Euroindoor 2017: le final entries di Belgrado
27 Febbraio 2017I nomi e i numeri dell'edizione numero 34 della rassegna continentale in programma dal 3 al 5 marzo in Serbia
di Marco Buccellato
Dopo un inverno sotto il tetto, è arrivato il giorno della partenza. Il 1° marzo la squadra azzurra prenderà il volo verso l'appuntamento clou della stagione al coperto: i Campionati Europei Indoor di Belgrado. Tre giornate di gare, dal 3 al 5 marzo, per cui il Direttore Tecnico dell'Alto Livello Elio Locatelli ha convocato 26 atleti (15 uomini e 11 donne). Gli azzurri partiranno tutti per la Serbia nella mattinata di mercoledì dall'aeroporto di Fiumicino (tranne la mezzofondista Giulia Viola in arrivo da Loughborough, Gran Bretagna, dove si allena). Intanto l'European Athletics ha pubblicato l'elenco ufficiale degli iscritti alla rassegna continentale e nell'entry list del lungo (assente il francese, capolista europeo 2017, Jean-Pierre Bertrand) sono proprio i nostri Marcell Jacobs (8,07), Filippo Randazzo (8,05) e Andrew Howe (8,01) ad avere i migliori accrediti stagionali. Veterano e capitano della spedizione è il bronzo olimpico del triplo Fabrizio Donato. Il finanziere - 40 anni di esperienza nell'hop-step-jump e stavolta anche nella veste di guida tecnica di un ritrovato Howe - è alla quinta trasferta agli Euroindoor dove vanta l'oro a Torino 2009 e l'argento con record italiano (17,73) a Parigi 2011.
UN PO' DI STORIA - Dal 1970 al 2017: trentaquattro edizioni della massima rassegna europea indoor: Belgrado è la new entry in un contesto che promette gare avvincenti. L'Euroindoor torna nei Balcani dopo più di trent'anni, intervallo in cui l'Europa si è trasformata nelle sovranità e nelle forze in gioco. Alla prima edizione ufficiale di Vienna (1970), presero parte 22 nazioni e 279 atleti. L'ultima kermesse praghese ha contato ben 49 bandiere e il numero degli atleti, per la prima volta, è esondato oltre quota 600.
Qualche cifra dalla storia: il medagliere dei campionati comprende 44 stati vincitori di almeno una medaglia, compresi quelli che sono confluiti in altri, come la DDR, e l'URSS che ne conteneva una dozzina. A un primo esame i sovietici dominano con 289 medaglie, vero, ma anche aggiungendo quelle vinte dalla Russia, dopo la disintegrazione URSS, non si arriva a pareggiare le medaglie della Germania globale (democratica più federale più Germania unita). La Germania esce dunque prima nel medagliere grazie alla somma delle medaglie (455) e dei cambiamenti politico-sportivi. A Belgrado allungherà il vantaggio, per ora esiguo, in considerazione del bando che esclude la federazione russa.
Abbonati all'Euroindoor e alle medaglie: Thomas Wessinghage, mezzofondista tedesco, detiene il primato di medaglie vinte, dodici (di cui sei d'oro e cinque d'argento) in quattordici partecipazioni. La cecoslovacca Helena Fibingerova ha il primato femminile, con undici medaglie (otto ori e tre argenti) in tredici partecipazioni. Otto medaglie in un solo evento le ha vinte anche l'altro tedesco Dietmar Mogenburg, cinque d'oro e tre d'argento nell'alto. Tra gli iscritti di Belgrado, il ceco Pavel Maslak è il più titolato con due ori e due bronzi, mentre la migliore al femminile è la star spagnola Ruth Beitia, a caccia della sesta medaglia e del secondo oro nel salto in alto. Non si fosse infortunato Renaud Lavillenie, sarebbe stato il migliore di tutti, con quattro medaglie tutte d'oro e la rincorsa alla quinta, ma è andata così.
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