Fassinotti terzo a Doha, sprint veloce

06 Maggio 2016

Per l’azzurro 2,29 nel debutto all’aperto in Qatar, in occasione della prima tappa della Diamond League. Sui 100 femminili 10.80 della statunitense Bowie e nel triplo 15,04 della colombiana Ibarguen.

Si è aperta quest’oggi la IAAF Diamond League 2016, con la prima tappa in Qatar, a Doha, che già regala risultati di livello e una sfilza di migliori prestazioni mondiali stagionali. L’azzurro Marco Fassinotti (Aeronautica) si piazza terzo nel salto in alto con 2,29, un buon debutto all’aperto in una gara che vede cadere uno dopo l’altro i big della serata. Eclatante l’uscita a 2,26 per l’idolo di casa Mutaz Essa Barshim, ancora una volta parso piuttosto distante dalle sue migliori condizioni, lui che detiene lo scettro di Diamond League delle ultime due stagioni. Poi arrivano per Fassinotti i 2,29 alla seconda prova, quindi tre tentativi falliti a 2,31, misura superata al primo tentativo solo dal portentoso statunitense Erik Kynard e dal cinese-show Guowei Zhang. Questi ultimi si sfidano per la vittoria fino alla parabola esplosiva oltre 2,33 dell’americano, nettamente il migliore questa sera. La buona notizia per Marco Fassinotti è così anche il terzo posto finale, davanti a colleghi del calibro del canadese Derek Drouin, campione mondiale, e dello stesso compagno di allenamenti Robbie Grabarz, argento indoor qualche mese fa a Portland alle spalle del nostro Gianmarco Tamberi. Lo stesso Tamberi che è già stato annunciato tra i protagonisti del Golden Gala Pietro Mennea del prossimo 2 giugno allo Stadio Olimpico di Roma, una competizione che rivedrà in pedana diversi dei protagonisti di questa sera.

Il caldo di Doha, con temperature prossime ai 30°C, e una brezza costantemente a favore sul rettilineo di arrivo portano bene ai velocisti, a cominciare dai 100 femminili, con Tori Bowie e Dafne Schippers lanciate in un esaltante testa a testa, vinto dall’americana con 10.80, record del meeting e migliore prestazione mondiale dell’anno, seguita dall’olandese in scia ad appena tre centesimi.

Sotto gli 11 secondi chiude anche la veterana di Giamaica, Veronica Campbell-Brown, con 10.91. Decolla sui 200 metri Ameer Webb, americano dall’azione non proprio elegante ma tremendamente efficace, capace di bruciare tutti con un prestigioso 19.85, personale limato di una manciata di centesimi e dimostrazione di superiorità al cospetto dei vari Alonso Edward, Femi Ogunode, Walter Dix e Nickel Ashmeade, tutti alle spalle. Il tris a stelle e strisce arriva poi da LaShawn Merritt, vincitore del giro di pista con 44.41, senza tuttavia rispondere in termini cronometrici al 44.11 dell’oro iridato Wayde Van Niekerk ottenuto in Sudafrica. Il giamaicano Omar McLeod è uno degli uomini del momento, campione del mondo indoor sui 60 ostacoli a Portland e velocissimo due settimane fa negli States a Fayetteville, correndo i 100 metri in 9.99.  Le ottime premesse per volare tra le barriere alte dei 110 ostacoli ci sono tutte, eppure tre passaggi troppo radenti gli fanno perdere ritmo e centesimi, per un crono finale di 13.05 che strappa applausi ma lascia un po’ di amaro in bocca. Bene alle sue spalle il connazionale Hansle Parchment (13.10) e il cubano ora di cittadinanza spagnola, Orlando Ortega (13.14), in una gara che ha visto il primatista del mondo Aries Merritt nelle retrovie in 13.37, all’inseguimento della forma migliore dopo il trapianto di rene.

Nel salto triplo Caterine Ibarguen imprime una delle più fulgide prestazioni della serata. La colombiana si prende la vittoria al penultimo turno di salti, firmando con 15,04 la sua seconda volta in carriera oltre i 15 metri, mai nessuna così lontana nel triplo agli inizi di maggio. Finisce così battuta, ma brillando di luce propria, la venezuelana Yulima Rojas, seconda con il record nazionale di 14,92.

Al maschile sulla stessa pedana era atteso lo statunitense Christian Taylor, protagonista un anno fa da queste parti. Per “mister 18,21” è ancora presto per distendere le ali: stacco di sinistro, poi di destro, asse di battuta non sempre al meglio, e una vittoria conclusiva con 17,23. Nel mezzofondo l’onda keniana soffre il caldo ma si dimostra impetuosa come da tradizione. Asbel Kiprop si conferma il migliore sui 1500 metri, dominati in 3:32.15 mettendo in riga i tre connazionali Elijah Manangoi, Silas Kiplagat e Bethwell Birgen. Esordio vincente nel circuito anche per Conseslus Kipruto, primo nelle siepi in 8:05.13, davanti a Birech e Kibiwott, con Ezekiel Kemboi nelle retrovie. Convincente il rientro in gara sui 3000 metri dell’etiope Almaz Ayana, prima in 8:23.11, così come la solida prova della sudafricana Caster Semenya, reattiva nel finale sugli 800 metri vinti in 1:58.26.

L’elenco di migliori prestazioni mondiali stagionali comprende anche Eilidh Doyle, meglio conosciuta con il cognome da nubile, Child, campionessa europea in carica sui 400 ostacoli, oggi facile vincitrice in 54.53, in una gara orfana della campionessa mondiale Zuzana Hejnova. Nell’asta si esalta poi la statunitense Sandi Morris, al personal best con 4,83, record del meeting e migliore prestazione mondiale stagionale, con la svizzera Nicole Buchler a centrare il record nazionale con 4,78. I lanci raccontano quindi dei successi dell’americana Tia Brooks nel peso (19,48) e della sudafricana Sunette Viljoen (65.14) nel giavellotto, mentre nel disco maschile il polacco Piotr Malachowski mostra subito i muscoli con un successo da 68,03. Prossima tappa di Diamond League tra una settimana, il 14 maggio a Shanghai, in Cina.

Simone Proietti

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