Erfurt, nuova finale per Kaba, OK anche la Calì



Missione compiuta. Altri cinque ingressi in finale per la squadra azzurra, agli Europei Under 23 di Erfurt. Oggi l’attenzione era tutta per l’esordio nella manifestazione di Vincenza Calì e per la seconda corsa di Koura Kaba Fantoni, entrambi impegnati con le semifinali dei 200 metri. La promozione è stata ottenuta da entrambi, e ai loro, si aggiungono anche i sorrisi di Elisa Scardanzan e Nicola Cascella, che hanno conquistato le rispettive finali dei 400 metri con ostacoli, e di Omar Rachedi, finalista dei 1500 metri. Vincenza Calì non ha faticato troppo per vincere la sua semifinale dei 200. Una buona curva, e mezzo rettilineo d’impegno, prima di distendersi e tagliare il traguardo in un buon 23.55 (vento +1.4). “Ho solo voluto provare a correre la curva un po’ più veloce del solito – racconta la palermitana – per poi controllare nel finale. Con un giorno intero di riposo, spero di poter andare ancora più forte, anche se non sono in condizione di fare cose strabilianti, la mia preparazione è decisamente precaria. In realtà, io ho ripreso sul serio solo in aprile, dopo l’intervento alla schiena dello scorso settembre. Pensavo di correre solo un paio di gare, quest’anno, e invece, eccomi agli Europei, pensando addirittura ai Mondiali. Sono felice, certo. Il mio obiettivo qui a Erfurt è di vincere una medaglia vera, ed evitare finalmente quella di legno (quarto posto, ndr) ottenuta ai Mondiali Junior di Kingston e agli Europei Under 23 di Bydgosczc”. L’oro però, almeno per quello che si è visto in pista, potrebbe essere davvero un traguardo troppo lontano: la russa Yakovleva, infatti, rallentando nel finale, e contro un metro e mezzo di vento, ha chiuso la sua prova in 23.06. Forse troppo per la Calì di questo momento. I 200 maschili hanno riservato altrettante soddisfazioni. Koura kaba Fantoni ha centrato la seconda finale di questo Europeo Under 23 (dopo quella dei 100, in programma domani), chiudendo al secondo posto, in 20.79 (vento +0.2) la sua batteria. Buona partenza, discreta curva, solito eccellente lanciato, in recupero su tutti gli avversari. Per l’azzurro, quarto tempo di qualificazione, alle spalle del tedesco Sebastian Ernst (20.54 proprio nella gara di Kaba), del francese Alerte (20.69) e dell’altro tedesco Helmke (20.76). “Ho preso come punto di riferimento l’inglese Fifton – racconta Fantoni – ma in realtà il tedesco è partito come un missile. Sono contento della mia reazione allo sparo, anche se mi aspetto di fare molto meglio dal punto di vista cronometrico. Tra 100 e 200 metri non faccio nessuna scelta, punto su tutte e due le gare”. La caccia alle medaglie scatterà domani pomeriggio, con la finale dei 100. Poi, domenica, finale dei 200 e della 4x100 (con Anceschi, Rocco e La Mastra). Cecilia Ricali ha terminato la sua fatica nell’Eptathlon con il nuovo personale, portato a 5.610 punti. In mattinata, la giovane lombarda si è notevolmente migliorata nel lungo, atterrando a 6,08 (vento +0.5), e si è mantenuta suoi suoi limiti nel giavellotto, con la misura di 32,78. Poi, gli 800 metri conclusivi, corsi con la speranza di ingoiare quante più avversarie possibile in classifica, fino ad un eccellente 2:12.57 (ben 927 punti in classifica). Il risultato complessivo dice decimo posto (a soli 31 punti dal settimo) e nuovo primato personale (aveva un 5.459 dello scorso anno, da Junior). “Sono felicissima – racconta – ero venuta qui con l’obiettivo di fare il mio primato personale, e ci sono riuscita. La mia stagione è stata condizionata da un infortunio subìto in allenamento a maggio: un peso lanciato da una mia compagna, durante un raduno, mi è finito sull’omero, provocandomi una lesione muscolare. Tre settimane di stop, che non mi hanno consentito di esprimermi al meglio nei lanci. Ma va bene lo stesso, oggi sorrido”. Questo il dettaglio delle due giornate della Ricali: 14.17; 1,71; 11,05; 25.58; 6,08; 34,16; 2:12.57, con i personali stabiliti nel punteggio complessivo, 5.610, e nei 200, lungo e 800 metri. Oro all’olandese Laurien Hoos, con 6.291, davanti alla tedesca Schwarkopf (6.196) e alla russa Levenkva (5.950). Note in chiaroscuro dalla gara di marcia femminile, dominata dal caldo e dalle russe (doppietta Petrova-Kaniskina, 1h33:24 per la vincitrice, nove secondi di più per l’argento). La pugliese Tatiana Gabellone, decima in 1h46:36 (tempo gravato da almeno un paio di soste per problemi addominali), è stata la migliore delle tre azzurre, seguita, al dodicesimo posto, da Agnese Ragonesi (1h49:52). Una squalifica precoce – ottavo chilometro circa – quanto inattesa, ha invece tolto dai giochi Sibilla Di Vincenzo, la talentuosa abruzzese mai in precedenza fermata dai giudici in campo internazionale. “Il tempo finale è orribile – il commento della Gabellone – ma sono contenta per il piazzamento. Un decimo posto europeo non è male, e in queste condizioni non avrei potuto fare meglio”. La mattinata in chiave azzurra ha visto la promozione alla finale dei 400 ostacoli di Elisa Scardanzan e Nicola Cascella. La veneta, nel giorno del suo ventesimo compleanno, ha corso la semifinale in 58.64 (quarta classificata), raggiungendo la promozione come primo dei tempi di ripescaggio. Alcuni errori nella ritmica (un appoggio in più davanti all’ottavo ostacolo), l’hanno portata fuori dalla zona di qualificazione diretta, riservata alle prime tre. “Sì, ma non importa – il commento dell'azzurra nel dopo corsa – oggi contava solo entrare in finale. Anzi, sono felice di aver fatto, per la prima volta, tre ostacoli con 14 passi, una specie di record per me. Ora vediamo come reagiranno le gambe, ma sono contenta di come mi sono comportata in gara. Rispetto allo scorso anno sono decisamente cresciuta, riesco a ragionare, sono presente”. Eliminata Daniela Cionfrini, settima nella sua semifinale con 59.94, tempo notevolmente appesantito (almeno mezzo secondo) da un vero e proprio stop davanti all’ultimo ostacolo. Nicola Cascella ha sofferto, come troppo spesso gli capita, nell’ultimo rettilineo, con una collisione al decimo ostacolo che è sembrata risvegliare i fantasmi di Tampere 2003 (quella volta, agli Europei Junior, cadde in batteria, fallendo il passaggio del turno). Stavolta il pugliese ha retto, chiudendo in 51.36, settimo tempo tra i finalisti. Fuori Roberto Donati (fratello dello sprinter Massimiliano), con un 51.95 non troppo lontano dal personale di 51.41. Eliminati in mattinata anche Cristian Cristelotti nei 110 ostacoli (14.34, vento +0.1, ottavo nella sua semifinale) e Silvia Franzon nei 10 ostacoli (13.88, vento +0.6). Fuori (ma nel pomeriggio) anche il pesista Marco Di Maggio, con 16,72 (serie: 16,72; N; N), e l’ottocentista Di Grazia, con un modesto 2:12.01. In serata, finale centrata anche da Omar Rachedi nei 1500 metri. Il livornese ha interpretato bene la gara, restando sempre nel vivo della corsa e reagendo con carattere alla consueta bagarre dei 500 metri finali. Malgrado un paio di passaggi a vuoto nell'ultimo giro (compreso un tentativo di sorpasso all'interno), è riuscito comunque a rimanere in scia, entrando nel gruppo dei ripescati con 3:46.44, ultimo crono utile. Appuntamento con la finale domenica pomeriggio. Domani, terza giornata di gare, l’Italia metterà sul tavolo alcune delle sue carte migliori. A cominciare da Simona La Mantia, che affronterà la finale del salto triplo (via alle 18.55). Prima di lei, alle 17.50, finale anche per Koura Kaba Fantoni nei 100 metri (corsia 5), e per Chiara Rosa nel peso. Finali anche per Massimo Marussi e Lorenzo Povegliano (martello), Raffaella Lamera e Elena Brambilla (alto), e i già citati Elisa Scardanzan e Nicola Cascella (400 ostacoli, in settima e ottava corsia nelle rispettive gare). Unica azzurra impegnata in una qualificazione, Valentina Anniballi, alle prese con il primo turno del lancio del disco. Apriranno le danze (via alle 9) i marciatori dei 20 chilometri Alex Schwazer e Daniele Paris. LA FINALE DEI 10.000 METRI, OTTAVO BONA In serata si è assegnato il quarto e ultimo titolo della giornata, quello dei 10.000 metri. L'oro è andato al russo Yevgeny Rybakov, vecchia conoscenza del mezzofondo giovanile continentale, che si è imposto alle sprint in 29:30.76, davanti al tedesco Pollmacher (29:33.22) e al romeno Inescu (29:34.52). Ottavo posto per Francesco Bona (30:12.14), che, seppur bravo nel'interpretare la gara, ha pagato la mancanza di un pizzico di coraggio nel momento decisivo, intorno al quinto chilometro. Con il gruppo spaccato in due, l'azzurro ha poi inutilmente cercato di rientrare, finendo per essere beffato nel finale dallo spagnolo Roig, che ne ha seguito la corsa per tutti i secondi 5.000 metri. Nono posto per Alberto Montorio (30:23.95, in una prova di rimonta), e quattordicesimo per Daniele Meucci (30:43.41). Marco Sicari COPPA EUROPA INDOOR 2006 A LIEVIN A margine della giornata di gare, la EAA ha reso nota la sede della Coppa Europa indoor 2006 (domenica 6 marzo): sarà Lievin, la cittadina francese nota nell’atletica proorio per il suo velocissimo impianto al coperto, ad ospitare la manifestazione. Il cui destino, ha tenuto a precisare l’Associazione europea, è ancora incerto. Una valutazione sul futuro verrà fatta proprio dopo l’edizione francese.
Nelle due immagini, Koura Kaba Fantoni ed Elisa Scardanzan (Omega/FIDAL)

File allegati:
- RISULTATI COMPLETI - STATISTICHE
- LE FOTO DEGLI AZZURRI DA ERFURT



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