EuroTallinn: Melluzzo 10.33, Benati 46.39
15 Luglio 2021di Luca Cassai
Nella prima giornata agli Europei under 20 di Tallinn, arriva il quinto posto sui 10.000 di marcia per la lombarda Martina Casiraghi che si migliora nettamente con 47:08.27 in un caldo pomeriggio nella capitale estone. Più dietro le altre azzurre Anita Laiolo, 15esima in 50:15.88, e Vittoria Di Dato, 18esima con 51:21.22. Nove atleti italiani guadagnano un posto in finale: nei 100 metri Matteo Melluzzo si aggiudica anche il round intermedio in 10.33 (+1.3) e va avanti con il terzo tempo, mentre nei 400 stavolta Lorenzo Benati firma il secondo crono con 46.39, ancora vicino al record personale dopo il 46.41 nella batteria del mattino. Sempre nel giro di pista, ma al femminile, conquista il pass Alexandra Almici che scende a 54.51. Nel giavellotto l’ultimo lancio è quello buono per il primatista italiano di categoria Giovanni Frattini, quarta misura complessiva con 71,65. Sulla pedana dell’alto entusiasma il 16enne Mattia Furlani, il più giovane dei partecipanti, che passa il turno con 2,13. In finale anche la triplista Greta Brugnolo con 13,22 (+0.8) e nel lungo Lorenzo Cagliero che porta il suo primato a 7,43 (+1.1), mentre nel disco si qualifica Benedetta Benedetti con 47,98. Nel mezzofondo esulta Silvia Gradizzi, promossa sui 3000 con il personale di 9:40.01.
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MELLUZZO VINCE ANCORA - Seconda gara e secondo successo di Matteo Melluzzo nei 100 metri a Tallinn. Anche in semifinale si lascia alle spalle gli avversari diretti: stavolta c’è da correre fino in fondo per chiudere in un pregevole 10.33 (+1.3) davanti al 10.34 dell’inglese Ethan Wiltshire. L’azzurro si mette in moto intorno ai trenta metri, dopo una partenza cauta: è lì che si può limare qualche centesimo. Finora il velocista siciliano delle Fiamme Gialle ha fatto meglio solo nella gara del personale (10.25 in maggio a Savona) e domani, alle ore 16.10 italiane, in finale se la vedrà con l’armata britannica che comprende soprattutto Jeriel Quainoo e Toby Makowayo, entrambi vincitori parziali in 10.26 (con vento di +0.1 e +0.9). Non superano lo scoglio invece Angelo Ulisse, quinto con 10.64 (+0.1), e Edoardo Luraschi, settimo in 10.66 (+0.9) nelle rispettive semifinali. Al femminile ottavo posto con 11.85 (+1.4) di Gaya Bertello. La 18enne torinese, al primo anno di categoria, ha comunque già onorato in pieno la maglia azzurra con il personale di 11.75 in batteria.
BENATI SI RIPETE - Tour de force per i quattrocentisti, con due gare nell’arco di cinque ore. È al top della condizione Lorenzo Benati, come dimostra anche il 46.39 siglato nel pomeriggio dopo aver corso in 46.41 al mattino, quasi in fotocopia e nuovamente vicino al proprio limite di 46.30. Nella semifinale è secondo, dietro al britannico Edward Faulds che toglie sette decimi abbondanti al suo primato con 45.95: un nuovo avversario che spunta nella corsa alle medaglie, invece esce di scena lo spagnolo leader stagionale Gerson Pozo (solo settimo in 48.39). Ma il 19enne romano delle Fiamme Azzurre, capelli biondi al vento, sceglie di non esagerare: “Ho corso con facilità - racconta il capitano della squadra italiana - senza dare il 100 per cento. Se riesco a recuperare bene per domani, ci si può divertire”.
SORPRESA ALMICI - Una maglia azzurra nella finale dei 400 al femminile. Sarà quella di Alexandra Almici (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco) che dà il meglio di sé anche nel turno intermedio: 54.51 per la campionessa tricolore di categoria, quattro centesimi in meno del personale eguagliato nella batteria del mattino. La bresciana di Castegnato, che si allena a Chiari, realizza così l’ottavo tempo complessivo e si guadagna la qualificazione: “All’inizio della stagione non mi aspettavo di essere qui, ora sono in finale europea. Non era facile, dopo aver gareggiato poche ore prima, ma a quanto pare tutto è possibile!”.
VOLA IL GIAVELLOTTO DI FRATTINI - Un nullo, poi 64,41. Sarebbe stato fuori dai qualificati Giovanni Frattini, se non si fosse migliorato all’ultimo lancio nel giavellotto. Il romagnolo della Fratellanza 1874 Modena non solo va in finale, ma ci entra dalla porta principale: 71,65 ed è uno dei soli quattro atleti con la Q maiuscola oltre il 71,50 richiesto per l’ingresso automatico. Di nuovo un azzurro è invece nella posizione che non vorrebbe nessuno, la tredicesima: Michele Fina è eliminato con 66,04, a soli otto centimetri dalla dodicesima.
FURLANI, 16 ANNI E IN FINALE - Senza timore, all’esordio in maglia azzurra. È Mattia Furlani (Studentesca Rieti Milardi) il più giovane nell’alto, che sbarca tra i primi dodici under 20 d’Europa. L’unico nato nel 2005 tra gli atleti in pedana va in finale con 2,13 al secondo tentativo, un salto fondamentale per le sorti della gara. Poi il reatino sbaglia di poco il 2,16 con cui avrebbe eguagliato il recente personale, che lo ha fatto diventare il migliore 16enne di sempre in Italia. Ci riproverà sabato pomeriggio dalle ore 16.35 per continuare a crescere: nella scorsa stagione ha battuto il primato della categoria cadetti (2,10) e segue le orme della sorella Erika, due volte sul podio internazionale giovanile (argento mondiale under 18 nel 2013 e poi bronzo europeo under 23 nel 2017). “Un’emozione unica - racconta il giovanissimo Mattia - e in finale punterò il più in alto possibile. Nessuna paura, è tutta questione di testa, anche se qui gareggio con atleti più grandi anche di tre anni”. Anche il sardo Massimiliano Luiu riesce a valicare 2,13 ma al terzo salto ed è il primo degli eliminati.
SALTI: BRUGNOLO E CAGLIERO - Anche nelle pedane dei salti trovano la finale due azzurri. Nel triplo Greta Brugnolo ipoteca subito il passaggio del turno con 13,22 (+0.8): sesto posto provvisorio per la veneziana dell’Atletica Riviera del Brenta, classe 2003, che potrà giocarsi le sue carte domani pomeriggio. E nel lungo si fa strada il milanese Lorenzo Cagliero (Atl. Riccardi 1946), due volte al personale con 7,39 (+0.3) e 7,43 (+1.1). Eliminata invece la triplista Francesca Orsatti, 12,63 (-0.3), come i lunghisti Carlo Santacà (7,19/+1.3) che partiva con uno dei migliori accrediti e Samuele Baldi (7,02/-0.3). Nell’asta finale sfiorata dall’allieva Giulia Gelmotto: 3,90 alla prima prova ma un errore alla quota precedente di 3,75 pagato a caro prezzo. Esperienza comunque utile, anche per Arianna Peroni che in pochi mesi di attività debutta in azzurro con 3,60.
BENEDETTI OK NEL DISCO - Arriva ancora dai lanci una soddisfazione per gli azzurri. Stavolta nel disco per merito di Benedetta Benedetti, promossa con 47,98. La 18enne romana, inserita nel gruppo A, piazza la miglior misura della sua gara al terzo e conclusivo turno. Poi una lunga attesa per i risultati delle altre atlete, che viene premiata: è al dodicesimo posto, l’ultimo utile. Appuntamento a domani (ore 16.25) con la finale che vedrà in azione la portacolori dell’Esercito, due volte campionessa italiana in questa stagione.
MEZZOFONDO: AVANTI GRADIZZI - Quasi sette secondi di miglioramento valgono la finale dei 3000 per Silvia Gradizzi. La valdostana è sesta in batteria con 9:40.01 e agguanta uno dei crono di recupero. Negli 800 metri la romana Federica Pansini, quinta in 2:09.01, lotta nella sua gara ma per passare il turno avrebbe dovuto esprimersi nei dintorni del record personale e quindi circa un secondo in meno. Al maschile nei 1500 il non ancora 18enne bellunese Thomas Serafini resta nelle ultime posizioni del gruppo, per il nono posto in 3:57.90: è in pista nel ricordo dell’amico e compagno di club Davide Bristot, scomparso ieri. Out anche l’allievo trentino Simone Valduga, undicesimo in batteria nei 3000 con 8:42.08.
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