Euroindoor: Trost promossa con 1,91
05 Marzo 2021Tutto facile per Alessia Trost. La saltatrice azzurra si assicura la finale dell’alto agli Europei indoor di Torun, in Polonia, nella sessione serale della seconda giornata, grazie alla misura di 1,91 superata al primo tentativo. La friulana entra tra le migliori otto del continente, obiettivo che non riesce invece a Elena Vallortigara, tre errori a 1,91 e un quattordicesimo posto finale con 1,87. Come al maschile (con Tamberi) le medaglie dell’alto si assegnano domenica, per le donne nel pomeriggio, alle 17.45. Trost si riaffaccia nella finale di questo evento continentale a distanza di sei anni dall’argento conquistato a Praga nel 2015, dopodiché al coperto ha vinto anche la medaglia di bronzo ai Mondiali di Birmingham nel 2018. Entrata a 1,76 senza errori, l’azzurra prosegue il proprio percorso netto a 1,82, 1,87 e poi all’1,91 decisivo, oltrepassato con le stesse buone impressioni fornite già nelle precedenti uscite indoor, in particolare in occasione dell’1,94 di Lodz. Meno brillante Vallortigara, okay a 1,76 e incappata in un errore sia a 1,82 sia a 1,87, prima di lasciare la gara a 1,91. Sul velluto la favoritissima ucraina Yaroslava Mahuchikh e anche la connazionale Iryna Herashchenko, più in difficoltà la terza delle ucraine, Yuliya Levchenko, costretta a ricorrere alla terza prova per prendersi l’1,91. Tra le “vittime” illustri la britannica Morgan Lake di recente a 1,96 e oggi esclusa dalla finale.
TROST: “TUTTO IN GIOCO” - “Siamo arrivate in otto a 1,91, ma in molte ricorrendo a tre tentativi, e non è servito salire a 1,94 - le parole di Alessia Trost - sicuramente dovrò sistemare la rincorsa dal punto di vista della ritmica, in alcuni passaggi non mi è piaciuta: domenica cercherò di guadagnare fluidità. Invece dal lato fisico mi sento molto efficace. Le avversarie? Mi è sembrato di vedere tanta aria tra l’asticella e la Mahuchikh. Per il resto è tutto in gioco”.
VIDEO | TROST: "RINCORSA DA SISTEMARE MA MI SENTO EFFICACE" (m.s.)BEFFA ACETI - A testa altissima. Ma anche con tanto rammarico, per Vladimir Aceti, autore del terzo tempo complessivo nelle semifinali dei 400 metri ma rimasto fuori dalla finale, in quanto terzo classificato nella più scatenata delle tre semifinali, ognuna delle quali promuoveva soltanto i primi due posti, senza ripescaggi. C’è la consolazione del primato personale per il quattrocentista azzurro, 46.55, due centesimi meglio del crono con cui ha trionfato agli Assoluti indoor di Ancona. Lotta come un leone spalla a spalla con l’olandese Tony Van Diepen (46.06) e con lo spagnolo Oscar Husillos (46.26), si concede anche il lusso di prevalere sul ceco Pavel Maslak (46.70) tre volte campione mondiale al coperto (e altrettante campione europeo indoor), ma il meccanismo di accesso alla finale gli sbarra la strada. Nella seconda semifinale l’olandese capolista europeo Liemarvin Bonevacia non esagera (46.75), nella terza l’altro orange Jochem Dobber si impone con 46.56, entrambi con tempi meno performanti di quello del brianzolo. Tre vittorie olandesi, quindi: per la staffetta di domenica i favoriti sono proprio loro, ma con un Aceti così e con altre cartucce azzurre da sparare (tra cui Edoardo Scotti e Robert Grant che non hanno corso la gara individuale) si può far bene. “Mi spiace, sono finito in una semifinale proibitiva, come la batteria di stamattina (46.82, ndr) - commenta il 22enne sesto al mondo con la 4x400 a Doha 2019 - ma mi consolo con il primato personale. E ora pensiamo alla staffetta, dove possiamo puntare in alto”. Al femminile, semifinale impossibile per Rebecca Borga: con lei la polacca Justyna Swiety-Ersetic che infiamma l’Arena Torun a colpi di record nazionale (51.34) e l’olandese Lieke Klaver che si imballa nel finale ma salva la seconda piazza (52.09). Scattata dalla prima corsia, la veneziana non riesce a ripetere il 52.72 della mattinata e chiude in 54.23. Domenica la staffetta.
VIDEO | ACETI: "SEMIFINALE PROIBITIVA, ORA LA STAFFETTA" (m.s.)800: BARONTINI C’È - Dopo la tripletta azzurra della mattinata (avanti Bellò, Baldessari e Vandi) anche al maschile arriva un pass per la semifinale degli 800 metri. Lo guadagna Simone Barontini, di forza, senza nessun timore nella bagarre della sesta batteria. Si fa trovare pronto nella battaglia dell’ultimo giro e centra la “Q” maiuscola (1:48.78) recuperando una posizione sulla retta conclusiva ai danni del ceco Filip Snejdr (1:48.87), nell’affare a quattro regolato dal belga Elliott Crestan (1:48.32) sul britannico Jamie Webb (1:48.72). Il 22enne marchigiano sarà di nuovo in pista domani alle 19.25 per le semifinali, forte del sesto tempo nel riepilogo complessivo di oggi. Non lontano dal crono di Barontini si presenta il debuttante Gabriele Aquaro, con 1:48.88 nella batteria precedente, quarto e fuori dalla semifinale, ma decisamente con onore, nell’eliminatoria vinta dallo svedese Andreas Kramer con l’1:47.55 che è il miglior crono della giornata. Peccato perché quello del lombardo era il nono tempo generale e in altra batteria si è passato il turno anche con 1:50.97.
LE FINALI: INGEBRIGTSEN SQUALIFICATO E POI RIAMMESSO - Giallo nei 1500 metri. A tagliare il traguardo per primo è Jakob Ingebrigtsen (3:37.56) con un’inesorabile progressione finale, poi però scoppia il caso: il primatista europeo viene prima squalificato per invasione del cordolo interno e poi, in tarda serata, accogliendo il ricorso della federazione norvegese, è riammesso al primo posto in classifica. Niente quarto oro consecutivo, dunque, per l’idolo di casa Marcin Lewandowski (3:38.06), affiancato sul podio dallo spagnolo Jesus Gomez (3:38.47). Ritorna sul trono delle prove multiple Nafi Thiam. L’olimpionica belga, già oro agli Euroindoor di quattro anni fa, ci riesce in grande stile con il personale di 4904 punti nel pentathlon (settima di sempre al mondo). Va in testa con 1,89 nell’alto, aumenta il suo vantaggio firmando altri due successi parziali (15,16 nel peso e 6,60 nel lungo) e si difende negli 800 metri conclusivi. Doppietta del Belgio con l’argento a Noor Vidts (4971), mentre è terza l’ungherese Xenia Krizsan (4644) per un podio che rimane cristallizzato dopo la seconda prova. Conferma nel lungo del greco Miltiadis Tentoglou, campione europeo anche all’aperto, per bissare il titolo di Glasgow 2019. Al primo salto piazza subito un 8,35 che accende la miccia di una gara spettacolare: lo svedese Tobias Montler vola a 8,31 nel terzo turno, poi il finlandese Kristian Pulli con 8,24 acciuffa il bronzo all’ultimo tentativo e per entrambi c’è il record nazionale.
Nel peso invece il polacco Michal Haratyk, entrato in pedana da campione in carica e capolista stagionale, si deve accontentare dell’argento (21,47). Il botto è di Tomas Stanek: 21,62 al quinto lancio per il ceco, che fino a quel momento era fuori dal podio (quarto) e completa la collezione di medaglie, dopo l’argento del 2017 e il bronzo dell’ultima edizione. Terzo il croato Filip Mihaljevic (21,31). Volata a tre nei 3000 metri in cui festeggia Amy-Eloise Markovc, britannica di stanza negli Stati Uniti, che in 8:46.43 resiste alla rimonta della francese Alice Finot (8:46.54) con il bronzo dell’altra “brit” Verity Ockenden (8:46.60), conosciuta anche in Italia per aver trascorso qualche anno fa un periodo di studio a Siena. Il primo oro di Torun 2021 va al Portogallo, che non aveva mai vinto nel peso femminile e lo fa con Auriol Dongmo. Botta e risposta decisivo al quinto turno: la trentenne di origine africana, già finalista olimpica in maglia del Camerun, con 19,34 supera il 19,29 di record nazionale della svedese Fanny Roos, balzata al comando provvisorio. Anche per il bronzo c’è la replica immediata, ma al sesto e ultimo tentativo, della tedesca Christina Schwanitz che lancia a 19,04 per ricacciare la bielorussa Aliona Dubitskaya (18,86) ai piedi del podio. Nell’asta maschile mancherà un protagonista: la federazione francese ha annunciato l’assenza per infortunio di Renaud Lavillenie, che quindi non sarà al via nelle qualificazioni di domani mattina.
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