Duplantis 6 metri e sfiora il record

04 Febbraio 2020

A Düsseldorf lo svedese vola a 6,00 nell'asta e in un tentativo va vicino al primato del mondo a 6,17. Sei migliori prestazioni mondiali dell'anno, Fofana (7.86 sui 60hs) non raggiunge la finale.

di Marco Buccellato

La terza tappa del World Athletics Indoor Tour a Düsseldorf (Germania) è illuminata dalla favolosa prestazione del campione europeo di salto con l'asta Armand Duplantis, che vola per tre volte oltre il record mondiale stagionale fino a superare i 6,00, e per tre volte cerca di migliorare il primato del mondo di Renaud Lavillenie a 6,17, sfiorando l'impresa al secondo tentativo. Gran meeting, con altri cinque primati 2020, 7:35.71 dell'etiope Selemon Barega sui 3000 metri, 4:02.09 della keniana Beatrice Chepkoech e 3:36.32 del norvegese Filip Ingebrigtsen sui 1500 metri, 21,52 del croato Filip Mihaljevic nel peso e 14,17 della tedesca Neele Eckhardt nel triplo. Poca fortuna per Hassane Fofana (Fiamme Oro). Nei 60 ostacoli, alla seconda uscita della stagione, l'azzurro non è riuscito a qualificarsi per la finale, chiudendo sesto nella seconda batteria in 7.86, tre centesimi in più rispetto all'esordio di Ancona e a due decimi dal personale di 7.66, e nono complessivo.

DUPLANTIS 6,00 - Un esordio-monstre. Lo svedese Armand Duplantis, già 6,05 all'aperto, è l'undicesimo astista a superare i 6,00 al coperto, pareggiando la sesta prestazione all-time indoor. Lo fa con una gara di rara bellezza, con un errore d'ingresso a 5,70 e, in successione, salti perfetti tecnicamente e con grande luce sulle quote. Prima a 5,90, poi a 5,95, infine a 6,00 al secondo tentativo, Duplantis migliora per tre volte la vetta tecnica mondiale stagionale. Con Sam Kendricks battuto (5,80) e primo ad applaudire l'avversario e a fargli da ombra nei minuti che hanno preceduto ogni tentativo-record, Duplantis ha cercato per la prima volta nella carriera l'attacco al primato del mondo di 6,17 del francese Renaud Lavillenie. Il secondo tentativo, bellissimo, ha fatto sobbalzare pubblico presente e televisivo. L'annata si apre così, nel suo segno, a sei mesi dai Giochi Olimpici.

FOFANA OUT - L'ostacolista azzurro Hassane Fofana ha corso la seconda batteria, in settima corsia. Non brillantissimo, ha perso l'occasione di qualificarsi per la finale chiudendo sesto in 7.86, primo tempo degli esclusi dalla finale a otto, priva di altri big della distanza quali i favoriti statunitensi Eaton (argento mondiale indoor) e Mallet e il francese Manga (bronzo europeo e mondiale), usciti per errori tecnici e cadute nelle batterie. In finale si è imposto a sorpresa il kuwaitiano Al-Youha, che ha abbassato il record nazionale a 7.54, dopo aver corso molto bene anche nella batteria. L'asiatico ha preceduto il greco Douvalidis (7.61) e l'ungherese Szucs (7.62). Di buon livello anche la finale donne, vinta dalla statunitense Christina Clemons (7.91) sulla tedesca Cindy Roleder (7.94) e la nigeriana Amusan (7.96).

MEZZOFONDO SUPER - Esordio coi fiocchi per Selemon Barega, il vicecampione del mondo indoor sui 3000 metri. Nella distanza più corta rispetto ai "suoi" 5000 metri, l'etiope ha chiuso la questione per il successo con un rettilineo finale in scioltezza, raggiungendo e sorpassando il keniano Birgen, scomposto dopo aver tentato la sorpresa alla campana. In 7:35.71, world lead e primato del meeting, con Birgen (7:36.21, personale indoor) superato anche dall'altro etiope Wale (7:36.03). Quarto, al primato asiatico in quota Bahrain, l'ex-etiope Birhanu Balew (7:38.67). Miglior risultato della stagione anche nelle due gare sui 1500 metri. Di ottima fattura cronometrica quello della primatista mondiale dei 3000 siepi Beatrice Chepkoech, che in 4:02.09 ha anche migliorato il proprio record nazionale e quello del meeting (suo anche quello), precedendo in volata l'etiope Embaye (4:02.96) e l'ugandese Nanyondo (4:06.13, altro primato nazionale). In vetta alle graduatorie maschili va invece il norvegese Filip Ingebrigtsen, che ha  dominato i 1500 metri in 3:36.32, personale indoor a tre decimi dal record nazionale in sala del fratello minore Jakob. Netto margine sul belga Debjani (3:39.05) e sul keniano Kibet (3:39.49).

LE ALTRE GARE - Il meeting è iniziato con la gran spallata del croato bronzo mondiale indoor 2016 Filip Mihaljevic, che ha portato il record nazionale indoor a 21,52 (seguito da un 21,37), collocandosi in vetta alle liste mondiali stagionali col nuovo primato del meeting, tolto al ceko Tomas Stanek, oggi terzo con 20,89, dietro al favorito polacco Konrad Bukowiecki (20,92). La sesta world lead è arrivata dalla pedana del triplo, con 14,17 dalla tedesca Neele Eckhardt, che ha battuto una campionessa d'Europa, la portoghese Mamona (14,09), e la lituana Dovile Kilty (14,06). Primati anche nella velocità pura: record nazionale per la gambiana Gina Bass (7.16), personale eguagliato e miglior prestazione europea stagionale per il britannico Chijindu Ujah (6.53). In scia, 6.56 dello sprinter USA Carnes e altro primato nazionale (eguagliato) per lo slovacco campione d'Europa Jan Volko (6.57). Infine, il capofila stagionale degli 800 maschili Marc Reuther (1:46.14) si è imposto sul quotatissimo polacco Adam Kszczot (1:46.42) e sul bosniaco Amel Tuka (1:47.29). Sui 400 metri donne, nella doppia serie, vince l'olandese Lisanne De Witte (52.30) che precede la polacca avversaria diretta Justyna Swiety-Ersetic (52.49) e la svizzera Lea Sprunger (52.50 nella serie 2, terza complessiva). Il World Athletics Indoor Tour vola verso la quarta tappa, sabato 8 febbraio a Torun (Polonia).

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