Fontana record: 11.42 nei 100 agli Europei

18 Luglio 2019

L'azzurra eguaglia il primato italiano U20 dopo trent'anni ed è in finale a Boras. Paissan alla lotta per le medaglie con il secondo tempo. All'ultima sfida anche Visca-Botter, Pieroni, Daniele e Cavagna

di Nazareno Orlandi

Il record italiano under 20 eguagliato nei 100 metri da Vittoria Fontana illumina la prima giornata degli Europei di categoria a Boras in Svezia. La varesina, in semifinale, corre in 11.42 (+0.9) e si migliora di due centesimi, pareggiando il primato nazionale che proprio domani compirà trent’anni esatti, l’11.42 stabilito da Sonia Vigati il 19 luglio del 1989 a Pescara. La sprinter Fontana accede alla corsa per le medaglie in programma domani (venerdì) alle 20.35 con il secondo tempo complessivo: più veloce, in semifinale, ma anche nelle batterie della mattinata, è stata soltanto la rivelazione olandese N’Ketia Seedo (11.40, e 11.37 stamattina), tre anni più piccola. “Ho provato una bellissima emozione, mi sono sentita molto bene ma so che nella finale di domani posso migliorare ancora. Negli ultimi metri mi sono vista l’olandese Seedo di fianco e non ho tenuto la mia corsa regolare. Stamattina ero partita da 11.67 in batteria controvento, volevo solamente controllare ed è venuto un tempo già buono, invece in semifinale puntavo a dare il massimo per confrontarmi con la ragazza olandese: non mi aspettavo il suo tempo, ma sicuramente siamo molto vicine, sarà questione di centesimi, la più concentrata vincerà”. L’altra azzurrina Chiara Gala fa il possibile nella propria semifinale: 11.78 (+0.5), dodicesimo tempo complessivo e la certezza di averci provato.

VIDEO | FONTANA: "POSSO FARE ANCORA MEGLIO"

PAISSAN IN FINALE: "TUTTO È POSSIBILE" - Lorenzo Paissan “ispirato” da Vittoria Fontana scrive un 10.42 (+1.2)  che lo porta dritto dritto in finale nei 100 metri di domani alle 20.19, a sua volta con il secondo tempo della compagnia. L’uomo da battere, e si sapeva, è il britannico Jeremiah Azu, 10.37 (+1.2) in semifinale, 10.27 sul curriculum vitae. “Era il primo obiettivo, arrivare finalmente in una finale internazionale - le parole del trentino - Adesso si resetta tutto. E tutto è possibile”. Non riesce a superare lo scoglio della semifinale, invece, Samuele Ceccarelli: “Il 100 più duro che abbia mai corso”, sentenzia, ragionando sul suo 10.62 (+1.2), quinto nella terza semifinale.

VISCA+BOTTER, BASTA UN LANCIO - Un lancio a testa, ed è subito finale: Carolina Visca e Federica Botter, la prima e la seconda giavellottista italiana nella liste di questa fascia d’età, viaggiano verso la finale con 54,40 e 52,29, entrambe oltre la misura richiesta di 52,00. Amiche, compagne di stanza e rivali: la capitana Visca parla di “ottime sensazione, basta mettere un po’ di gas e l’opera si può avverare”, la veneziana Botter racconta di aver “modificato la rincorsa perché la pedana spinge”.

ALTO, UN'OTTIMA IDEA - La più “piccolina” della spedizione azzurra, l’unica non ancora diciassettenne (li compirà il 18 settembre) centra la finale nel salto in alto: è un’ottima Idea, intesa come Pieroni, l’allieva che decolla a 1,81 al secondo assalto, quanto basta per meritarsi un posto tra le dodici più forti d’Europa: "Non capita sempre una finale a un'atleta under 18, di questo sono felicissima". Peraltro nella gara che reclama la fenomenale ucraina Yaroslava Mahuchikh come reginetta (sabato pomeriggio la probabile incoronazione). Resta fuori l’altra saltatrice azzurra Rebecca Pavan: ok a 1,74, fatale l’1,78.

DANIELE, IN FINALE CON TENACIA: "FORTUNATO E..." - Con coraggio, Nicolò Daniele si regala una bella sorpresa: il mezzofondista torinese è in finale nei 1500 metri. Qualche minuto di attesa per scoprire i tempi della seconda batteria, forte del suo 3:50.87 che risulterà l’ultimo crono utile per il passaggio del turno: “In questi minuti ho pensato che i miei avversari sarebbero andati più forte, ma alla fine sono stato anche un po’ fortunato”. È la sua seconda prestazione in carriera, afferrata con una gara gagliarda, tutta rivolta a cercare spazio nelle posizioni di testa: “Credo di aver fatto una bella prova, ci ho creduto fino in fondo”.

CAVAGNA IL GLADIATORE - “Quando corro in pista è come un’arena, mi sembra di essere un gladiatore”: parola di Alain Cavagna, finalista europeo nei 3000 metri a pochi giorni dall’argento continentale nella corsa in montagna a Zermatt. È 8:26.02 il biglietto da visita per la finale di sabato, alla quale accede con il sesto tempo. “La mia finale era oggi”, ripete, ma adesso può ricaricarsi e sfoderare la “spada” anche nel turno decisivo, al quale non potrà partecipare Federico Riva, out con 8:42.31 nella prima batteria decisamente più lenta della seconda. 

800 PER 3 - Tre pass e altrettanti modi diversi di interpretare gli 800 metri. Avanti in blocco le azzurrine, ricompensate di tre Q maiuscole: Sophia Favalli va via sul ritmo e impone la propria leadership nella prima metà della gara (alla fine seconda in batteria in 2:06.67), Laura Pellicoro fa di tutto per restare attaccata al treno guidato dalla fuoriclasse Delia Sclabas e si migliora in 2:07.69, Eloisa Coiro sceglie una condotta prudente e parte nei duecento metri finali per prendersi il terzo posto, utile per la semifinale (2:10.95). Pomeriggio e serata per recuperare, dopodiché domani in tarda mattinata è di nuovo battaglia nel turno intermedio. Niente da fare nel lungo per Fabio Pagan, eliminato con 7,10 (+0.4), a due centimetri dalla qualificazione in finale.

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LA SECONDA GIORNATA (domani, venerdì 19 luglio)

ALTRI 24 AL PRIMO IMPEGNO - Nella seconda giornata, oltre alle finali dei due sprinter Fontana e Paissan, di Giorgio Olivieri nel martello e Riccardo Ferrara nel peso, e le semifinali di Elisabetta Vandi (400), Cristopher Cecchet (110hs) e del trio degli 800 Coiro-Favalli-Pellicoro, altri 24 azzurrini inizieranno la propria avventura europea. Di mattina comincia il decathlon del primatista italiano Dario Dester e di Lorenzo Modugno (100 metri al via alle 10), poco dopo parte anche la qualificazione dell’asta con Maria Roberta Gherca (4,15 o prime dodici). Enrico Saccomano va a caccia della qualificazione nella finale nel disco alle 11.07 nel gruppo B (misura richiesta per il pass diretto 59,00, oppure ripescaggi fino a 12 posti). Tre azzurri nei 3000 siepi con la formula 5+5: Marco Fontana Granotto ed Enrico Vecchi alle 11.05, Luca Zanetti alle 11.20. Batterie nei 100hs per Alice Muraro (alle 11.48) e per Elena Carraro (11.55), e promozione per le due migliori, più due tempi. C’è il primo round nell’alto per Stefano Ramus e Manuel Lando alle 12.30: l’asticella per essere certi della finale è posizionata a 2,15. In rapida successione nei 400hs scendono in pista Michele Bertoldo (13.13), Leonardo Puca (13.20) e Alberto Montanari (13.27): restare tra i primi tre della batteria o correre uno dei quattro tempi di ripescaggio, è la missione per la semifinale. Stessa specialità e stesso meccanismo di qualificazione per Emma Silvestri che gareggia alle 14.12. Nel pomeriggio si riparte dai 200 metri. Lorenzo Ianes è nella seconda batteria (alle 16.22), Mattia Donola nella quinta (16.43) e il percorso verso la semifinale segue la strada del 4+4. Nelle tre batterie dei 400 metri sono distribuiti Lorenzo Benati (17.20), il primatista italiano Edoardo Scotti (17.28) e Francesco Domenico Rossi (17.36): cancellato un turno, è già la gara che dà l’accesso alla finale (2+2). Le donne dei 200 scattano alle 17.52: è l’ora di Chiara Gherardi, poco prima del debutto stagionale all’aperto di Dalia Kaddari (alle 17.59) inserita nella batteria dell’islandese Bjarnadottir che l’ha battuta ai Giochi Olimpici giovanili di Buenos Aires: 3+4 per la semifinale. Primo turno nei 3000 metri per Anna Arnaudo (alle 18.58) ed Elisa Ducoli (alle 19.16), per essere tra le prime cinque o nei migliori cinque tempi. 

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