Giovanili, due record ad Ancona
23 Febbraio 2013di FIDAL
Nella prima giornata dei Tricolori giovanili al coperto, al Banca Marche Palas di Ancona, cadono due limiti italiani juniores, per merito di Marcel Jacobs (Virtus CR Lucca) nel lungo (7.75) e di Federica Del Buono (Atl. Vicentina) nei 1500 metri (4’23”91). Jacobs, italo-texano nato a El Paso e trasferitori da bambino con la mamma a Desenzano del Garda, toglie dall’albo dei record il più vecchio limite U20, appartenente dal 1976 al lunghista piemontese Roberto Veglia (che con 7.74 aveva vinto la prima edizione della rassegna tricolore giovanile al coperto). Federica Del Buono, doppia figlia d’arte nel mezzofondo (il papà Gianni è stato primatista italiano di varie distanze, la mamma Rossella Gramola – suo attuale tecnico personale – vanta presenze in azzurro), compie l’impresa correndo in testa dal primo all’ultimo metro dei 1500 e supera il 4’24”07 di Eleonora Riga, vecchio di dieci anni.
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LE GARE DELLA PRIMA GIORNATA
Asta J/M – E l’ultimo atto della prima giornata tricolore viene affidato ai tentativi di Alessandro Sinno, impegnato contro il personale a quota 5.20: ma il romano, figlio di un giavellottista con presenze giovanili in azzurro, deve accontentarsi del 5.00 alla seconda prova che assegna il titolo. Ormai una piacevole abitudine per l'allievo di Emanuel Margesin.
60hs J/M – Ultima gara di corsa della giornata: e purtroppo manca sui blocchi – infortunio riportato in semifinale - il toscano Mattia Contini, che nella fase eliminatoria si era messo in luce come possibile rivale sulla strada di Lorenzo Perini. E così il primatista italiano si conferma con 7”90, buona base di partenza in vista del confronto internazionale di sabato prossimo con tedeschi e francesi. Dal gruppo degli inseguitori emerge Davide Demarchi, bergamasco di Albino, che sfiora il personale di 1/100 segnando 8”03.
60hs A/M – Giuseppe Biondo conclude una giornata per lui entusiasmante: terzo personale in tre turni consecutivi e primo crono sotto il muro degli 8”00 sempre significativo a questi livelli. Il 7”94 del ragazzo palermitano – portato al campo dal papà Carlo (già altista da 2.04 ai suoi tempi) – rappresenta la terza prestazione italiana di sempre per la categoria, a 3/100 dal limite nazionale di Ivan Mach di Palmstein (anche se c’è da ricordare che il nigeriano di Casalmaggiore Eseosa Desalu, prima di acquisire la cittadinanza italiana, aveva vinto un titolo allievi in 7”86). Dopo un paio di volate in incognito, il capolista stagionale Matteo Beria mette fuori la testa e insidia il rivale con 7”99, seconda volta per lui sotto gli 8”00 in carriera.
60hs J/F – Brivido nel primo start, ma l’eventuale falsa partenza non viene assegnata: però Maria Paniz perde concentrazione e si ferma dopo due barriere, lasciando via libera alla co-favorita Giada Carmassi (8”74). Si ripete sui livelli della semifinale la campionessa allieve uscente Virginia Morassutti: solo in due, però, vanno sotto i 9”00.
60hs A/F – Alla terza volata della giornata, la spunta Eleonora Marchiando: non per niente la ragazza della Calvesi Aosta seguita dalla famiglia Ottoz è una specialista delle prove multiple, quindi abituata a restare in campo per ore. Un merito che non può essere oscurato dal contesto, relativamente modesto sul piano cronometrico. Comprensibile, viste le premesse.
Lungo J/M – Il campione uscente Stefano Braga marca visita (colpa di un problemino muscolare emerso durante una partitella casalinga con amici), ma non si avverte più di tanto la mancanza del piacentino: merito degli altri ragazzi in pedana, e in primo luogo dell’italo-americano Marcel Lamont – nato in Texas, a El Paso, ma trasferitosi da bambino con la mamma a Desenzano – capace di un primo balzo eccezionale a 7.63. Il che significa eguagliare Andrew Howe e lo stesso Braga al secondo posto della lista di sempre, capeggiata dal lontano 1976 con 7.74 da Stefano Veglia. Ma non finisce qui, perché si arriva all’ultimissimo salto della giornata, quando succede quello che il texano del Garda avrebbe solo potuto sognare: stacco perfetto, planata tecnicamente corretta e il display che legge 7.75. Cade così il più vecchio record italiano al coperto della categoria: “Non posso dire che me lo aspettavo – confessa il neo-primatista – Quest’anno ho fatto solo una gara di lungo, stabilendo il mio personale a 7.29, e di certo questa pedana mi piace moltissimo: poi mi sono concentrato sui 60 metri e domani correrò anche questa gara. Non so, a questo punto, cosa potrà succedere”.
Marcia 5000m A/M – Non è un momento felicissimo per la specialità nella categoria maschile: ma un punto fermo è la scuola pugliese, rappresentata qui da Gregorio Angelini. Nato a Putignano e attivo a Locorotondo, lo segue il papà Tommaso: con quella di Gregorio sono quattro su quattro le vittorie della Puglia nelle gare di marcia disputate oggi ad Ancona.
Alto J/M – Solo in cinque vanno oltre i 2.00, complessivamente una prova non esaltante: ma il duello tra il figlio d’arte cagliaritano Eugenio Meloni e il romano di Morena – ma con origini ghanesi - Alessamdro Norgbey vale in qualche modo il prezzo del biglietto, per così dire. Una volta sbrigata la pratica a 2.10 e superati 2.15 alla seconda, il portacolori del Cus Cagliari scalda la folta tribuna del Banca Marche Palas con l’assalto 2.20, quota sempre significativa per questa fascia di età.
3000m marcia J/F – Un primo passaggio a ritmi decisamente elevati, 4’17”3 (sul piede del primato italiano di categoria), manda un po’ fuori giri Anna Clemente: la ragazza di Laterza, già olimpionica giovanile a Singapore 2010, non ha poi problemi ad aggiudicarsi l’ennesimo titolo nazionale della sua carriera in 13’33”89 (con secondo passaggio in 8’51”7), mancando di circa sei secondi il personale stabilito su questo stesso anello da allieva. Bravissima la romana Mariavittoria Becchetti: PB a 14’03”43, ormai alle soglie della top-10 di categoria.
1500m J/M – Tutt’altro copione rispetto alla gara femminile: qui il canovaccio rispecchia una gara puramente tattica, decisa dall’allungo finale di Emilio Perco. Il quale, tuttavia, potrebbe provare a giocare con il cronometro domani, negli 800 metri: nel mirino il primato di Davide Cadoni, sicuramente nelle possibilità del ragazzo feltrino seguito da Valerio Stach.
1500m J/F – L’attacco al primato italiano juniores, 4’24”07 di Eleonora Riga, poteva venire solo da un’iniziativa personale di Federica Del Buono: la ragazza vicentina, figlia di due azzurri del mezzofondo come Gianni Del Buono e Rossella Gramola, ha interpretato il compito come meglio non poteva. Ha condotto dal primo all’ultimo metro – passaggi da 1’09”0, 2’19”5, 2’55”5, 3’31”6 – meglio di un metronomo: e giustamente è stata premiata arrivando in fondo con 4’23”91, senza il minimo aiuto da parte delle altre. Bravissima.
Marcia 5000m J/M – Tutta la prima parte della prova vive sul duello gomito a gomito tra i due pugliesi, Francesco Fortunato e Vito Minei: poi è il ragazzo della Don Milani a fare il vuoto, cogliendo titolo italiano e nuovo personale (20’32”62, ottavo junior di sempre). Sul podio anche Daniele Todisco, ragazzo seguito dall’ex azzurro Alessandro Gandellini.
Marcia 3000m A/F – Parlando francamente, il principale interesse che questa gara poteva riservare si limitava ad un possibile primato italiano di categoria: infatti, almeno sulla carta, la superiorità di Noemi Stella era abbastanza scontata. La ragazza di Grottaglie, ennesimo prodotto della Don Milani di Tommaso Gentile inizia alla bersagliera con 4’25”8 al primo chilometro, poi sì rilassa un tantino (9’06”3 al secondo). Dignitosa la chiusura, ma assolutamente non basta per togliere il primato allieve alla compagna di allenamento Anna Clemente: 13’51”88 vale però la terza prestazione allieve di sempre (per la cronaca le prime tre sono tutte uscite dal vivaio di Mottola).
Anche il secondo posto di Giorgia Menis, a debita distanza rientrava nella logica delle previsioni.
Asta A/F – Con 28 ragazze in pedana, ci si deve aspettare una maratona: così è, tanto che a 3.45 (meglio della quota che nella passata edizione aveva assegnato il titolo) ci sono ancora sette atlete in gara. E tuttavia basta passare a 3.50 perché la prova possa esprimere compiutamente i suoi verdetti: prima abbandona la compagnia la tricolore in carica Sofia Mancioli, poi la pluricampionessa cadette Francesca Semeraro cede con l’onore delle armi e così la maglia tricolore va ad una novità stagionale, Alissa Sverzut. Udinese di Pradamaro, deve ancora compiere 16 anni: a provare la specialità l’ha convinta due anni fa l’ex astista Giampaolo Cargnelli e quest’anno per la terza volta va oltre quota 3.50.
Lungo J/F – In attesa del duello in programma domani nel triplo con Francesca Lanciano, Ottavia Cestonaro si limita a guidare con 5.97 una finale un po’ sonnacchiosa: nel complesso la pattuglia delle allieve si era espressa con piglio molto più battagliero in mattinata. Proprio in chiusura arriva la zampata giusta per la vicentina, che si eguaglia con 6.14: e si rivede sul podio la toscana di padre giordano Jasmine Al Omari, seconda con 5.73 risalendo dal settimo posto nel turno conclusivo.
60hs J/M (semifinali) – Non così brillante come in batteria – o forse solo più coperto – Lorenzo Perini si limita a vincere la sua semifinale con 8”13: decisamente meglio fanno nelle altre due Shtylla (8”10) e soprattutto Mattia Contini, che toglie ancora qualche centesimo al suo PB e con 8”01 diventa l’ottavo junior di sempre con gli ostacoli della categoria.
60hs A/M (semifinali) – Attenzione, attenzione: Giuseppe Biondo non molla di un millimetro e replica l’8”07 della batteria, nuovamente crono leader in vista della finale. Per il resto, il nome dei papabili ci sono tutti, ma se il palermitano continua così per stasera è in cartellone una sorpresa.
60hs A/F (semifinali) – Dall’elenco delle finaliste resta esclusa la romana Maria Sole Ciciolla, una delle aspiranti alla maglia tricolore: e rischia anche un’altra atleta laziale, Rachel Malamo, che in mattinata era stata la migliore con 8”77 e qui viene promossa solo per ripescaggio. Sospirone di sollievo per la ragazza di Pavona allenata dall’ex pluriprimatista cadetti Daniele Focaccetti: fino al 2011 vive a Sydney e giocava da portiere nelle giovanili australiane di calcio. Se ci mettiamo anche la caduta di Marta Ferrario, quando era in testa nella prima semifinale, il quadro è praticamente completo. E così, oltre alla campionessa allieve outdoor in carica, la piacentina Camilla Papa, si conferma Maddalena Veneziano: 8”77 e crono top del secondo turno per la portacolori dell’Osa Saronno allenata da Fernanda Morandi (anche tecnico di Lorenzo Perini).
400m J/F (batterie) – Sul nome di Lucia Pasquale (tranquillo 56”67) si poteva scommettere ad occhi chiusi, ma la conferma di Irene Morelli merita i titoli d’apertura: la ragazzina di Saronno migliora il personale con 55”93 e sfiora il record “di famiglia”, 55”87 della mamma Lucia Tampellini, già velocista della Snia dei tempi d’oro. Domani ci sarà anche da decidere la strategia migliore, perché Irene è anche la migliore dell’anno sullo sprint breve.
400m J/M (batterie) – L’atleta che buca lo schermo più di ogni altro, Vincenzo Vigliotti (scuola casertana in maglia Cariri), passeggia sul rettilineo di una batteria stravinta e chiude in 49”76, ultimo tempo tra i sei ammessi alla finale. Per la cronaca, il miglior crono è il 49”13 dell’imolese Francesco Conti, autore di un duello rusticano con Mirko Romano.
400m A/M (batterie) – Nel primo turno emerge il campione italiano dei 300m cadetti, Umberto Mezzaluna: 50”39 per il piombinese scoperto da Fabio Quilici. Ma nella lotta per il titolo, domani, ci sarà spazio per tutti: pronostico apertissimo.
400m A/F (batterie) – La finale si disputerà domani pomeriggio, ma la sorpresa assoluta di oggi è Elena Bello, vicentina di Villaverla (vicino Thiene) al primo anno di categoria e al primo 400m della sua carriera: per lei, portata all’atletica dal papà Paolo (podista amatoriale a Dueville), c’èil miglior tempo del turno, 57”67. Fino ad ora si era allenata per le campestri … Sull’anello di Ancona si presentano le tre sorelle Troiani, gemelle bustesi che a Firenze contribuirono al titolo nazionale della staffetta targata Pro Patria: e tutte accedono alla finale (Alexandra 58”13, Virginia 58”15 e Serena 58”41). La formula di qualificazione - i primi sei tempi secchi, senza tener conto del piazzamento – giocano un brutto scherzo alla capolista stagionale, Ayomide Folorunso: la nigeriana di Fidenza vince la sua batteria in 58”60, ma non basta per giocarsi il titolo. Per la cronaca, in 18 vanno sotto il minuto: in altri tempi una prestazione sufficiente persino per conquistarsi la finale. Anche qui borsino in rialzo, meno male.
Lungo A/F – Il recente 6.00 di Firenze non placa le velleità di Benedetta Cuneo: l’aretina allenata dall’ex triplista Paolo Tenti (e triplista anche lei, campionessa cadette della specialità nel 2011) vola a 6.16 nel terzo turno di salti e raffredda le ambizioni per la tricolore di prove multiple Giulia Sportoletti. In ogni caso la lombarda sale in lista a 5.98, mentre il 6.16 della toscana vale al momento un bel terzo posto nelle graduatorie allieve di sempre. Le otto che si affacciano alla finale per il titolo sono di ottimo livello: basti pensare che con 5.52 resta fuori dai tre turni decisivi la neo-campionessa dell’alto Erika Furlani, a beneficio della russa di Nettuno Valentina Kalmykova, entrata a pari misura e un 5.51 a supporto. In progresso anche la ghanese della Sisport Fiat Stefania Ackon (5.92 per ora), mentre in caccia del podio c’è la campionessa cadette uscente Beatrice Fiorese: il verdetto finale non si modifica, anche se la veneta riesce ad atterrare in buca nell’ultimo turno col nuovo personale (5.85). I due ingressi tra le prime 10 della lista all time, Cuneo (bel nullo per chiudere) e Sportoletti, dicono quanto basta sulla vitalità del settore.
60hs J/M (batterie) – A differenza di Beria tra gli allievi, il primatista italiano juniores Lorenzo Perini non ha alcuna voglia di nascondersi: 7”95 per cominciare l’avventura del Banca Marche Palas è già un’ipoteca pesante sulla maglia tricolore, anche se ci sarà da passare per le semifinali nel primo pomeriggio. Sulla scia del figlio d’arte dell’Osa Saronno si fa vedere l’esordiente pontino Simone Poccia (8”18), ma ancor meglio fanno Mattia Contini (8”07) – semifinalista dei Mondiali allievi di Lille 2011 sui 400hs, al rientro dopo una stagione sfortunata – e l’albanese in maglia Udinese Malignani, Xhonaldo Shtylla (8”15). Unica parziale defaillance delle batterie, la squalifica del moldavo di Lucca Marcel Dodon, abbastanza accreditato alla vigilia.
60hs A/M (batterie) – Al via una quantità industriale di batterie, ben sette, e il dato numerico non è trascurabile. Ma in pista c’è anche tanta sostanza: e lo squillo di un outsider di lusso come Giuseppe Biondo, già protagonista ai Tricolori outdoor di Firenze 2012 nei 400hs. Per il figlio d’arte con la maglia del Cus Palermo c’è un 8”07 che gli spalanca le porte della top-10 all time di categoria: facile facile e di gran lunga il miglior riscontro di questa prima fase. Più tardi si replicherà con le semifinali, sperando che il capolista stagionale Matteo Beria – il solito ex calciatore convertito dai talent-scout dell’Atletica Vicentina – non si nasconda ancora come nella prova d’approccio. Tra le parziali sorprese (tutte relative, per ora …), il successo nella prima batteria di Donatello Dallai (con PB di 8”27), il pratese di origini finlandesi che ricordiamo tricolore nel triplo cadetti due stagioni or sono.
60hs J/F (batterie) – Giada Carmassi, una delle titolari azzurre nell’ultima stagione, esorcizza il rettilineo di Ancona: qui la friulana era uscita un anno fa in batteria, incocciando la prima barriera. Invece stavolta va tutto per il meglio e 8”82 è al momento il tempo migliore, davanti all’altra co-favorita Maria Paniz 8”87. Dietro Giada si ritrova la campionessa allieve uscente, Virginia Morassutti (8”93 per la portacolori dell’Assindustria Padova).
Più coperta l’ex tricolore allieve all’aperto, Silvia Zerbini: 9”05 per la figlia dell’ex lanciatore Luciano, che è allenata da Angelo Tagliapietra, punto di riferimento della benemerita Bentegodi.
60hs A/F (batterie) – Le sette batterie impongono il turno supplementare e nel primo pomeriggio si disputeranno anche le semifinali: qui le uniche sorprese arrivato dalla squalifica per falsa partenza di Chiara Genero e dal forfeit di Gaia Zuri, vale a dire due probabili finaliste. Il miglior tempo del turno è l’8”77 di Rachel Malamo, ma desta un’ottima impressione anche la novità stagionale Michela Veneziano (8”81) in un campo di favorite inflazionate dalle ragazze della classe ’97.
Peso A/M – I primi turni di lancio mettono subito in chiato le gerarchie stagionali: e il reatino Sebastiano Bianchetti si iscrive a referto con 17.58 al primo turno. Resterà quella la miglior prestazione di giornata dell’allievo di Roberto Casciani: l’ultimo urlo in pedana regala un nullo (abbastanza nullo …) misurato per curiosità a 19.10. Cresce il colosso fiorentino Leonardo Fabbri, per tre volte oltre quei 17 metri (top a 17.30) che il campione cadetti uscente ha raggiunto oggi per la prima volta. Il 16.26 del primo lancio vale la zampata sul bronzo del trevigiano Luciano Boidi.
Lungo A/M – Il primo squillo di giornata (7.09 al terzo turno) arriva da Alessandro Li Veli, già campione italiano cadetti a Jesolo 2011, ma la tribuna esplode per il balzo di un altro lombardo, il lecchese Andrea Aldeghi, che centra la terza prestazione indoor di sempre la categoria con 7.24 all’ultimo salto di qualificazione. E’ questo l’acuto che decide la competizione a favore del ragazzo di Civate allenato dall’ex triplista Daniele Ripamonti: domani ci riproverà ancora proprio nel triplo. D’altronde i primi tre sono tutti discreti specialisti in entrambe le prove, perché alle spalle di Li Veli si piazza il siciliano Filippo Randazzo – un catanese di San Cono che si allena a Valguarnera (Enna) – ossia la parziale rivelazione dell’ultima finale di triplo all’aperto di Firenze.
Alto A/M – Passano l’appello in 21 e subito un brivido in apertura: eliminazione dell’argento cadetti di Jesolo sull’1.76 d’entrata, mentre il primatista e due volte tricolore U16 Filippo Lari fallisce il primo tentativo a 1.81. Ma le difficoltà per il livornese non finiscono qui e l’allievo di Vittoriano Drovandi sembra pagare lo scotto del debutto nella categoria: 1.90 acciuffati solo al terzo tentativo, mentre procede immacolata la progressione di Michele Longhi: a 1.99, con il portacolori dell’Atl. Lecco-Colombo leader provvisorio, restano in pedana ancora 5 atleti (nell’ordine Longhi, Ayres da Motta, Sordi, Lari e Gambaretto). Poi si sblocca qualcosa e, superati 2.01 alla seconda, Lari procede sicuro a 2.03 e poi alla quota del nuovo personale ogni-impianto, 2.08 con ingresso della top-10 di sempre: chiudono tre convinti tentativi a 2.11. Alle spalle del toscano, personali a 2.01 sia per Longhi che per Federico Ayres da Motta, padovano di padre brasiliano originario di Rio de Janeiro.
Alto A/F – Una defezione importante nella lotta per il titolo: Eleonora Omoregie, la ragazza nigeriana giunta ormai al traguardo della cittadinanza, prova in riscaldamento e poi rinuncia in via precauzionale per un affaticamento muscolare. A questo punto salgono le quotazioni di Erika Furlani, che entra in pedana con sicurezza a 1.63 quando più della metà delle 23 a referto sono già uscite di gara. Il podio è già assegnato a quota 1.70: con la doppia figlia d’arte restano in gara un’altra atleta laziale, la viterbese Eleonora Schertel e la novità grossetana Allegra Patterlini (nuovo personale a 1.68), per la soddisfazione del neo-presidente federale Alfio Giomi. L’esito finale è quello più sottoscritto: sotto gli occhi di papà Marcello (già azzurro della specialità) e della mamma Kathy Seck (velocista ancora in attività tra i master), Erika fa 1.77 vincente alla seconda prova. Peccato per gli assalti a 1.80, una quota che forse poteva diventare realtà fin da oggi se in pedana ci fosse stato il pungolo della storica rivale Omoregie.
Peso J/F - Partecipazione numericamente rilevante rispetto alle abitudini, 17 in pedana per la prima maglia tricolore assegnata al Banca Marche Palas: e qualcosa si muove anche al vertice. Quando le ragazze vengono chiamate per i tre lanci di finale lo “spread” tra Monia Cantarella e l’outsider Silvia Zanini si è già contratto in modo significativo grazie al nuovo personale della varesina di Cantello (13.22 al secondo turno, contro 13.62 della pluricampionessa reggina). Poi, mentre Cantarella – un po’ debilitata dalla febbre - va a vincere il suo ennesimo titolo giovanile (non ne manca uno dalle cadette di Roma 2008), Zanini prima – che lo scorso anno aveva vissuto un’importante esperienza americana negli States (Fulda High School in Minnesota) - si eguaglia a 13.22 e poi incrementa ancora con 13.34 confermando di essere una bella novità in crescita. Per il podio, la vercellese Giada Gregoletto strappa la medaglia con l’ultimo lancio a Elisa Stampachiacchiere (12.33 a 12.30).
Raul Leoni
I PODI DELLA PRIMA GIORNATA
MASCHILI
ALLIEVI
60hs: 1.Giuseppe Biondo (Cus Palermo) 7”94, 2.Matteo Beria (Atl. Vicentina) 7”99, 3.Leonardo Bizzoni (Stud. Cariri) 8”10
Alto: 1.Filippo Lari (Atl. Livorno) 2.08, 2.Michele Longhi (Atl. Lecco-Colombo) 2.01, 3.Federico Ayres da Motta (Vis Abano) 2.01
Lungo: 1.Andrea Aldeghi (Atl. Lecco-Colombo) 7.24, 2.Alessandro Li Veli (Riccardi) 7.09, 3.Filippo Randazzo (Pro Sport ’85 Valguarnera) 7.04
Peso: 1.Sebastiano Bianchetti (Stud. Cariri) 17.58, 2.Leonardo Fabbri (Firenze Marathon) 17.30, Luciano Boidi (Trevisatletica) 16.26
marcia 5000m: 1.Gregorio Angelini (Alteratletica Locorotondo) 22’32”84, 2.Gianluca Picchiottino (Lib. Runners Livorno) 22’57”57, 3.Alessandro Rigamonti (Geas Atletica) 23’05”35
JUNIORES
1500m: 1.Emilio Perco (Ana Feltre) 3’59”53, 2.Federico Gasbarri (Bruni Atl. Vomano) 4’00”31, 3.Matteo D’Intino (Firenze Marathon) 4’00”54
60hs: 1.Lorenzo Perini (Osa Saronno Lib.) 7”90, 2.Davide De Marchi (Atl. Bergamo 59 Creberg) 8”03, 3.Simone Bais (Lagarina Crus Team) 8”11
Alto: 1.Eugenio Meloni (Cus Cagliari) 2.15, 2.Alessandro Norgbey (Running Club Futura) 2.06, 3.Luca Ferretti (Fratellanza 1874) 2.00
Asta: 1.Alessandro Sinno (FF.GG. Simoni) 5.00, 2.Luca peggion (Atl. Chiari 1964) 4.70, 3.Stefano Vianello (Atl. Monza) 4.60
Lungo: 1.Marcel Jacobs (Virtus CR Lucca) 7.75 (serie: 7.63 7.26 7.33 7.41 7.53 7.75, RN jrs prec. 7.74 Roberto Veglia Milano 17/1/1976), 2.Dalen Ilo (FF.GG. Simoni) 7.29, 3.Harold Barruecos (Atl. Vicentina) 7.29
marcia 5000m: 1.Vito Minei (Atl. Don Milani) 20’32”62, 2.Francesco Fortunato (Enterprise Sport & Service) 21’12”10, 3.Daniele Todisco (Geas Atletica) 22’03”95
FEMMINILI
ALLIEVE
60hs: 1.Eleonora Marchiando (Atl. Calvesi) 8”83, 2.Daisy Osakue (Sisport Fiat) 8”89, 3.Michela Veneziano (Osa Saronno Lib.) 8”95
Alto: 1.Erika Furlani (Stud. Cariri) 1.77, 2.Eleonora Schertel (Alto Lazio) 1.72, 3.Allegra Patterlini (Atl. Grosseto B. Maremma) 1.68
Asta: 1.Alissa Sverzut (Udine Malignani) 3.50, 2.Francesca Semeraro (Alteratletica Locorotondo) 3.45, 3.Sofia Mancioli (Atl. Prato) 3.40
Lungo: 1.Benedetta Cuneo (Firenze Marathon) 6.16, 2.Giulia Sportoletti (5 Cerchi Seregno) 5.98, 3.Stefania Ackon (Sisport Fiat) 5.92
marcia 3000m: 1.Noemi Stella (Atl. Don Milani) 13’51”88, 2.Giorgia Menis (Cus Trieste) 14’44”43, 3.Alessandra Caslini (Atl. Bergamo 59 Creberg) 15’06”31
JUNIORES
1500m: 1.Federica Del Buono (Atl. Vicentina) 4’23”91 (R.I. jrs prec. 4’24”07 Eleonora Riga Genova 1/3/2003), 2.Giulia Aprile (Firenze Marathon) 4’36”90, 3.Beatrice Dallera (Ilpra Vigevano) 4’36”90
60hs: 1.Giada Carmassi (Gemonatletica) 8”74, 2.Virginia Morassutti (Assind. Padova) 8”93, 3.Rebecca Palandri (Acsi Italia Atletica) 9”03
Lungo: 1.Ottavia Cestonaro (Atl. Vicentina) 6.14, 2.Jasmine Al Omari (Firenze Marathon) 5.73, 3.Caterina Da Mommio (CA Piombino) 5.68
Peso: 1.Monia Cantarella (Stud. Cariri) 13.62, 2.Silvia Zanini (N. Atl. Varese) 13.34, 3.Giada Gregoletto (GS Ermenegildo Zegna) 12.33
Marcia 3000m: 1.Anna Clemente (Fiamme Gialle) 13’33”89, 2.Mariavittoria Becchetti (Stud. Cariri) 14’03”43, 3.Nicole Colombi (US Scanzorosciate) 14’28”97
ALLIEVI/E - Liste italiane all-time indoor
JUNIORES - Liste italiane all-time indoo
Le foto dal Banca Marche Palas
File allegati:- RISULTATI/Results
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