Eurocross, Lebid e Radcliffe sul trono



Pronostici confermati ad Edimburgo, sede della decima edizione dei Campionati Europei di corsa campestre, andati in scena questa mattina. I titoli continentali sono andati ai favoriti della vigilia, ovvero l\'ucraino Sergey Lebid (campione uscente, quarta titolo in carriera) e la britannica Paula Radcliffe (seconda volta d\'oro). Diverse però le modalità di assegnazione dei due titoli: mentre Lebid ha dato una chiara dimostrazione di superiorità, lasciando la compagnia dei principali avversari (lo spagnolo De la Ossa, secondo, e il portoghese Henriques, terzo) poco oltre la metà di gara, la Radcliffe ha dovuto attendere gli ultimi 500 metri di corsa, per avere ragione della giovanissima (21 anni) turca d\'origine etiope Elvan Abeylegesse, rimastale incollata fin quasi al traguardo. Il tutto, ovviamente, per la gioia del gran pubblico di casa. Lebid è stato straripante: Dopo un avvio non velocissimo, lo spagnolo De La Ossa ha preso l\'iniziativa, trascinando con sé Henriques e l\'ucraino. Il terzetto si è disfatto solo quando Lebid ha ingranato la marcia superiore (poco dopo metà dei circa 10 km di gara), lasciando praticamente sul posto i compagni di fuga. \"Sì, è stato abbastanza facile - le parole di Lebid nel dopo corsa - oggi mi sentivo bene. Ho lavorato duramente per costruire questo successo, sulle alture del Caucaso. Ora, l\'obiettivo è far bene nel resto della stagione invernale, sia nelle indoor (ai Mondiali di Budapest, dove correrà i 3000 metri, ndr) sia nel cross (correrà i 12 km del lungo a Bruxelles, ndr). I keniani? Sono battibili, certo; se sto bene, io non temo nessuno, proverò ad arrivar loro davanti, sia a Budapest che a Bruxelles. E poi le Olimpiadi, dove correrò i 5000 metri\". Per Lebid (che vive e si allena a Verbania, ed è tesserato per l\'italiana Cover) solo un rammarico: non aver potuto festeggiare con il connazionale Andriy Shevchenko, battuto con il suo Milan a Tokyo nella finale della coppa intercontinentale. Umberto Pusterla, il 36enne capitano azzurro, è stato il migliore di una squadra italiana davvero da Oscar per la sfortuna. Il quarto posto d\'assieme, alle spalle di Francia, Spagna e Portogallo (a soli sei punti dal bronzo), è stato centrato malgrado Michele Gamba (17esimo) abbia corso praticamente tutta la gara senza una scarpa, saltata via dopo un contrasto nel primo giro. Il comportamento \"eroico\" del triestino - in condizioni di forma davvero eccellenti - è la chiave di volta di una giornata che ha visto Pusterla chiudere al nono posto, davanti agli ottimi Pertile (21esimo) e Leone (24esimo). Gabriele De Nard, in non perfette condizioni di forma (un malanno al tendine d\'Achille ne mina la preparazione da tempo) ha concluso al 42esimo posto. Ritirato Giuliano Battocletti. \"Fa rabbia perdere una medaglia così - le parole di Pusterla - ma per un motivo o per un altro, le cose continuano ad andare allo stesso modo\". Il riferimento è all\'edizione 2001 di Thun, quando proprio Pusterla corse tutta la gara con un pezzo di legno agganciato ai chiodi di una scarpa, pregiudicando il podio. \"Stavo benissimo - l\'amaro commento di Gamba - e lo dimostra il fatto che anche in queste condizioni non sono finito lontano dai primi. Ma in salita, sul fango, sono stato costretto a fermarmi ad ogni giro, gli appoggi venivano meno\". Tornando alla gara al femminile, va rivolto l\'ennesimo plauso a Paula Radcliffe. La primatista del Mondo di maratona, in non perfette condizioni di salute, ha dovuto dare il massimo per battere la Abeylegesse. Ma ci è riuscita, confermando la sua caratura di straordinaria agonista: \"Sapevo che la ragazza era cresciuta - ha dichiarato - dunque non sono stata affatto sorpresa di trovamela dietro. E\' una grande atleta, di cui si parlerà in futuro. Ma io volevo vincere, non potevo lasciarmi sfuggire il successo in casa mia. Ci tenevo a far bella figura\". La bella Paula ha già pianificato il futuro: correrà anche i Mondiali di cross, ma non sarà in nessuna altra maratona prima dei Giochi di Atene. Scioglierà la riserva circa la sua doppia partecipazione olimpica (potrebbe correre 10.000 metri e maratona) solo tra qualche tempo. Ma chi le sta vicino sussurra che si stia orientando a schierarsi al via dei soli 42 chilometri. Oro a squadre alla Gran Bretagna, podio completato da Irlanda e Portogallo. Spicchio di sole per le azzurre: Patrizia Tisi, autrice di una bella prova in rimonta, alla fine è nona. Per la talentuosa 32enne bresciana, è il miglior risultato in carriera, frutto della crescita costante vissuta da un paio di stagioni a questa parte. \"Sono felicissima - le sue parole - sapevo di essere in buona condizione e, francamente, speravo in un risultato del genere. Ho lavorato bene in questo autunno, senza intoppi. Spero di proseguire così\". Le azzurre hanno chiuso al settimo posto, anche a causa dei problemi che hanno frenato Rosanna Martin, la più titolata tra le partenti: la padovana, bloccata dai problemi ad una gamba che la tormentano da sempre, ha finito la gara al 58esimo posto, praticamente solo per non ritirarsi. Prima di lei, Silvia Weissteiner (33esima), Agata Balsamo (37esima), Michela Zanatta (47esima) e Marzena Michalska (54esima). In campo giovanile, nelle due gare Junior, c\'era attesa per la prova della siciliana Silvia La Barbera, campionessa continentale dei 5000 metri la scorsa estate a Tampere. Per lei, però, è arrivato un ritiro inatteso, intorno a metà gara, quando si trovava nelle posizioni di testa con tutte le migliori. A bloccarla è stato il riacutizzarsi di un problema alla schiena che la affligge da qualche tempo. \"Le gambe non mi andavano più - ha detto la 19enne di Altofonte - improvvisamente si sono bloccate\". Senza la numero uno, la squadra si è piazzata all\'undicesimo posto, comunque due piazze meglio dello scorso anno (medaglie, nell\'ordine, a Gran Bretagna, Russia e Germania). Successo individuale per la lettone Polushina (che la La Barbera aveva battuto in Finlandia). Migliore delle azzurrine la gemella di Silvia, Barbara La Barbera, 37esima (43esima Elisabetta Petracca, 50esima Fadda, 56esima Erica Lombardi). Tra i maschi, pregevole tripletta russa, con vittoria allo sprint di Yevgeniy Rybakov davanti al gemello Anatoly e al connazionale Reunkov. Oro alla Russia, podio con Romania e Spagna. Migliore degli italiani il pavese Stefano Cugusi, 21esimo, a lungo tra i primissimi e autore di una gara molto coraggiosa (altri italiani: 38esimo La Rosa, 58esimo Ghezzi, 66esimo Corsini, 89esimo Tezzon).


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