Finale per la 4x400 azzurra a Nassau
25 Maggio 2014Missione compiuta per la staffetta 4x400 azzurra alle World Relays di Nassau, Bahamas. Il quartetto composto da Chiara Bazzoni, Maria Enrica Spacca, Elena Bonfanti, e Libania Grenot si qualifica per la finale, correndo il turno eliminatorio in 3:30.67, crono non particolarmente esaltante ma sufficiente per la promozione. Terzo posto per le ragazze italiane nella propria semifinale, al termine di una gara contrassegnata da alcuni colpi di scena; fin dal via, quando una delle formazioni favorite, la Russia, non si presenta alla partenza, liberando virtualmente un posto per l’accesso alla finale. La Nigeria parte forte, scavando immediatamente un margine molto netto tra sé e le avversarie, mentre un altro dei quartetti di primo piano, Bahamas, finisce quasi subito fuori dal gioco perdendo il testimone; Maria Enrica Spacca ed Elena Bonfanti guadagnano posizioni dopo la prima frazione di Chiara Bazzoni, consegnando il bastoncino a Libania Grenot in seconda piazza. L’ultima frazionista azzurra corre un giro piuttosto controllato, finendo per essere superata nella retta finale dalla portacolori del Brasile; Nigeria prima in 3:27.07, Brasile secondo (3:30.37), Italia terza, e qualificata di diritto alla finale, 3:30.67. Nell’altra semifinale, Stati Uniti molto convincenti (3:23.84 con un quartetto nel quale spicca anche la presenza di Sanya Richards-Ross), davanti a Giamaica, e Gran Bretagna; in scia, guadagnano la finale, in virtù dei tempi, anche Polonia (3:27.37) e Francia (3:28.93). Per l’Italia, dunque, ottavo tempo complessivo di qualificazione alla finale, in programma nella notte tra domenica e lunedì.
Prove complessivamente di buon livello tecnico. La 4x200 uomini va alla Giamaica, che ottiene con 1:18.63 anche la miglior prestazione mondiale. Firmano l'impresa Nickel Ashmeade, Warren Weir, Jermaine Brown e Yohan Blake, che tolgono cinque centesimi al limite stabilito dal Santa Monica Track Club di Carl Lewis nell'aprile del 1994; Saint Kitts e Nevis al secondo posto in 1:20.51, e terza - dopo la squalifica degli Stati Uniti per cambio irregolare - la Francia, 1:20.66, miglior prestazione europea strappata all'Italia (Tilli, Simionato, Bongiorni e Mennea a Cagliari nel settembre 1983). Combattuta anche la 4x100 donne, con gli Stati Uniti (Bartoletta, Anderson, Tarmoh, Lawson) che si liberano della Giamaica (Russell, Stewart, Calvert, Henry-Robinson) solo dopo l'ultimo cambio, anche per un pasticcio delle caraibiche, tagliando il traguardo in 41.88.
Nelle staffette del mezzofondo, è meno scontato del previsto il successo del Kenya nella 4x800 maschile: la Polonia di Ksczot e Lewandoski vende cara la pelle, finendo seconda per meno di tre decimi di secondo (7:08.40 contro 7:08.69); in scia gli Stati Uniti, terzi in 7:09.06. Tra le donne, impegnate nella 4x1500, è sempre Kenya, anche se in questo caso con margine molto più netto: Mercy Cherono, Faith Kipyegon, Irene Jelagat, e Hellen Obiri siglano anche la miglior prestazione mondiale della distanza, correndo in 16:33.58 e superando Stati Uniti ed Australia.
Acceso, come tradizione, il confronto nelle batterie della 4x400 uomini: miglior tempo di qualificazione (3:00.30) per i padroni di casa delle Bahamas, apparsi superiori, anche sul piano della motivazione, agli avversari di Stati Uniti (3:01.09, il triplista Christian Taylor in ultima frazione) e Giamaica (3:01.17). Meglio di loro, nel confronto indiretto, la Gran Bretagna, autrice di un buon 3.00.74, mentre spicca la beffarda eliminazione – per un solo centesimo di secondo, in batterie diverse – del Belgio dei tre fratelli Borlee (3:02.79).
m.s.
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