Europei Under 23, oro e record per la 4x100
La 4x100 azzurra maschile è campione d'Europa under 23. Oggi pomeriggio, ad Ostrava (Rep. Ceca), nella giornata conclusiva della rassegna continentale, il quartetto composto da Michael Tumi, Francesco Basciani, Delmas Obou - già rispettivamente argento, quarto e quinto dei 100 metri - insieme al duecentista Davide Manenti hanno conquistato il titolo continentale in 39.05. Un crono che riscrive anche di un centesimo il vecchio record italiano Promesse appartenente alla formazione La Mastra-Howe-Anceschi-Cerutti, 39.06 nel 2006 a Firenze. La staffetta italiana, praticamente sempre in testa, ha messo in fila le formazioni di Gran Bretagna (39.10) e Germania (39.19). L'impresa è frutto di due avieri, il vicentino Tumi e il torinese Manenti, e di due finanzieri, il romano Basciani e il pisano di origini ivoriane Obou. Nella staffetta femminile, Italia quinta in 44.41 con Martina Balboni, Michela D'Angelo, Martina Amidei, Ilenia Draisci. Oro all'Ucraina (44.00), argento alla Russia (44.14) e bronzo alla Francia (44.26). Quinto anche l'altista Marco Fassinotti con la stessa misura del bronzo, 2,21, dello spagnolo Sancho. Campione d'Europa è l'ucraino Bondarenko, salito a 2,30 come il russo Mudrov. Stesso piazzamento per Patrick Nasti sui 3000 siepi (8:42.37) vinti dallo spagnolo Martos (8:35.35) sul connazionale Merzougui (8:36.21) e il rumeno Ghinea (8:38.51). Settima, quindi, con il primato personale, 6,36 (+1.6), la lunghista Laura Strati, sulla stessa pedana dove la russa, campionessa europea indoor, ha messo a segno un formidabile 7,05 (+1.1), seconda migliore prestazione mondiale 2011. Nel triplo, il campione europeo uscente Daniele Greco si ferma al quarto posto (16,55/+2.3), bloccato da un infortunio alla coscia sinistra, patito alla terz'ultima prova, che l'ha costretto ad abbandonare la gara. Vittoria all'impressionate ucraino Sheryf El Sheryf, atterrato a 17,72 (+1.3) con 80 centimetri di primato personale. Argento e bronzo ai russi Fydorov (16,85/+1.3) e Kovalayov (16,82/+2.3).
4x100 uomini (FINALE) - Le premesse c'erano tutte. La finale dei 100 metri di due giorni fa aveva dato degli indizi ben precisi: Michael Tumi secondo, Francesco Basciani quarto e Delmas Obou quinto. Con l'aggiunta di Davide Manenti, semifinalista con la stagionale (21.01) sui 200 il quartetto è completo. Seconda batteria e seconda corsia per l'Italia. La formazione è Tumi-Basciani-Manenti-Obou. Qualche leggera sbavatura nei cambi, ma alla fine gli azzurri sono secondi in 39.45 alle spalle della Gran Bretagna (39.31). Finale centrata, si torna sui blocchi dopo un'ora e mezza. Italia in sesta corsia, la stessa dell'argento di Tumi sui 100 metri. Ed è proprio l'aviere vicentino - classe 1990, il più giovane dei quattro - a interpretare nuovamente la prima frazione e a consegnare il testimone a Basciani che si proietta sul rettilineo opposto verso Manenti che lo aspetta all'imbocco della curva. Il piemontese vola in curva, attaccato dal britannico Kilty, ma è il primo ad effettuare l'ultimo cambio. Parte Obou ed è davanti. Ci resta fino al traguardo. E' oro per l'Italia, 39.05, ed anche il nuovo record italiano Promesse, meglio di La Mastra-Howe-Anceschi-Cerutti, 39.06 nel 2006 a Firenze. Battute nell'ordine la Gran Bretagna (39.05) e la Germania (39.19). Allo stadio, dopo due argenti, suona finalmente l'Inno di Mameli. Lo cantano in coro e a squarciagola i quattro staffettisti azzurri in cima al podio, mentre al collo portano le scintillanti medaglie "over-size" della rassegna continentale. "Nessun segreto - dichiara Tumi a nome di tutti - siamo un gruppo unito dentro e fuori dalla pista. Sulla carta la Gran Bretagna era più forte, ma noi ci abbiamo sempre creduto. Questo risultato significa che anche la velocità italiana ha qualcosa da dire e che noi possiamo essere il futuro della staffetta azzurra. Lavoreremo a testa bassa per questo obiettivo. Grazie ai nostri club, ai nostri allenatori e al tecnico federale Roberto Piscitelli, senza dimenticare i nostri compagni Diego Marani e Alex Da Canal, questa medaglia la vogliamo dividere anche con loro". Per gli appassionati di statistica, l'oro appena conquistato è il primo di un quartetto maschile italiano nelle otto edizioni degli Europei Under 23, dove l'Italia fino a questo momento aveva vinto solo un bronzo nel 2005 con La Mastra-Rocco-Anceschi-Kaba Fantoni ad Erfurt (Germania) nel 2005.
Triplo uomini (FINALE) - Non va a finire nel migliore dei modi il secondo Europeo under 23 di Daniele Greco. Nel 2009 a Kaunas si era laureato campione con 17,20, quest'anno lascia Ostrava con un quarto posto e una coscia fasciata. A monopolzzare la gara è stato subito l'ucraino dalla pelle ambrata e dal nome esotico Sheryf El-Sheryf che apre con 7 centimetri di primato personale, 16,99 (+1.2). L'azzurro, dopo un nullo (millimetrico di battuta, ma dalle parti dei 17 metri), risponde con 16,55 (+2.3) e sale in seconda posizione, mentre El-Sheryf incrementa a 17,04 (+1.7). Terzo turno di salti e ancora una "X" per Greco che, intanto, viene superato dal russo Kovalayov, atterrato a 16,63 (+1.2). Al quarto l'imprevisto. Il poliziotto salentino prende la rincorsa, abbozza l'hop e poi si stringe dolorante la coscia sinistra finendo nella sabbia. Gara finita. Il triplista azzurro, a cui è stato ora applicato dallo staff medico federale un bendaggio compressivo alla zona interessata, al rientro in Italia dovrà sottoporsi ad esami più accurati per verificare l'entità dell'infortunio. Tornando alla gara, El-Sheryf dà spettacolo e non fa rimpiangere l'assenza del primatista mondiale indoor Tamgho, oggi spettatore in stampelle dalla tribuna. Il 22 ucraino all'ultima prova a disposizione compie un capolavoro lungo 17,72 (+1.3). Record dei campionati, seconda prestazione mondiale stagionale (la 23^ all-time) e un incredibile miglioramento di 80 centimetri rispetto al 16,92 di accredito. Finora nel curriculum di questo ragazzo, nato il 2 gennaio del 1989 a Simferopoli, c'era solo un quinto posto ai Mondiali Junior 2006 di Pechino, dove aveva saltato 16,09. Completano, invece, il podio degli Europei under 23 di Ostrava i russi Fydorov (16,85/+1.3) e Kovalayov (16,82/+2.3).
4x100 donne (FINALE) - Il quartetto composto da Martina Balboni, Michela D'Angelo, Martina Amidei e dalla campionessa italiana assoluta dei 100 metri Ilenia Draisci, dopo la qualificazione in 44.73, conquista il quinto posto nella finale continentale, migliorandosi a 44.41 e a sette centesimi dalla Gran Bretagna (44.34). Oro all'Ucraina (44.00) seguita da Russia (44.14) e Francia (44.26).
4x400 uomini (FINALE) - Netta affermazione della Gran Bretagna (3:03.53) guidata dal campione europeo del giro di pista Levine. Argento alla Poloni (3:03.62) e bronzo alla Russia (3:04.01). L'inedito quartetto azzurro con i quattrocentisti ad ostacoli Andrea Gallina e Giacomo Panizza nelle prime due frazioni, seguiti da Domenico Fontana e Francesco Cappellin nelle altre due, conclude in ottava posizione in 3:09.07.
3000st uomini (FINALE) - Un'altra prova di carattere da un azzurro delle siepi. Patrick Nasti ripercorre, senza timori, la stratregia adottata il giorno precedente nella finale femminile da Giulia Martinelli. Anche lui, fin dall'avvio, si mette a guidare la corsa. Rimarrà nelle posizioni di testa fino al penultimo giro, quando a prendere l'iniziativa è lo spagnolo Martos seguito dal connazionale Merzougui e dal rumeno Ghinea. L'azzurro resiste in quinta posizione. Un assetto che si conserva fino al traguardo su cui sfila per primo Martos (8:35.35) davanti a Merzougui (3:26.21) e Ghinea (8:38.51). 8:42.37 e quinto posto per il finanziere triestino Nasti, quest'anno già sesto con il personale (8:40.40) all'Europeo per Nazioni di Stoccolma.
Alto uomini (FINALE) - La fortuna oggi pomeriggio non è dalla parte di Marco Fassinotti. L'azzurro, sesto agli Euroindoor di Parigi con 2,29, apre la sua finale continentale a 2,05 senza problemi e fa altrettanto alle successive quote di 2,10, 2,14 e 2,10. Stesso identico percorso per lo spagnolo Sancho. La misura superiore, 2,21, sarà quella che deciderà la medaglia di bronzo. Lo spagnolo ce la fa al primo tentativo come il polacco Kiecana che, però, ha già un paio di "X" al suo attivo. A Fassinotti ne serve uno in più. A 2,24 Sancho e il polacco arrestano la loro ascesa. Purtroppo tocca la stessa sorte anche all'azzurro che, arrabbiatissimo, manca l'obiettivo di un soffio alla terza prova. Per il torinese dell'Aeronautica sembrava ormai fatta, peccato che con i polpacci sfiori appena l'asticella che vibra leggermente sui ritti e poi crolla in verticale a terra. L'azzurro è quinto con la stessa misura (e per quell'errore in più a 2,21) del bronzo, al collo di Sancho, e del quarto classificato Kiecana. Intanto, la sfida per l'oro tra il campione europeo junior Sergey Mudrov e l'ucraino Bohdan Bondarenko si chiude a 2,30 pari. La medaglia più preziosa, però, va all'ucraino capace di superare la misura alla prima (+4 cm di PB), mentre Mudrov, argento, vi è riuscito solo alla terza.
Lungo donne (FINALE) - Brilla scintillante la campionessa europea indoor Dariya Klishina che dopo il bel 6,81 della qualificazione, al primo salto di finale fa ancora meglio: 7,05 (+1.1). Ovvero in un sol balzo, titolo continentale under 23, primato personale (aveva un 7,03 del 2010) e secondo posto nelle liste mondiali stagionali. E' il secondo oro che la ventenne russa conquista ad Ostrava, il primo era stato quello iridato ai Mondiali under 18 del 2007. Argento e bronzo, entrambi con 6,74, vanno rispettivamente alla serba Spanovic (+3.2) e alla tedesca Moguenara (+1.8). La grinta premia Laura Strati. L'azzurra fino al secondo salto è in nona posizione con 6,13 (+1.3), non abbastanza per giocarsi i salti di finale. Ci crede, ci prova e ci riesce: 6,36 (+1.6). Per la campionessa tricolore Promesse è il nuovo primato personale e un salto che la proietta fino alla fine in settima posizione.
Asta donne (FINALE) - La primatista italiana indoor di categoria Giorgia Benecchi, dopo il 4,15 della qualificazione, oggi non riesce a far meglio di 3,90. A vuoto i suoi tre tentativi a 4 metri. L'azzurra è decima nella finale vinta dalla britannica Bleasdale (4,55) davanti alla greca Stefanidi (4,45) e alla tedesca Roloff (4,40).
LE ALTRE FINALI - Detto degli exploit dei salti in estensione - il 17,72 del triplista El-Sheryf e il 7,05 nel lungo della Klishina - anche le altre gare dell'ultima giornata hanno emesso i loro verdetti. Titolo dell'eptathlon all'estone Grit Sadeiko che ha collezionato uno score di 6134 punti. Lanci d'oro per il il martellista polacco Fajdek (78,54) e il discobolo britannico Okoye (60,70). Le gare tattiche dei 1500 incoronano, invece, il francese Carvalho (3:50.42) e la russa Arzhakova (4:20.55), mentre l'azera Abdullayeva ha fatto il vuoto sui 5000 a suon di primato nazionale (15:29.47). Nella 4x400 femminile, infine, successo della Russia, 3:27.72 con Subbotina, Yefimova, Terekhova e Topilskaya.
Alessio Giovannini
Nella foto in alto, l'esultanza della 4x100 azzurra (Giancarlo Colombo/FIDAL)
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