EUROPEI UNDER 23: ZANON SESTA NEL TRIPLO, CONTE DA RECORD NEL DISCO
15 Luglio 2023
Al primo lancio, di mattina, alle 9.40 di Espoo: il miglior esordio possibile per Emily Conte in questo Europeo under 23, iniziato con quasi un metro di progresso sul primato personale rispetto al 56.18 con cui era stata d’argento in Coppa Europa a Leiria e la sensazione che in finale ci si possa divertire. Il 57.11 odierno supera di slancio la misura richiesta di 54.50 che ammetteva direttamente al turno decisivo. Ed è anche il record veneto assoluto: cancellato il 56.80 stabilito da Mara Rosolen nel 2000. Nel gruppo A, meglio della padovana dell’Atletica Riviera del Brenta fa soltanto l’oro continentale del peso Alida Van Daalen, favorita anche nel disco (58.49 in qualificazione). Dato statistico: tra le under 23 italiane solo Daisy Osakue ha lanciato più di Emily Conte, con la MPI di 59.72 del 2018. Entra in finale anche la vicentina Diletta Fortuna con il 50.44 del secondo lancio, dopo un 48.49 iniziale. Una su tre nel giavellotto: deve soffrire fino al termine del secondo gruppo di qualificazione, ma si salva la veneziana Federica Botter (52.56, undicesima), niente finale invece per le trevigiane Margherita Randazzo (Assindustria Sport, 51.20) e Adele Toniutto (Team Treviso, 50.27). Nei 400 ostacoli Michele Bertoldo (Atl. Vicentina) avanza con il primo tempo, destando ottime sensazioni: vince la sua batteria in 50”37, tempo che di mattina, e senza sforzo apparente, dice già molto. Del resto il recente 50”01 di Parma aveva dato indicazioni precise sulla condizione del vicentino che tornerà in pista domattina per le semifinali. Out, nella gara femminile, Sofia Faggion (Assindustria Sport, 59”85). Alessio Sommacal (Athletic Club Firex Belluno) passa il primo turno nei 110 ostacoli con il personale eguagliato (14”12, -2.3).
SESSIONE POMERIDIANA – Veronica Zanon (Fiamme Oro) è sesta nella finale del triplo. La padovana può accarezzare la medaglia fino al quinto turno di salti: fino a quel momento il suo 13.38 (-0.2) iniziale, primato stagionale, la colloca al terzo posto. Ma come evidente non è abbastanza per metterla al riparo dall’esuberanza delle avversarie, a partire dalla finlandese Jessica Kahara che capitalizza il sostegno del pubblico di casa in un 13.59 di bronzo. Momentaneamente quarta, la veneta è superata anche dalla turca Gizem Akgoz (13.44/-0.1) che la spinge in quinta piazza, e poi, a salti finiti, viene considerato valido il 13.40 (+0.3) della bulgara Aleksandra Nacheva inizialmente considerato nullo: Zanon sesta. L’altra azzurra Greta Brugnolo (Atl. Riviera del Brenta) termina all’undicesimo posto (12.70/+0.9). Gara a parte, lì davanti, per il primo posto e il secondo posto, ben presto cristallizzati: oro alla spagnola Maria Vicente (14.21/+1.0) che è iscritta anche nel lungo contro Larissa Iapichino, argento per la svedese Maja Askag (13.76/-0.3). Comunque positivo il comportamento delle due atlete venete, così come quello dell’ostacolista Alessio Sommacal (Athletic Club Firex Belluno) che si ferma in semifinale (14°) nei 110 ostacoli, abbassando il personale a 14”11 (-0.7). Una curiosità, infine: c’è un po’ di Padova nella storia del vincitore dei 100. Il britannico Jeremiah Azu, che conquista la finale con un 10”05 viziato da una folata oltre il consentito (+2.1), si allena infatti nella Città del Santo con il gruppo di Marco Airale.
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