Folla per l'addio a Mennea
22 Marzo 2013Una lunga fila di amici, ex atleti, allenatori, semplici ammiratori, è salita su per la scala elicoidale del palazzo H, a Roma, per rendere l’ultimo, commosso saluto, a Pietro Mennea. Il Salone d’Onore del Foro Italico si è trasformato in camera ardente a quasi quattordici anni dall’ultima volta, quando, nel 1999, ospitò le spoglie di Primo Nebiolo, il presidentissimo dell’era che fu di Mennea. Corsi e ricorsi storici, volti noti e meno noti, in quella fila che è il sigillo, la prova testimoniale della popolarità del campione barlettano. Tanti i campioni in fila, protagonisti di altri sport: Francesco Rocca, arrivato già poco dopo le 8 del mattino; Dino Zoff, altro simbolo dello sport azzurro, in fila come Nino Benvenuti, le cui mani poggiate sulla bara di Mennea fanno scattare mille flash dei fotografi, il pallanotista (poi ct azzurro) Sandro Campagna, lo schermidore Michele Maffei, il judoka Felice Mariani, i nuotatori Marcello Guarducci e Novella Calligaris, il tennista Nicola Pietrangeli, la velista Alessandra Sensini, il pentathleta Daniele Masala. La parte dirigente dello sport rappresentata praticamente per intero: il presidente del CONI Giovanni Malagò, insieme ai suoi predecessori Mario Pescante e Franco Carraro, il presidente Fidal Alfio Giomi (con l’ex presidente Gianni Gola), l’attuale Segretario generale del Comitato Olimpico Roberto Fabbricini, il suo predecessore Raffaele Pagnozzi, i presidenti di Federazione Giancarlo Abete, Renato Di Rocco, Franco Chimenti, Franco Ravà (anche amico personale di Mennea), Francesco Purromuto, Alberto Miglietta, Antonio Urso, Luigi Bianchi.
E poi, E i mille campioni del’atletica: i fratelli Maurizio e Giorgio Damilano, tra i primi ad entrare nella sala, Giuseppe Gentile, Stefano Mei, il compagno di staffetta Stefano Tilli, la sprinter Marisa Masullo, e altri compagni d’azzurro di Pietro, come Mauro Zuliani, Stefano Malinverni, Pina Cirulli, Stefano Rasori, Stefano Curini, i fondisti Pippo Cindolo, Paola Pigni, Alessio Faustini e Umberto Risi, e poi ancora Laurent Ottoz, Giorgio e Bruno Frinolli, fino ad un giovanissimo campione come Daniele Greco, accomunato a Mennea dalla terra d’origine, la meravigliosa Puglia, accompagnato dal suo tecnico Raimondo Orsini, e preceduto nel saluto alla “freccia del sud” anche da Roberto Pericoli, il coach di Fabrizio Donato. Uno dei momenti più attesi, l’arrivo di Carlo Vittori, il professore, l’uomo che seppe estrarre dalla “miniera Mennea” l’oro di mille vittorie, e dopo di lui i fedelissimi di Nebiolo (in sala anche la vedova, la signora Giovanna), i Ct Enzo Rossi, Elio Locatelli, Sandro Giovannelli. E anche una parte di quella politica frequentata da Mennea in una delle sue tante vite, rappresentata in primis da Gianni Letta e Walter Veltroni; nel pomeriggio, l'omaggio delle Istituzioni, con la visita del Presidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo, e del sindaco di Roma, Gianni Alemanno Tra gli amici di Pietro Mennea, anche un commosso Gianni Minà, uno dei tantissimi giornalisti arrivati (non esclusivamente per ragioni professionali) alla camera ardente. Un elenco praticamente interminabile, irriproducibile per intero. Tanti i messaggi di cordoglio. Su tutti, quelli del presidente della IAAF, Lamine Diack, e di uno dei suoi vice alla Federazione mondiale, come Mennea un campionissimo, ovvero Sergey Bubka. Domani, il funerale. L’addio a Pietro.
File allegati:- Le FOTO della camera ardente
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