Europei di cross azzurrini sesti

09 Dicembre 2012

Discreto piazzamento per gli Junior nella neve di Budapest, Samuele Dini è tredicesimo. Le ragazze finiscono all'undicesimo posto

L'inverno ungherese fa da scenario estremo alla XIX edizione degli Europei di cross. Budapest accoglie l'atletica del vecchio continente totalmente imbiancata, e spazzata da un vento polare. Apertura di manifestazione riservata, come d’abitudine, alle Junior. In testa vanno subito le favorite, a cominciare dalla britannica Emelia Gorecka, la campionessa uscente (e bronzo 2010). Con lei la più attiva appare fin da subito la serba Amela Terzic: il confronto diventa duello nella parte conclusiva, con la Gorecka che produce un’azione apparentemente decisiva, staccando l’avversaria. La reazione della Terzic però è sorprendente, oltre che efficace: la serba, con falcate molto eleganti, va a prendersi la medaglia d’oro, lasciando al secondo posto la britannica e al bronzo la tedesca Rehberg. Le azzurrine partono molto prudenti, ed alla fine non vanno meglio della quarantesima posizione della non ancora diciottenne Federica Del Buono (figlia degli ex azzurri Gianni e Rossella Gramola), la più combattiva del pacchetto italiano; dietro di lei, si difende Valentina Merlo (47esima), mentre più indietro finiscono Virginia Maria Abate (57esima), Christine Santi (64esima), e Anna Stefani (74esima). La classifica di squadra, in virtù di questi piazzamenti tutt'altro che brillanti, vede l’Italia all’undicesimo posto, lontano dalle piazze che contano (oro alla Gran Bretagna, argento alla Germania, bronzo alla Russia).

E’ la volta dei maschi under 20. La partenza vede gli azzurri nelle primissime file, a giocarsi la posizioni di testa con i migliori. Il ritmo è imposto da un terzetto, che comprende il polacco Kulka, il belga Kimeli e il bulgaro Tsenov. Con loro, in un gruppo di venti, anche gli azzurri Quazzola e Samuele Dini. Intorno ai due terzi di corsa, Kulka produce il primo dei due cambi che, alla fine, risulteranno decisivi. Gli resiste solo Tsenov, ultimo ad arrendersi a circa 1000 metri dal traguardo. Dini, protagonista dallo start, tiene abbastanza bene nel gruppo degli inseguitori, ed è tredicesimo, mentre alle sue spalle si fanno notare sia Italo Quazzola (28esimo, anche lui molto attivo al via) sia il talentuosissimo Yeman Crippa, sedici anni appena (trentaduesimo). Il fratello Neka è quarantunesimo, Lorenzo Dini, il gemello di Samuele, è 44esimo, Dylan Titon 77esimo. La Russia si prende l'oro, davanti a Francia e Gran Bretagna. L’Italia è sesta, piazzamento discreto, che fa ben sperare in prospettiva, alla luce della giovane età dei componenti la squadra (il solo Titon è del 1993, gli altri sono tutti del 1994, tranne Yeman Crippa, addirittura del 1996).

m.s.

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