Eurounder 23: due medaglie e molti progressi
Due medaglie di bronzo con Abate nei 110hs e Meucci nei 10000, due record italiani nelle staffette femminili (4x100 con Gervasi, Salvagno, Arcioni ed Alloh in 44.08; 4x400 con Milani, Piangerelli, Sirtoli e Grasso in 3:34.39), numerosi miglioramenti anche sensibili nei primati personali come per la Vicenzino nel lungo e per Trapletti e Marinelli nella marcia. La trasferta italiana degli Europei Under 23 a Debrecen non avrà avuto i picchi ai quali eravamo abituati nel passato per questa categoria (indimenticabile l’edizione di Turku 1997 con quattro titoli conquistati) ma ha offerto segnali positivi e importanti spunti di riflessione, sui quali il direttore tecnico della nazionale Nicola Silvaggi pone l’accento: “Parlare solamente di medaglie sarebbe riduttivo perché risultati come quelli di Cerutti, della Salis, le stesse staffette femminili, la squalifica di Rubino a un passo dal terzo posto hanno un valore non dissimile dalle prestazioni di Abate e Meucci. Tutta la squadra ha mostrato un atteggiamento molto positivo, nessuno si è sentito appagato per aver ottenuto il minimo di ammissione, tutti hanno lottato come nelle loro possibilità. Che poi ci sia qualche controprestazione ci sta n una grande manifestazione titolata”. - L’impressione è che la categoria soffra il momento di riflusso del quale si è molto parlato in passato a proposito del nostro movimento… - Sicuramente, ma non è un problema solamente nostro e l’analisi complessiva dei risultati di Debrecen lo conferma. A livello internazionale è tutta la categoria che mostra meno talenti e meno risultati rispetto a identici momenti di un passato anche recente. Prestazioni di vertice ci sono e in tutte le Nazioni, compresa la nostra, elementi di valore non mancano, ma complessivamente si registra un passo indietro. - Analizzando i vari settori, ce n’è qualcuno che l’ha delusa? - Non direi proprio. Il mezzofondo era il settore più numeroso e al di là della medaglia di Meucci si è comportato bene, idem dicasi per la velocità, nei lanci abbiamo piazzato quatro atleti fra i primi otto, nei salti eravamo con soli tre atleti ma la Vicenzino ha offerto il progresso più sensibile. - Fra Abate e Meucci quale medaglia ha più valore? - Entrambe. Abate è un ragazzo che sta crescendo tantissimo, sarà il nostro futuro nella specialità tanto che è già titolare fisso per la Coppa Europa, 13.66 è già un risultato di buon livello ma quando avrà completato la sua maturazione potrà tranquillamente ambire al record italiano (13.35 di Andrea Giaconi, ndr). Meucci ha riconfermato con questo terzo posto quanto già fatto nel cross, nella sua categoria è un riferimento, deve solamente proseguire nella sua crescita da tutti i punti di vista. - Ora gli Under 23 passano la palla agli juniores. Cosa aspettarsi da Hengelo? - Credo che com’era successo due anni fa a Kaunas la rassegna più giovane possa dare anche qualcosa in più in termini di risultati, ma quel che conta è che anche in Olanda i ragazzi vadano con lo spirito giusto, la voglia di migliorarsi e competere per il migliori risultato possibile. Gabriele Gentili Nella foto: Emanuele Abate sul podio dei 110hs (foto Omega/Fidal)
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