Europei U23: tre azzurre in finale nei 1500
09 Luglio 2021di Luca Cassai
Nella mattina della seconda giornata agli Europei under 23 di Tallinn, in Estonia, altri sei azzurri conquistano la finale. A segno tutte e tre le mezzofondiste nei 1500 metri con Gaia Sabbatini, al via da leader stagionale, che controlla agevolmente in batteria con 4:15.77 piazzandosi al secondo posto e supera il primo round insieme a Marta Zenoni (4:17.38), medaglia di bronzo due anni fa, e Ludovica Cavalli (4:17.55). Torna in finale sugli 800 anche Simone Barontini, vincitore nella sua batteria in 1:47.52. Missione compiuta per Sara Zabarino (54,01) nel giavellotto, con la quarta misura della qualificazione, e per l’astista Maria Roberta Gherca con il personale all’aperto di 4,20 pareggiando quello indoor. Nei turni eliminatori passano in semifinale le tre azzurre nei 200 metri guidate da Dalia Kaddari, avanti senza problemi in 23.24 (+0.6) con Eleonora Ricci (23.66/-0.4) e Aurora Berton (23.70/-0.4), al maschile Alessandro Ori (21.26/+0.8). Anche gli ostacolisti sorridono al primo step: Franck Brice Koua (13.94/+0.2), Mattia Montini (14.00/-1.0) e Giuseppe Filpi (14.15/-0.4), tra le donne Elena Carraro (13.44/+0.5) e Giulia Guarriello (13.63/-0.2). Nell’eptathlon Marta Giovannini salta 5,88 (+0.5) nel lungo ma poi con l’ultimo salto nullo rimedia un infortunio alla caviglia destra ed è costretta al ritiro.
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1500 PER TRE - C’è tanto azzurro a Tallinn e nei 1500 esultano le mezzofondiste, tutte e tre in finale. Non corre rischi Gaia Sabbatini, che si mette in testa al gruppo per dettare il suo ritmo e poi viene affiancata dalla spagnola Agueda Munoz sul rettilineo opposto all’arrivo: l’iberica passa (4:15.69) e l’azzurra gestisce la situazione, seconda in 4:15.77. La teramana indossa il pettorale blu di capolista stagionale under 23 in Europa, dopo la serie di risultati con cui si è guadagnata la convocazione per le Olimpiadi di Tokyo: “Ho voluto controllare la gara e per questo sono partita prima, perché tirare a un’andatura blanda non mi costava niente. Sono già proiettata alla finale di domenica. Mi sento tranquilla, ma con la cattiveria che ci metto sempre”. È grande la felicità di Ludovica Cavalli: il sesto posto in 4:17.55, non lontana dal personal best, premia con uno dei tempi di recupero la genovese, per lasciarsi alle spalle un periodo di infortuni. E da entrambe un messaggio speciale di auguri per il compleanno del “prof” Luciano Gigliotti, il maestro della maratona italiana. Nella prima batteria timbra il biglietto Marta Zenoni: quarta in volata con 4:17.38 e di nuovo in finale, due anni dopo il bronzo della scorsa edizione a Gavle, in Svezia: “Ho avuto poco tempo per preparare questi Europei, al ritorno da uno stop, ma sono fiduciosa e ho tanta voglia di correre. Darò il massimo per onorare la maglia azzurra e il ritorno alle gare internazionali. Ora testa alla finale”.
BARONTINI: “OBIETTIVO MINIMO RAGGIUNTO” - Scatta per andare in testa a metà gara e scuotere il ritmo, poi sferra la sua progressione e va a vincere la batteria degli 800 metri in 1:47.52. È in questo modo che Simone Barontini si prende la seconda finale consecutiva agli Europei under 23, dopo quella di due anni fa: “All’inizio mi sono fatto chiudere - racconta il marchigiano - però è stato l’unico errore, quindi ho preso il comando e sapevo che bisognava passare più forte. Ho osato un po’ ma sono arrivato controllando. Era questo l’obiettivo minimo, ora provo a sognare nella finale di domenica”. Nell’ultima batteria Manuel Di Primio non si tira indietro e prova a seguire il treno dei battistrada, pagando lo sforzo nell’ultima parte di gara: è out l’abruzzese, sesto in 1:50.03.
ANCORA ZABARINO - Tra gli azzurri che agli Europei under 23 vivranno la seconda finale della carriera c’è Sara Zabarino. La piemontese con 54,01 firma il quarto risultato del turno, ma a conti fatti anche gli altri due lanci (52,60 e 53,57) sarebbero stati buoni per qualificarsi. Niente da fare invece per Carolina Visca (49,95), oro juniores due anni fa, ed Emanuela Casadei (49,84).
GHERCA, FINALE E PB - Doppio bersaglio nell’asta per Maria Roberta Gherca. L’azzurra sbarca in finale con 4,20 alla prima prova che è il record personale outdoor migliorato di tre centimetri dalla 21enne di Velletri, eguagliando il proprio limite al coperto: in dodici vanno oltre questa misura e allora non c’è bisogno di continuare la gara. Non superano la qualificazione invece l’altoatesina Nathalie Kofler (4,05) e l’umbra Francesca Zafrani (3,90).
200: KADDARI NO PROBLEM - Tutto facile per Dalia Kaddari alla prima uscita nei 200 metri. La velocista sarda si aggiudica in scioltezza l’ultima batteria con 23.24 (+0.6), terzo tempo complessivo. Ma tutte le azzurre proseguono l’avventura europea, con Eleonora Ricci seconda nella propria gara in 23.66 (-0.4) e Aurora Berton terza in 23.70 (-0.4). Tra gli uomini il miglior crono di recupero è quello di Alessandro Ori, quarto in batteria con 21.26 (+0.8) mentre il trentino Francesco Libera è il primo degli esclusi in 21.35 (+0.4).
110HS: AZZURRI OK - Tutti avanti anche gli specialisti dei 110 ostacoli, verso le semifinali del pomeriggio (ore 17.30). Nella prima batteria è terzo Franck Brice Koua, che aggancia la quinta barriera con la gamba di richiamo ma non perde l’assetto e chiude in 13.94 (+0.2). Stesso piazzamento con 14.00 (-1.0) per Mattia Montini, autore di una buona partenza per subire poi il rientro del polacco Kiljan e dello spagnolo Llopis (ambedue a 13.97). Supera il turno anche Giuseppe Filpi, quarto nella propria batteria in 14.15 (-0.4) con la seconda prestazione in carriera.
OSTACOLISTE IN SEMIFINALE - Pollice in alto nei 100 ostacoli per le due azzurre, che superano il primo round. La più veloce è Elena Carraro, terza nella sua gara in 13.44 (+0.5) ad appena cinque centesimi dal recente personale firmato agli Assoluti: una conferma del salto di qualità per la bresciana nonostante una stagione iniziata in ritardo, a metà giugno, dopo la rassegna tricolore di categoria. La campionessa italiana Giulia Guarriello chiude invece con 13.63 (-0.2) nella precedente batteria e difende il quarto posto. Anche la mantovana tornerà sui blocchi di partenza nelle semifinali di oggi alle 16.45. Non aveva invece confermato la presenza Veronica Crida, che punta quindi sul salto in lungo.
EPTATHLON - Un primo salto a 5,88 (+0.5) nel lungo, poi 5,67 (+0.3), ma il terzo e ultimo tentativo è un nullo che compromette la gara di Marta Giovannini nell’eptathlon. La non ancora ventenne livornese, tricolore assoluta della specialità, si deve fermare per un fastidio alla caviglia destra, quando si trovava al quattordicesimo posto con 4001 punti dopo cinque prove.
MAULLU A UN METRO DALLA FINALE - Non basta una gara in crescendo a Jhonatam Maullu per passare il turno. Il giavellottista sardo piazza un lancio a 70,59 con il terzo e ultimo tentativo, dopo aver iniziato a 68,61 e 68,91. È sesto nella classifica provvisoria del gruppo A, ma in otto fanno meglio nel successivo: quattordicesimo posto a circa un metro dalla misura che si rivela necessaria, il 71,60 del ceco Florian, mentre comanda il finlandese Laine che spedisce l’attrezzo a 80,67. Cielo velato allo stadio Kadriorg in apertura di mattinata, con temperatura intorno ai 23 gradi.
400 - Dopo l’en plein nelle batterie sui 400 metri, arriva la notizia di un forfait. Nelle semifinali del pomeriggio (alle 16.20 ora italiana) non sarà al via il campione tricolore promesse Matteo Raimondi, a causa di un infortunio al piede emerso dopo la gara di ieri.
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