EYOF, Balloni sfiora il bronzo
30 Luglio 2015Il discobolo ascolano è quarto nel disco (50,71), beffato da un nullo di pedana da 55 metri all'ultimo lancio. La goriziana Sansa brava nella finale del lungo, quinta (5,66).
di Raul Leoni
Proprio in chiusura di giornata, dopo un ritardo di quasi un’ora per il protrarsi del martello allieve, l’ascolano Marco Balloni arriva ad un passo dal firmare il secondo podio azzurro all’Eyof: quarto nel disco con 50.71, ma l’ultimo lancio è un nullo di pedana che cade sulla fettuccia dei 55 metri (vince l’ungherese Ferenc Aranyi con 57.45). Nel pomeriggio di Tbilisi altre due finali con le azzurre in pedana, entrambe friulane: Giorgia Sansa ottiene un eccellente quinto posto nel lungo (5.66, ma anche un nullo marginale ben oltre 5.80: vince il bronzo mondiale di Cali, la slovena Maja Bedrac con 6.01), mentre nel martello la cadetta Isabella Martinis ha chiuso undicesima con 54.20 (oro ad un’altra quindicenne, la bielorussa Tatsiana Ramanovich, che si migliora di tre metri a 65.95: e per passare tra le otto servivano oltre 56 metri).
Nella finale dei 400hs domina la finlandese Viivi Lehikoinen, unica sotto il minuto e non solo: con 57.74 – quinta prestazione mondiale dell’anno – toglie la leadership europea U18 all’azzurra Ilaria Verderio (quarta a Cali con 57.75). Anche nella gara maschile è one-man-show, con lo spagnolo Aleix Porras (52.52), reduce dalla semifinale mondiale in Colombia. Tra le finaliste del peso allieve ci sono tre ragazze di ritorno dalla rassegna iridata: l’ucraina Marhayta Lukashenko conquista il titolo (16.30: la moldava Alexandra Emilianov, oro del disco a Cali, è quinta).
Sulla pedana dell’alto in tre flirtano con l’asticella a 1.80, migliorando le proprie misure: nell’ordine sul podio la russa Yekaterina Prikhodkova, la svedese Maja Nilsson e l’irlandese Sommer Lecky (scuola dei verdi in gran progresso, dopo l’argento di Carthy-Walsh tra gli allievi).
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IL RACCONTO DELLA QUARTA GIORNATA
Disco M (finale) – Marco Balloni, ultimo prodotto della scuola ascolana Armandio De Vincentis, arriva ad un passo dal podio (quarto con 50.71). Il prolungarsi della finale del martello allieve, costringe i discoboli ad un ritardo che può avere conseguenze: non per Ferenc Aranyi, che tira fuori un lancione da 57.45 e lascia dietro il favorito Giorgios Koniarakis (56.13 per il cipriota). L’azzurro insegue la medaglia con determinazione fin dai primi turni: ma si scontra con un polacco quindicenne, Kornel Warszawski, che a casa sua è abituato a lanciare l’attrezzo da un chilo (PB 61.22) e qui si trova tra le mani il disco da uno e mezzo, recapitato a 51.43. E’ quella la misura che vale il bronzo, perché Balloni – all’ultimo lancio – manda l’attrezzo a cadere proprio sulla fettuccia dei 55 metri, ma lo gela una bandiera rossa per nullo di pedana.
Lungo F (finale) – Brava a passare il taglio delle qualificazioni, Giorgia Sansa non si ferma: gran fisico, la goriziana sembra pronta per fare un ulteriore salto di qualità. Il quinto posto (5.66/-0.2, al primo turno) la soddisfa, certo, ma ha i numeri per spiccare il volo già nell’immediato: un nullo millimetrico può essere valutato sull’ordine dei 5.80 e più. Il bronzo di Cali Maja Bedrac è l’unica oltre i sei metri (6.01/-1.0): la slovena rischia parecchio, visto che sul podio vanno anche la lettone Klinta Blusina (5.93/+0.8) e la tedesca Antonia Kohl (5.91/-0.4), capaci di tenerla sulla corda fino all’ultimo salto.
Martello F (finale) – Al debutto assoluto in campo internazionale la cadetta Isabella Martinis fa la sua figura: è ancora troppo acerba per piazzarsi tra le otto – sarebbe servita una misura abbastanza vicina al suo recente personale da 57.92 – ma lotta come può. La ragazza scoperta dall’ex primatista italiano Mario Vecchiato chiude 11^ con 54.20. In pratica la metà delle finaliste sono classe 2000 e tra i personali di partenza delle favorite si notano anche risultati da 60 metri: in un paio di casi molto di più, per cui le medaglie si giocano a livelli elevati. Trattandosi di finale diretta, la gara fa slittare il disco allievi con Marco Balloni di almeno 45 minuti: alla fine l’oro va proprio ad una quindicenne, la bielorussa Tatsiana Ramanovich (65.95, oltre tre metri di progresso), sulla finlandese Kiira Vaananen (64.24) e un’altra cadetta, la turca Dunya Sayan (61.61).
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