Europei, ecco l'Italia dei salti



Cinque saltatori in alto capitanati dalla primatista nazionale Antonietta Di Martino, tre lunghisti con in testa il campione continentale Andrew Howe, quattro triplisti guidati dalla medaglia d'oro degli Europei indoor 2009, Fabrizio Donato e tre astisti con il campione del mondo di Parigi 2003, Giuseppe Gibilisco. Eccola l'Italia dei salti per Barcellona. "Siamo un bel gruppo di 15 elementi - commenta il caposettore azzurro Angelo Zamperin - che, oltre ad atleti affermati, può schierare per una prima grande esperienza internazionale anche ragazzi giovani su cui puntiamo per il futuro".
Nel lungo la stella è Andrew Howe, al ritorno in un grande evento, in cui, 4 anni fa, è stato campione.
"Di Howe quello che più ci conforta in questo momento è la sua efficienza. Deve solo ancora mettere punto la ritmica della rincorsa. Il primo obiettivo per lui sarà la qualificazione dove dopo tanto tempo, si ritroverà in gara in una manifestazione di alto livello. Ma sappiamo che Andrew è un campione in grado di esaltarsi e tirare fuori il salto giusto nei momenti di grande agonismo. Un aspetto quest'ultimo su cui Formichetti e Tremigliozzi possono ancora crescere, specie in contesti internazionali importanti come un campionato europeo. Avvicinare o migliorare i loro recenti primati personali costituirebbe senz'altro un ottimo risultato e più di una speranza per il passaggio in finale".

Salto in alto: Di Martino, Lamera e tre giovani per guardare avanti.

"La Di Martino sta bene e tecnicamente, come confermato anche dai riscontri delle sue ultime gare, è stabile. In Spagna dovrà vedersela nuovamente con forti avversarie con le quali è ormai abituata a confrontarsi da tempo. Penso su tutte alla Vlasic e alla Friedrich. La spagnola Beitia sarà forte del fatto di gareggiare in casa, mentre la Hellebaut è ancora un punto interrogativo. Crediamo anche in Raffella Lamera, ormai costante intorno oltre l'1,90. Se avrà fiducia nei suoi mezzi e manterrà quello che ha fatto vedere finora, ha le carte in regola per superare la qualificazione. Nell'alto maschile presentiamo un trio di atleti tra i più giovani di sempre. Campioli è recuperato, ma a Barcellona per sperare in qualcosa di più dovrà guardare oltre i 2,28 che ha già saltato agli Assoluti. Fassinotti e Chesani sono due ragazzi che vengono già da una serie di esperienze all'estero con le Nazionali giovanili. Questo sarà la loro primo grande manifestazione con la maglia della squadra assoluta, ma abbiamo creduto in loro e pensiamo che sapranno gestire al meglio anche l'inevitabile tensione emotiva del grande evento".

Nel triplo maschile l'Europa è quasi come il mondo. Quali prospettive per i nostri azzurri?
"Per andare in finale servono almeno 17 metri. Donato in stagione ha dimostrato di poterli saltare, Schembri è in crescita e ha ben finalizzato la preparazione per Barcellona. Greco nell'ultimo periodo di raduno ha mostrato dei progressi che riteniamo potrà mettere a frutto in Spagna. La concorrenza internazionale è di assoluto valore e per pensare ad una medaglia bisognerà saltare davvero lontano. Stesso discorso al femminile per Simona La Mantia che per puntare alla finale, dovrà cercare di esprimersi al meglio delle sue misure stagionali".

Gibilisco ha puntato tutto su Barcellona, cosa possiamo aspettarci da lui e dagli altri astisti? 
"Gibilisco si è allenato duramente e la concorrenza che lo attende a Barcellona è quella di francesi e tedeschi. Dovrà sentire e trovare la sua gara, giocandosela sul filo degli errori, anche perchè con 5,75 alla prima si può mettere una seria ipoteca su una medaglia. Piantella è in condizione stabile, può rifare 5,60 e, perchè no, migliorarsi ancora. Lo stesso discoroso vale per una ragazza di notevoli potenzialità come Elena Scarpellini".

a.g.

Nella foto, Antonietta Di Martino (Giancarlo Colombo/FIDAL)

 

 




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