Echevarria spicca il volo: 8,83 per un soffio!
10 Giugno 2018A Stoccolma, nella IAAF Diamond League, il 19enne lunghista cubano spinto da un vento (+2.1) appena oltre il limite, ma è il miglior salto degli ultimi 23 anni. Samba ancora record asiatico in 47.41. Trost quinta nell'alto (1,90).
di Marco Buccellato
Un salto nella storia a Stoccolma. Ad esaltare la sesta tappa della IAAF Diamond League è il 19enne lunghista cubano, campione del mondo indoor, Juan Miguel Echevarria che vola fino a 8,83 con vento appena sopra il limite (2.1), firmando il miglior salto degli ultimi 23 anni in qualunque condizione. Abderrahman Samba bissa lo show del Golden Gala e in 47.41 migliora il record della Diamond League davanti al norvegese Warholm (47.81, ancora record nazionale ed europeo U23). L'azzurra Alessia Trost è quinta nell'alto, ma incrementa lo stagionale a 1,90. Vince Mariya Lasitskene-Kuchina con 2,00, misura superata anche dalla bulgara Demireva. Migliori prestazioni mondiali 2018 per Brianna McNeal-Rollins sui 100hs (12.38/1.3), l'etiope 18enne Selemon Barega nei 5000 metri (13:04.05), il discobolo giamaicano Fedrick Dacres (69,67) e il keniano Ferguson Rotich sui 1000 metri (2:14.88). In due sotto i quattro minuti sui 1500 donne, dove l'etiope Gudaf Tsegay in 3:57.64 supera la scozzese Laura Muir (3:58.53). Salwa Eid Naser vince ancora sui 400 in 49.86 (record nazionale). La britannica Dina Asher-Smith ribalta il verdetto di Oslo e vola sui i 100 metri in 10.93 (-0.1) davanti all'ivoriana Murielle Ahouré. Ramil Guliyev conferma il successo di giovedì scendendo ancora sotto i 20 secondi sui 200 in 19.92 (0.9), ma Steven Gardiner ha chiuso al passo per infortunio. Nei concorsi femminili record del meeting di Sandi Morris nell'asta (4,86) e successo della britannica Lorraine Ugen nel lungo con 6,85 (1.7) a pari misura con la tedesca Mihambo (solo quarta Ivana Spanovic). Negli eventi extra 22.63 (-0.2) di Ivet Lalova-Collio sui 200 donne, 10.07 (+2.0) dell'iraniano Taftian sui 100 maschili, bell'800 firmato Australia con Peter Bol (1:44.56) e Joseph Deng (1:44.61), successo del 18enne Jakob Ingebrigtsen sui 1500 metri in 3:37.42 e 12.74 (+1.3) della bielorussa Herman nei 100 ostacoli. A conti fatti, oggi a Stoccolma sono stati stabiliti quattro mondiali stagionali, un primato della Diamond League e cinque record del meeting. Prossima appuntamento del circuito il 30 giugno a Parigi.
MAMMIA MIA ECHEVARRIA! - Eccezionale risultato del cubano campione del mondo indoor di salto in lungo Juan Miguel Echevarria. A gara vinta con 8,50/0.2 e tre centimetri dal personale, l'ultima rincorsa verso la sabbia ha lasciato un mix di incredulità e rimpianto. La misura, 8,83, non veniva raggiunta in qualsiasi condizione da ben 23 anni. La lettura del vento sa di beffa: 2,1. Un niente, davvero nulla, tra Echevarria e la storia centimetrica del salto in lungo. Con vento legale o no, hanno saltato più lontano di lui i primatisti del mondo Powell e Beamon, Carl Lewis, il primatista d'Europa Emmiyan e l'Ivan Pedroso formato Sestriere. Il vento fa planare lontano anche il campione olimpico Jeff Henderson (8,39/3.4), terzo Manyonga (8,25/0.7), un solo salto valido e cinque nulli, ma il primo ad abbracciare un felicissimo Echevarria a bordo pista. Vento o no, il profumo è di impresa straordinaria.
SAMBA RECORD ASIATICO - Terzo scontro in dieci giorni tra il qatariano Abderrahman Samba e il norvegese Karsten Warholm. Stavolta, col fardello del pazzesco 47.02 dell'antiguano Benjamin nelle finali NCAA a dare più pepe alla sfida. Il cliché visto a Roma e Oslo si ripete a cifre ancor più esaltanti. Nonostante un leggero sbandamento sull'ostacolo di ingresso nel rettilineo, Samba affianca e supera ancora una volta Warholm, che stavolta regge meglio gli ultimi 50 metri. Il display recita 47.41 per Samba, record d'Asia migliorato di 0.07 rispetto a quello del Golden Gala, primato del meeting e della Diamond League e 14esima prestazione all-time. L'iridato Warholm si toglie la soddisfazione di limare 0.01 al record nazionale in 47.81, secondo primato europeo under 23 in dieci giorni. Dietro ancora il vuoto, dove si affaccia per primo il solito Copello in 48.91.
TROST 1,90 - Alessia Trost (Fiamme Gialle) è tornata in pedana dopo l'esordio outdoor nel Golden Gala Pietro Mennea. Per lei un progresso di due centimetri rispetto all'1,88 del debutto e un quinto posto con 1,90, superato alla prima prova come l'ingresso a 1,80 e il successivo 1,85, poi tre errori a 1,94. Vince sempre Mariya Lasitskene-Kuchina, 2,00 e tre errori a 2,02 e l'aria non propriamente soddisfatta per quanto espresso in pedana. A sorpresa, sulle grandi altezze è stata affiancata dalla vice-campionessa olimpica Demireva, coraggiosa nel "passare" l'1,97 e centrare il personale a 2,00 alla terza prova. E' la 61esima nella storia a riuscirci in gare outdoor. A 1,94 pareggiano lo stagionale sia la svedese Kinsey-Wiklund che l'ucraina argento mondiale Levchenko.
QUATTRO WORLD LEAD - L'errore tecnico in avvio di gara all'Olimpico ha rinforzato la determinazione di Brianna McNeal-Rollins, che ha tirato a bomba i 100hs di oggi chiudendo con la miglior prestazione dell'anno in 12.38/1.3. Bellissima gara con Danielle Williams, altra iridata, spremutasi fino al nuovo personale di 12.48 davanti ad Alina Talay (12.55), ormai approdata a una dimensione inferiore di due decimi ai precedenti standard. Record nazionale dell'olandese Nadine Visser in 12.71, quarta, poi le migliori sessioni stagionali per le altre statunitensi Manning (12.75) e Harper-Nelson (12.80). Altra world lead sui 5000 maschili vinti in 13:04.05 dal 18enne etiope Selemon Barega, che a dispetto dell'età vanta già l'argento mondiale indoor dei 3000 metri e il quinto posto a Londra 2017. Il successo dell'under 20 del Corno d'Africa è stato in forse fino all'ultimo per l'opposizione del connazionale Birhanu Yemataw Balew, ora tra i migliori mezzofondisti del Bahrain e vincitore nella tappa di Shanghai, oggi secondo in 13:04.25 (personale). Terzo Hadis, altro bel prodotto della nidiata etiope, in 13:06.76. Firma il miglior tempo dell'anno, ma non era difficile vista la rarità della distanza, il keniano Ferguson Rotich sui 1000, conquistati in 2:14.88, personale e 27esima prestazione all-time davanti al maghrebino ora del Bahrain Said Mikhou (2:16.09) e al britannico Wightman (2:16.27). Miglior espressione tecnica 2018 anche dal disco uomini: una grande gara vinta con un secondo turno impressionante dal giamaicano Fedrick Dacres con 69,67 cui ha risposto il campione del mondo Andrius Gudzius con il record personale di 69,59, insufficiente per la vittoria. Terzo ancora il rinato iraniano Hadadi, con 67,68.
NASER IMBATTIBILE, GULIYEV 19.92 - C'è Bahrain e sempre di più sui 400 donne, dove Salwa Eid Naser vince ancora e firma anche il record nazionale di 49.84, superando ancora una combattiva campionessa del mondo Phyllis Francis (50.07) e la migliore della altre quartermiler USA presenti, Jessica Beard (50.55). Sprint con più di un motivo di interesse: purtroppo il duello tra Ramil Guliyev e Steven Gardiner sui 200 è durato circa 110 metri per la piccola distorsione riportata dal bahamense in curva. Il turco ha così bissato il successo di Oslo con crono simile (19.92/0.9), davanti al solito Aaron Brown (20.07) e al sudafricano Adams (20.36). Dina Asher-Smith ha preso le misure all'ivoriana Ahouré, il fulmine di Oslo, e stavolta negli ultimi venti metri dei 100 la lascia sul posto vincendo in 10.93/-0.1, a 0.01 dal record britannico stabilito giovedì in Norvegia. Ahouré seconda in 11.03, ancora terza Michelle-Lee Ahye in 11.11.
IL MONDO E' SUO - Armand "Mondo" Duplantis vince la sua prima Diamond League con 5,86 e un solo errore a 5,76. Bella gara in cui il primatista del mondo under 20 ha battuto per la prima volta su sette confronti diretti l'iridato Sam Kendricks (5,81). Terzo e quarto il duo polacco Lisek-Wojciechowski con 5,76. Nell'asta donne record del meeting della statunitense Sandi Morris. Il suo 4,86 (seguito da tre errori a 4,94) migliora di un centimetro il primato della Isinbayeva dopo dieci anni. Fino a 4,65 le ha tenuto testa la svedese Bengtsson, arresasi a 4,75. Terza l'ucraina Kylypko con 4,45. Subito fuori con tre nulli d'ingresso a 4,45 la greca Kiriakopoulou. Esito a sorpresa nel lungo donne, dove Ivana Spanovic non ha fatto meglio del quarto posto con 6,81/2.4. Per la vittoria stessa misura per la britannica Lorraine Ugen (6,85/1.7 e fatta due volte) e la tedesca Malaika Mihambo (8,85/1.8). Terza a un dito la canadese Nettey con 6,83 (1.1). Si chiude con un ottimo 1500 metri donne dove l'etiope Gudaf Tsegay centra il record del meeting e il personale in 3:57.64, battendo nettamente una Laura Muir in gran progresso (3:58.53) e la marocchina Arafi (4:00.28).
GARE NON DIAMOND LEAGUE - Ancora "impressive" Ivet Lalova-Collio, che sui 200 abbassa di un centesimo lo stagionale centrato al Golden Gala fino a 22.63 (-0.2) seguita dalla neo-primatista scozzese Dobbin (22.83). Nei 100 metri superbo 10.07/2.0 dell'iraniano Taftian a tre centesimi dal record nazionale. Asia anche al secondo posto con il giapponese primatista nazionale Kiryu (10.15). 800 donne all'etiope Shume Chaltu Regasa, già campionessa africana junior, in 2:01.16. Ben più interessanti gli 800 maschili con dominance dei due blacks australiani, Peter Bol (1:44.56) e Joseph Deng (1:44.61), personale per entrambi. Tra i risultati delle gare nazionali, da segnalare il 12.74 (1.3) della bielorussa Herman nei 100hs e la vittoria di Jakob Ingebrigtsen nella serie migliore dei 1500 metri in 3:37.42.
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