Fiamme Gialle e Fondiaria SAI, ancora scudetto



Fondiaria SAI e Fiamme Gialle restano sul trono dell’atletica italiana, confermando i rispettivi titoli (donne e uomini) nella finale dei Campionati di società di Palermo (sesta vittoria consecutiva per entrambi i sodalizi). Largo il successo delle romane sull’Esercito (dieci punti e mezzo di margine, 196,5 contro 186; terza piazza per la Forestale, e quarta la Camelot Milano); in campo maschile, invece, si è lottato fino all’ultima gara in programma, la 4x400, con i Carabinieri che, proprio in extremis, hanno ridotto da due a una le lunghezze di ritardo, senza però riuscire nell'agognato sorpasso. Piccolo giallo proprio nella staffetta del miglio, con il carabiniere Carabelli venuto a contatto con la fiamma gialla Kaba Fantoni: nessun provvedimento dei giudici – anche per la vittoria finale dei Carabinieri – e titolo in tasca ai finanzieri. La successiva presentazione di un reclamo - respinto - ha chiuso la vicenda, consegnando il diciottesimo scudetto alle Fiamme Gialle. In campo, risultato di giornata per Andrew Howe (Aeronautica), che ha vinto il lungo con 8,08, ma sono da sottolineare anche il 4,30 nell’asta di Anna Giordano Bruno (Fondiaria SAI), il 76,27 di Nicola Vizzoni (Fiamme Gialle), e il 59,57 di Zahra Bani (Fiamme Azzurre) nel giavellotto. Howe ha riposto nel cassetto questa mattina, dopo un colloquio con i suoi dirigenti, i propositi di doppiare l’impegno nel lungo con quello nei 200 metri. Vista la situazione di classifica non particolarmente in bilico dell’Aeronautica (distanziata dalla vetta più di quanto ci si aspettasse alla vigilia), l’argento mondiale di Osaka è stato dirottato al solo lungo. Ma ha certamente onorato l’impegno, vincendo la gara con l’ennesima misura stagionale superiore agli otto metri. L’8,08 finale (+0.3) è frutto di una buona serie (7,79; 7,65; 8,01; 7,97; 7,92; 8,08), ma soprattutto del confronto con una coppia di avversari agguerriti (il lettone Maskancev, secondo con 7,96, e Fabrizio Donato, bravo a siglare lo stagionale con 7,89). Anche questa volta Howe ha fornito il crescendo di emozioni divenuto una sorta di marchio di fabbrica, con l’ultimo salto a determinare il ruolino conclusivo. Buona fluidità di rincorsa, e una certa decisione nello stacco in occasione dei salti migliori, gli elementi caratteristici della sua giornata palermitana. Il brivido di un tentativo di record lo ha fornito una che è abituata a superarsi in occasione dei societari: Anna Giordano Bruno (Fondiaria SAI), che dopo aver vinto la gara di asta a quota 4,30, ha chiesto i 4,41, nel tentativo di migliorare il primato italiano da lei stessa detenuto, come le era accaduto lo scorso anno nella finale di Busto Arsizio. Tre prove abbastanza convincenti, ma appuntamento con il primato rimandato ad altra occasione. Per la Giordano Bruno prime prove a 4,10 e 4,20, poi il 4,30 alla seconda. E’ ancora tonica anche Zahra Bani (Fiamme Azzurre), un soffio appena al di sotto dei 60 metri nel giavellotto, vinto con un buon 59,57 davanti a Claudia Coslovich (Fondiaria SAI), 53,99. La gara più bella della giornata, soprattutto in virtù del notevole equilibrio che l’ha contraddistinta, è stata quella del lungo femminile: nulla di straordinario dal punto di vista tecnico, ma alla fine cinque atlete sono finite oltre i sei metri, battagliando centimetro contro centimetro per almeno quattro dei sei salti a disposizione. Vittoria per l’estone del Cus Parma Kivine con 6,38 (-0.2), davanti a valeria Canella (Fiamme Azzurre), 6,28; quarta Magdelin Martinez, (Assindustria), con una miglior prova misurata a 6,21. Nei 200 metri orfani di Howe, il nigeriano Fasuba (Assindustria Padova) si è preso la rivincita rispetto ai 100 metri di ieri, imponendosi con un tranquillo 20.86 (-0.4 m/s). Al secondo posto, un buon Alessandro Cavallaro (Fiamme Gialle), capace di finire al di sotto dei 21 secondi malgrado la difficile prima corsia ricevuta in dono dalla sorte. Nella serie minore, terzo tempo assoluto per Rosario La Mastra (Carabinieri), 21.48 assolutamente in solitaria. Il martello di Nicola Vizzoni (Fiamme Gialle) non smette di volare lontano. Ormai dimenticato il passaggio a vuoto di Osaka, il capitano della nazionale ha sfoderato l’ennesimo buon risultato di stagione, vincendo la gara con 76,27 (serie: 74,56; 76,27; 73,65; 75,18; N; N), e dimostrando di avere ancora energie – e soprattutto voglia – per guardare avanti. Discorso quasi all’opposto per i saltatori in alto di casa nostra: a vincere la gara è stato Nicola Ciotti (Carabinieri) con 2,22, mentre al secondo posto si piazzato Andrea Bettinelli (Fiamme Gialle), con un 2,17 che non rende onore né al suo valore né alla buona stagione 2007. Una delle sorprese di giornata è venuta dalla pedana del peso, dove Paolo Dal Soglio (Carabinieri) ha trovato le energie giuste per far capire che le sorti della disciplina passano ancora, in parte, attraverso le sue grandi mani. Il veneto si è imposto con 18,93, battendo Paolo Capponi (Fiamme Oro, 18,58) e marco Di Maggio (Aeronautica, 18,36). Gare dei 400 metri ad ostacoli prive di particolari emozioni. Tra le donne successo per la lettone del Cus Parma Ieva Zunda in un normale 57.50, con Benedetta Ceccarelli (Fondiaria SAI), migliore delle azzurre, terza in 58.11. Tra gli uomini, dodici punti per il carabiniere Gianni Carabelli (50.38), insidiato però davvero da vicino dall’aviere Nicola Cascella, al personale di 50.59. Buon 800 metri, perlomeno in chiave italiana: Andrea Longo (Fiamme Oro) rispolvera l’autorità dei tempi migliori imponendosi in volata – 1:49.45 – sugli avversari di tutto l’anno (Bobbato, secondo, e Sciandra, quarto; tra loro, l’algerino della Riccardi Milano Khadar). Elisa Cusma, in tema di autorità, è ormai diventata maestra: dopo la vittoria di ieri nei 1500 metri, la rappresentante dell’Esercito ha fatto doppietta oggi, imponendosi senza tentennamento alcuno nei suoi 800 metri, chiusi in 2:03.24. Dietro di lei, continua a progredire Chiara Nichetti (Camelot), seconda davanti alle più note Antonella Riva (Fondiaria SAI) ed Elisabetta Artuso (Forestale). Oltre al discorso scudetto, a Palermo si è ovviamente definita la questione retrocessione. In campo femminile, lasciano la serie Oro Valsugana Trentino, Assindustria Sport Padova, Cus Palermo e Cus Parma, finite abbastanza lontane dal gruppo dei club che possono dirfe di aver centrato l'obiettivo salvezza (Quercia Rovereto e Cus Cagliari in primis). Tra gli uomini, scendono in Argento la Athletic Club Itas '96, l'Asics Firenze Marathon, La Jaeger Vittorio Veneto e la Bruni Atletica Vomano; in questo caso, la lotta tra i campani e la Cento Torri Pavia si è risolta per solo mezzo punto (96 a 95,5). Al quinto posto, l'Assindustria sport Padaova, quinta, è la prima società tra le civili, strappando allo Sport Club Catania questa sorta di "scudettino" per soli tre punti e mezzo. Settima l'impareggiabile Riccardi Milano. Fuori dalla croncaca delle gare, da sottolineare le vera e propria ovazione tributata dal pubblico dello stadio Vito Schifani a uno degli uomini che più hanno contribuito a rendere solida la pianta dell'atletica in Sicilia: Totò Antibo, l'argento olimpico, l'eroe di Spalato '90 e di mille altre battaglie, chiamato a premiare i 5000 maschili ma trascinato dal pubblico a rivolgere prima di ogni altra cosa un pubblico saluto. Commozione per molti, non solo per il vecchio campione, quando la sua mano ha toccato quella pista, trasferendole un bacio. Momenti che riescono, da soli, a rispondere a tanti perché. m.s. Nella foto, Andrew Howe in azione a Palermo (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL) File allegati:
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