Firenze: Silvaggi crede in un'Italia brillante
La Coppa Europa che va domani ad iniziare a Firenze sarà il battesimo del fuoco non solo per alcuni atleti italiani(ad esempio gli juniores che infarciscono le staffette) ma anche e soprattutto per il C.T. azzurro Nicola Silvaggi. Per certi versi è il più emozionato nell’avvicinamento al grande appuntamento fiorentino, nel quale l’Italia atletica cerca di risalire dopo le ultime prestazioni nella challenge vissute con non pochi patemi d’animo: “Sono preoccupato e teso, è vero – esordisce il tecnico marchigiano - perché credo che sia un impegno basilare, uno dei più importanti che la Federazione prevede, proprio perché si tratta di un evento di squadra, nel quale emergono valori diversi rispetto alla classica ricerca della grande prestazione o della medaglia individuale”. - Ti aspettavi di avvicinarti all’appuntamento in maniera diversa, ossia con meno problemi nella costruzione della squadra? - Non potrei obiettivamente dire che i problemi siano stati tanti, né che mi aspettassi una situazione diversa, questo è il primo vero banco di prova che affrontiamo come nuova gestione tecnica. La squadra è tra le più forti possibili, di questo sono convinto, ma non si può fare un confronto con gli anni passati, eravamo in un’altra situazione tecnica, un altro momento storico. Assenze rilevanti ce ne sono poche, sicuramente quella di Longo ci penalizza un po’, ma non dimentichiamo che dall’altra parte abbiamo avuto il rientro in extremis della Levorato che vale molto. - Lo scorso anno, dopo molte edizioni, l’Italia ha dovuto tornare a casa senza neanche una vittoria individuale. Pensi che questo buco possa essere chiuso a Firenze? - Direi proprio di sì, le premesse ci sono. Non mi va di fare pronostici, ma credo che uno come Gibilisco possa vincere. Poi ci sono gare tattiche che cambiano le gerarchie, soprattutto nel mezzofondo dal quale mi aspetto qualcosa di positivo. - Con che prospettive la squadra si avvicina all’evento fiorentino? - Credo che il team femminile dovrà lottare molto per salvarsi, a giudicare dal parco delle squadre partecipanti, ma ce la può fare, anche con tranquillità se tutto va a posto. In campo maschile invece penso che si possa risalire qualche posizione rispetto allo scorso anno. - Quali sono le condizioni di Simone Collio, anche in funzione della staffetta? - Rispetto a ieri sono migliorate ulteriormente, il problema alla schiena è stato superato con cure mediche e fisioterapiche. Per quanto riguarda la staffetta veloce, la sua composizione l’annunceremo proprio in extremis, vediamo prima come va la gara individuale e poi decidiamo. - Per la prima volta il programma di Coppa Europa è distinto in tre giornate: temi una partenza ad handicap, visto il programma della prima? - Direi di no, nell’alto e nel martello maschile Ciotti e Vizzoni possono fare bene, poi c’è Fiona May, dalla quale è legittimo attendersi una reazione orgogliosa davanti alla sua gente. C’è di che essere ottimisti, senza fare voli arditi di fantasia. Gabriele Gentili Nella foto: Nicola Silvaggi, C.T. azzurro (archivio Fidal) File allegati:
- LE SQUADRE PARTECIPANTI
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