Francesco Lama argento nell'asta juniores con il primato regionale a 5,10
E' di Francesco Lama (Atl. Imola Sacmi Avis) la prima medaglia vinta da un atleta della nostra regione ai Campionati Italiani Indoor Junior Promesse ad Ancona.
L'imolese si è piazzato al 2° posto con la misura di 5,10, migliorando il primato regionale di 5,00 che aveva stabilito a Modena il 17 gennaio scorso. La misura di Lama è migliore anche del primato regionale outdoor con 5,00, che era condiviso fra Riccardo Orioli (1983), Andrea Pegoraro (1985) e Marco Falchetti (2009).
Nella gara di oggi Lama è entrato in gara a 4,50. Sono state necessarie le 3 prove a disposizione per superare questa misura, poi Lama è passato a 4,60, superati alla seconda prova, come pure i 4,75. A questo punto erano rimasti in gara, oltre a Lama, Matteo Cristoforo Capello (Atl. Piemonte), Leonardo Azara (Fiamme Gialle G. Simoni) e Max Mandusic (Trieste Atletica).
Capello, Azara e Mandusic vanno ai 4,80, che superano tutti alla prima prova, mentre Lama è l'unico a provare (e superare) i 4,85.
Azara è l'unico a superare i 4,90, misura che prova anche Mandusic per 2 volte, riservando la terza prova a 4,95, che è anche la successiva di Francesco Lama. L'atleta di Imola ci riesce alla terza prova, mentre Mandusic fallisce l'unico tentativo rimastogli.
Si passa a 5,00 e il podio è già sicuro. Ai 5,00 Capello ci riesce al primo tentativo, mentre Azara fallisce le 3 prove.
I 5,05 sono provati solo da Lama che sbaglia le 2 prove, ma l'argento a questo punto è già suo, con il precedente salto a 4,95.
Ma Lama non si accontenta e nell'unico tentativo a disposizione prova i 5,10 che supera, come aveva fatto anche Capello.
Capello e Lama tentano poi i 5,20, ma ad entrambi non riesce superare la misura. E' quindi oro per Capello, argento per Lama e bronzo per Azara.
Per Francesco Lama si tratta del 4° podio in un Campionato Italiano, dopo i titoli vinti nelle prove multiple da allievo nel 2014 (pentathlon indoor e decathlon) e l'argento ai Campionati Italiani Cadetti 2012 nel salto in lungo.
Giorgio Rizzoli
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