E' mancato Rossano Lelli, Presidente del CRER dal 1993 al 2000
Un grave lutto ha colpito l’atletica della nostra regione. Nella notte è venuto a mancare Rossano Lelli, figura indimenticabile del nostro mondo, in cui ha ricoperto tutti i ruoli; per diversi anni è stato anche presidente del Comitato Regionale e in tale veste lo incontrai quando mossi i primi passi da dirigente della mia società. Era un dirigente estremamente disponibile, competente e sempre in cerca di una soluzione per il bene dell’atletica..
Dal mio archivio personale un piccolo ricordo: la foto di una presentazione della squadra del Cus Parma del 2002 che onorò con la sua presenza.
Gli atleti, i dirigenti, i tecnici, i giudici, il personale ed il Consiglio del Comitato Regionale abbracciano la famiglia e ci tengo personalmente a dire che Rossano non sarà mai dimenticato.
I funerali avranno luogo sabato 10 gennaio alle ore 14.30 nella chiesa di San Giovanni Battista di Castenaso.
Matteo de Sensi - Presidente CRER Fidal
Un ricordo di Rossano Lelli - di Alberto Montanari
Con Rossano Lelli se ne va un pezzo di storia dell'atletica leggera in Emilia-Romagna. L'annuncio della sua scomparsa mi ha lasciato senza pensieri, mi sono sentito smarrito come se avessi perso una parte dei miei ricordi, della mia giovinezza.
Rossano è stato il Presidente del CRER quando io ho iniziato a fare il dirigente di società. Erano anni molto fervidi, ricchi di opportunità, anni nei quali l'atletica stava crescendo con ritmo vertiginoso per raggiungere quella popolarità che ha oggi. Erano anni di grandi vittorie internazionali, ed erano soprattutto gli anni della diffusione del podismo, dell'atletica amatoriale, pezzi del nostro mondo che oggi sono importantissimi e che allora iniziavano ad esistere. Il CRER aveva ancora gli uffici in via Nazario Sauro, uffici che Rossano ha traghettato presso la sede attuale, con grande sua soddisfazione.
Rossano era sempre al CRER, era un presenzialista. Si andava al CRER con la certezza di trovare Rossano, assieme ai suoi collaboratori fidatissimi. E trovava sempre il tempo di scambiare due chiacchiere (anche quattro, cinque o sei!). Ricordo benissimo la sua espressione beffarda, sempre vagamente sorridente, la sua acconciatura inconfondibile, la sua sigaretta sempre accesa, il suo sentirsi a casa presso il CRER. Era stato per tanti anni tecnico, e poi giudice.... credo che nessuno dei ruoli dell'atletica gli mancasse. E anche sui campi c'era sempre, sempre al lavoro in segreteria o agli arrivi, è incredibile quanto di se abbia dato all'atletica. Fece uno sforzo ciclopico nell'organizzare gli Europei Master del 1998, che tanto hanno dato al CRER in visibilità e credibilità presso le istituzioni. Dovremmo tutti essergli molto molto grati. Ho un ricordo di lui che conserverò per sempre: la sua abitudine di chiudere ogni sua affermazione dicendo rapidamente, mangiando le parole, “capito come voglio dire?”. Lo vedo benissimo anche ora, mentre pronuncia quella frase nel giro di un secondo.
Aveva un carattere non sempre facile. A volte mi è parso facilmente irritabile, altre volte avrei preferito che lavorasse meno dal punto di vista pratico e fosse più presente nelle discussioni e contese interminabili che agitavano alcune parti dell'atletica regionale di quegli anni. Rossano era un pratico, amava fare piuttosto che parlare.
Finì il suo mandato di presidente regionale nel 2000, quando io iniziai a fare il vice-presidente di Alberto Morini. Ci incrociammo al CRER per pochi giorni appena. Si candidò quale Consigliere Federale nella lista Damilano, che perse l'assemblea nazionale ad inizio 2001. Ci rimase male e da allora si allontanò dall'atletica dei dirigenti. Continuò a fare il giudice, ma molto meno di prima. Fece l'Assessore a Castenaso, ed era impegnatissimo. Dal 2000 in poi lo avrò visto in non più di 4-5 occasioni. Il CRER è cambiato molto da allora, ma alcune delle sue idee sono ancora vive e le sue iniziative ancora attive.
Non dovremmo essere tristi. Rossano è stato un uomo fortunato, ha avuto una vita piena ed ha avuto modo di esprimere le proprie idee. Se potessi ora parlargli, gli direi che avrebbe dovuto avere più cura di se stesso, ma tant'è. Purtroppo non potro' essere presente alle esequie, spero che Rossano mi perdoni.
Grazie Rossano, l'atletica ora parlerà per te.
Alberto Montanari
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