minimo per i Mondiali (fissato a 16,90), ma in realtà il mio approccio mentale è diverso dalla “caccia al centimetro”. Nel senso che il minimo, per uno che ha i miei anni e il mio passato sportivo, va anche oltre la misura fissata. Deve essere soprattutto espressione di uno stato di forma adeguato. Per capirci, non mi interessa andare ai Mondiali solo per esserci”.

Marco Sicari

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