Gentile lancia il Corso per Manager
A metà febbraio prenderà il via il primo Corso di Qualificazione Universitaria per Manager Sportivo di atletica leggera. Si tratta di un’idea fortemente innovativa e al passo con i tempi, che già da qualche anno Giuseppe Gentile, indimenticato campione ed ex recordman mondiale di salto triplo, coltivava e voleva portare avanti per far uscire la regia dello sport da alcune ambiguità di fondo. Gentile, che ha vissuto l’epoca dello sport dilettantistico al più alto livello, sa bene che quello che si pratica oggi è cosa ben diversa, nella quale quasi dappertutto la pratica sportiva è un lavoro, spesso molto remunerato, ma che viene ancora interpretato, nel mondo atletico stesso, come strumento di pura passione: “E’ chiaro a tutti che il mondo dello sport e dell’atletica in particolare è in difficoltà, in bilico fra la lotta per guadagnare denaro e l’amore per lo sport. Noi intendiamo proporre una posizione più equilibrata in una figura fondamentale come quella del manager: è giusto che chi s’interessa di sport debba guadagnare per il proprio sostentamento, ma rispettando i valori del mondo sportivo, quelli culturali e umani che lo sport ha sempre proposto”. - Qual è la struttura del corso? - Il corso prevede 160 ore di lezione di cui la metà frontali e l’altra registrati e inviati ai borsisti via Internet. Anche questa, pur non essendo una novità in assoluto, è un valore perché viene affrontato in maniera attenta il management e come ci si deve comportare per avere il giusto guadagno per il proprio impegno adoperando tutte le risorse tecnologiche che i nostri tempi mettono a disposizione. Per questo abbiamo voluto limare al massimo i costi per i borsisti per rendere il corso di facile accesso per dirigenti di società e insegnanti di educazione fisica, perché spesso questi corsi vengono fatti solo per fare soldi, noi invece volevamo mandare un messaggio correlato a quello che s’intende proporre. - Come vede la figura attuale del manager di atletica leggera? - Difficile dirlo in generale, bisogna vedere se chi lo fa se ne occupa per gli atleti o per se stesso, per questo bisogna trovare un equilibrio tra il trarre vantaggio e salvaguardare l’attività dell’atleta. Io penso che la soluzione sia nella coscienza di ciascuno di noi e di chi si accosta a questa attività. - La figura del manager ha trovato una sua collocazione ufficiale solo recentemente: era questa un’esigenza imprescindibile? - Sicuramente, bisogna tutelare queste categorie rinforzandole dove già esistono o creandole ex novo, credo che in questo campo sia fondamentale l’impegno delle istituzioni, dal Coni alle Federazioni. - Ai suoi tempi c’erano manager? - No, nella mentalità di allora chi guadagnava con lo sport era considerato un personaggio “negativo”, ma i tempi sono cambiati moltissimo proprio per questo. - C’è differenza tra fare il manager in Italia e all’estero? - No, credo che l’Europa sia abbastanza omologata non solo nel mondo dello sport, penso anche che gli stessi problemi esistano dappertutto, ma se il Cio come la Iaaf si pongono questi problemi significa che l’esigenza c’è e bisogna prenderne coscienza. - Il corso va dai 40 ai 70 partecipanti: come mai la scelta di limitarne l’accesso? - Oltre sarebbe difficile gestirlo, se saranno più di 70 lo sdoppieremo, d’altronde uno degli input che abbiamo dato è stato quello dell’attenzione all’individuo. L’aspettativa è quella di farlo diventare in tempi brevi un master vero e proprio. Il Corso, che garantisce crediti formativi per il Corso di Laurea in Scienze Motorie a Tor Vergata, prevede la sua prima tranche di lezioni dal 15 al 17 febbraio a Roma, poi a Fiuggi dal 13 al 16 marzo, a Formia dal 17 al 20 aprile e ancora a Roma dal 16 al 18 maggio. Il costo dell’iscrizione è di 700,00 euro. Al miglior elaborato finale andrà una borsa di studio intitolata all’ex segretario federale Massimo Di marzio equivalente all’intero costo del Corso. Gabriele Gentili Nella foto: Giuseppe Gentile ai Giochi Olimpici del 1968 (archivio Fidal) File allegati:
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