Giorgi, 35 km a Grosseto verso Sapporo

13 Gennaio 2020

La stagione olimpica della marciatrice bronzo mondiale inizierà il 26 gennaio. Terminato lo stage in California: "500 chilometri in venti giorni, più ritmo per la 50 km dei Mondiali a squadre di Minsk e la 20 km dei Giochi"

di Nazareno Orlandi

Una stagione da vivere su un doppio binario: una prima parte con l’obiettivo della 50 km di marcia ai Mondiali a squadre di Minsk (Bielorussia, 2-3 maggio), la seconda parte con il ritorno alla 20 km per i Giochi olimpici: appuntamento a Sapporo il 7 agosto. Il bronzo mondiale Eleonora Giorgi è appena rientrata in Italia dopo tre settimane di allenamento in California, a San Diego, ed è già proiettata verso l’esordio stagionale: il suo 2020 comincerà domenica 26 gennaio a Grosseto nella 35 km in occasione della prima prova dei Campionati di società di marcia. “Poi proseguirò con un paio di 20 km - spiega la 30enne delle Fiamme Azzurre - una da disputare nel mese di marzo, a Bergamo oppure a Lugano, e un’altra ad aprile, probabilmente nell’incontro internazionale di Podebrady, in Repubblica Ceca. Quindi la 50 km a Minsk a inizio maggio: potrebbe essere la mia ultima uscita su questa distanza, quindi vorrei abbattere il muro delle quattro ore, o almeno avvicinarlo. E invece alle Olimpiadi, beh, la speranza è riuscire a essere tra le migliori”.

“NEGLI USA FINO A 30 CHILOMETRI AL GIORNO” - “A San Diego si sta talmente bene che viene voglia di far fatica”, racconta al ritorno dagli States, dove si è preparata dal 19 dicembre insieme al coach Gianni Perricelli, al compagno di vita e di allenamento Matteo Giupponi, e ad alcuni marciatori statunitensi e messicani. “La loro compagnia è stata un buon confronto - spiega Giorgi - gli spazi per marciare erano enormi, i tramonti stupendi, il clima perfetto: sopra i 20 gradi e con punte a 25. Ne abbiamo approfittato per andare un po’ più veloci rispetto ai ritmi che tenevamo a casa: a seconda dei lavori anche 4:30, 4:40 al chilometro.

Doppia seduta ogni giorno, per un minimo di circa venti chilometri e un massimo di trenta, per un totale di 500 km in venti giorni: di solito al mattino ci siamo allenati nella penisola di Coronado, una lingua di terra circondata dal Pacifico con una lunga pista ciclabile di 27 km, e nel primo pomeriggio dopo i deliziosi pranzi cucinati da Gianni tornavamo a lavorare nella baia di San Diego o nel circuito da 6,6 km di Fiesta Island, marciando anche sul bagnasciuga per esercitare i piedi”.

‘LUNGHISSIMI’ A FEBBRAIO - Grosseto, dunque, per cominciare a verificare il lavoro svolto. Il debutto ricalca quello della scorsa stagione, quando Giorgi iniziò con una 35 km a San Giorgio di Gioiosa Marea, sulle strade di Anna Rita Sidoti, concludendo la prova in 2h45:21: “Più o meno vorrei ripetermi su questi tempi, anche se la preparazione è iniziata più tardi rispetto allo scorso anno - afferma la marciatrice lombarda laureata in Economia alla Bocconi, nominata “atleta dell’anno” al femminile nel sondaggio FIDAL di fine 2019 - il piano per questa prima gara è impostare un ritmo più tranquillo nei primi venticinque chilometri e poi andar via in progressione negli ultimi dieci. Dopo l’esordio comincerò con i ‘lunghissimi’ da 40 km, ne farò qualcuno a febbraio, mi fido del mio coach che mi ripete che saranno fondamentali anche per la 20 km e non soltanto per la distanza più lunga”.

VERSO LE OLIMPIADI - A Minsk, nel primo weekend di maggio, Giorgi si presenterà da primatista europea, forte delle 4h04:50 con cui ad Alytus ha fatto irruzione nel panorama delle più forti cinquantiste mondiali: “Dalla 50 km ho imparato che bisogna avere pazienza. Lo dice un tipo come me che ha sempre avuto un carattere impulsivo. Invece la 20 km, che a questo punto sarà quasi certamente la distanza delle Olimpiadi, mi ha insegnato che bisogna restare concentrati, sempre, perché potrebbero cambiare il ritmo da un momento all’altro e ti ritrovi a inseguire. Non mi sembra vero che sia già arrivata la stagione olimpica e che siano passati 8 anni dalla ma prima presenza a cinque cerchi, a Londra 2012. Ma adesso ci siamo e io credo di aver maturato tanta, tanta esperienza in questi anni. Mi tornerà utile, lo sento”.

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