Glasgow, Vincenti re dei 3000 metri
Niente tatticismi. Era stato sincero, Salvatore Vincenti, nel pre-gara: “Sto bene - aveva detto - sto lavorando come preferisco e, soprattutto, non ho patito ancora infortuni”. Era la verità. Il Vincenti visto alla Kelvin Hall di Glasgow merita attenzione, perché sembra parente di quello che nel 1999 aveva colto prestigose affermazioni, tra cui il successo in Coppa Europa, a Parigi, sui 3000 metri. Sull’anello scozzese il siciliano ha sfoderato il pezzo forte del repertorio: il finale da centometrista, successivo ad una gara sui 3000 metri condotta a ritmo turistico (8:23.18 il tempo conclusivo), con tanto di vittoria finale ai danni di specialisti degli sprint (Shabunin, East, Mayock). Un paio dei quali ritroverà a Lipsia il 14 febbraio, in Coppa Europa. “E’ venuta fuori la gara che volevo – il commento di Vincenti -, mi sono messo in testa proprio per questo, per impostare un ritmo molto lento e attaccare in fondo. Confermo: mi sento proprio bene, anche se in teoria starei preparando soprattutto i cross, e non la pista. Ma questo tipo di gare indoor, effettivamente, sono proprio adatte alle mie caratteristiche”. Il duro lavoro svolto a Roma, in compagnia del tecnico Andrea Bartoli, sta dando i suoi frutti. L’asta donne era la gara del record promesso, con la sfida tra le russe Svetlana Feofanova e Yelena Isimbayeva, la prima recordwoman in sala, la seconda all'aperto. Come sempre accade in queste situazioni, il record (e i relativi 35.000 Euro di premio) sono rimasti l’ipotesi del giorno prima, anche se ne è venuta fuori una gara di grandi contenuti tecnici ed agonistici. Ha vinto Isimbayeva, con 4,76 (la stessa misura che aveva dato record e successo alla Feofanova lo scorso anno), con la rivale ferma dieci centimetri più in basso. Dopo il primo errore a 4,76, Feofanova ha giocato le sue due ultime carte sulla misura del record, a 4,81, costringendo la rivale a fare altrettanto. Ma è stata soprattutto Isimbayeva, a dare l’impressione di avercela fatta. Il terzo salto a 4,81 era praticamente completato: il contatto con l’asticella – lieve, ma sufficiente a determinarne la caduta dai ritti - è avvenuto nella fase di discesa, a valicamento avvenuto. Ancora salti, ancora Russia: la bellissima Anna Chicherova ha confermato la leadership mondiale stagionale, saltando ancora 2 metri esatti (al secondo tentativo, dopo aver superato 1,96 al terzo), la quota che già aveva ottenuto ad inizio gennaio ad Yekaterinburg. Fuori causa Antonella Bevilacqua, che non ha nemmeno preso parte alla gara, bloccata da un improvviso dolore alla schiena. Eccellente anche il risultato dell’alto maschile. Se l’è aggiudicato il favorito, lo svedese Stefan Holm, campione del mondo indoor, che ha onorato l’impegno superando la quota di 2,31, buona per prendersi anche lo scettro di capolista mondiale 2004. Al termine, anche tre tentativi – per la verità piuttosto velleitari – alla quota di 2,40. Sfortunato il 22enne Campioli nel secondo tentativo a 2,24 (quota che avrebbe rappresentato il suo nuovo limite personale), fallito per un soffio. Andrea Barberi era all’esordio stagionale sui 400 metri: ne è venuto fuori un buon secondo posto in 47.64 (alle spalle del russo Forshev, 46.71), crono che, pur non rappresentando nulla di particolarmente eccezionale, va certamente letto con benevolenza, soprattutto in considerazione degli avversari battuti (vedi Ladejo, divenuto una celebrità in patria per aver vinto l’annuale competizione tv tra sportivi) e del fatto che la stagione è praticamente appena iniziata. In chiusura di riunione, uno dei migliori risultati in assoluto: l’1:58.46 ottenuto da Maria Mutola negli 800 metri. La superstar mozambicana non si è accontentata di vincere la gara, ma ha scelto, fin dall’avvio, di onorare l’impegno con una prestazione maiuscola: il passaggio a metà in 57.61 è stato la premessa, il traguardo tagliato abbondantemente sotto i due minuti, lo svolgimento. Scontato dire che la Mutola ha siglato così la miglior prestazione mondiale dell’anno. Come ha fatto Jason Gardener nei 60 metri piani, chiusi in un superlativo 6.54, quasi a voler avvertire il Mondo che lo sprint UK non è morto, dopo il ciclone doping che ha coinvolto Dwain Chambers. In chiave italiana, va aggiunto solo che la squadra (pur costruita con mille difficoltà e altrettanti distinguo) ha collezionato 9 ultimi posti nelle 14 gare alle quali ha preso parte (sulle sedici in programma): una statistica dura da digerire per chi ama l’azzurro. RISULTATI - UOMINI – 60: 1. Gardener (Gbr) 6.54, 2. Harden (AS/Usa) 6.65, 3. Grant 6.69, 4. Lovgren (Swe) 6.72, 5. Dentali (Ita) 6.78, 6. Smirnov (Rus) 6.80. 200: 1. Wissman (Swe) 21.07, 2. Grant (Gbr) 21.44, 3. Galkin (Rus) 21.52, 4. Davis (AS/Gbr) 21.88, 5. Di Gregorio (Ita) 22.03. 400: 1. Forshev (Rus) 46,71, 2. Barberi (Ita) 47.64, 3. Ladejo (Gbr) 47.88, 4. McKee (AS/Gbr) 48.16, 5. Claesson (Swe) 48.18. 3000: 1. Vincenti (Ita) 8:23.18, 2. East (Gbr) 8:23.54, 3. Shabunin (Rus) 8:23.59, 4. Mayock (AS/Gbr) 8:23.88, 5. Skoog (Swe) 8:28.32. 60hs: 1. Ross (AS/Usa) 7.65, 2. Kronberg (Swe) 7.65, 3. Scott (Gbr, guest) 7.74, 4. Peremota (Rus) 7.75, 5. Newton (Gbr) 7.83. Alto: 1. Holm (Swe) 2,31, 2. Tsvetkov (Rus) 2,28, 3. Baba (AS/Cec) 2,24, 4. Challenger (Gbr) 2,24, 5. Campioli (Ita) 2,19. Triplo: 1. Kapek (AS) 16,71, 2. Moskalenko (Rus) 16,02, 3. Akinsaya (Gbr) 15,85, 4. Andresson (Swe) 15,55, 5. Schembri (Ita) 15,16. 4x400: 1. Russia 3:07.80, 2. Gran Bretagna 3:10.84, 3. All star 3:10.91, 4. Svezia 3:11.12, 5. Italia (Fuccillo, Saber, Rao, Galletti) 3:13.39. DONNE – 60: 1. Oyepitan (AS) 7.27, 2. Kruglova (Rus) 7.31, 3. Maduaka (Gbr) 7.37, 4. Kallur J. (Swe) 7.38, 5. Sordelli (Ita) 7.40. 200: Campbell (AS/Jam) 23.42, 2. Fedorova (Rus) 23.58, 3. Kallur J. (Swe) 23.80, 4. Maduaka (Gbr) 23.82, 5. Cuccia (Ita) 24.80. 400: 1. Karagounis (Gbr) 53.31, 2. Lavshuk (Rus) 53.54, 3. Washington (AS/Usa) 53.95, 4. De Angeli (Ita) 55.05, Sthurmann (Swe) dns. 800: 1. Mutola (AS/Moz) 1:58.46, 2. Vashentseva (Rus) 2.02.33, 3. Oberstolz (Ita) 2:05.93, 4. Meadows (Gbr) 2:06.84, 5. Nyqvist (Swe) 2:08.08. 1500: 1. Holmes (Gbr) 4:09.15, 2. Kosenkova (Rus) 4:10.91, 3. Roman (AS/Slo) 4:13.30, 4. Zanatta (Ita) 4:26.46, 5. Gerner (Swe) 4:30.51. 60hs: 1. Kallur (Swe) 8.09, 2. Shevchenko (Rus) 8.18, 3. Claxton (AS/Usa) 8.21, 4. King (Gbr) 8.23, 5. Macchiut (Ita) 8.37. Alto: 1. Chicherova (Rus) 2,00, 2. S. Jones (Gbr) 1,87, 3. Green (Swe) 1,87, 4. I. Jones (AS/Gbr) 1,79, Bevilacqua dns. Asta: 1. Isimbayeva (AS/Rus) 4,76, 2. Feofanova (Rus) 4,66, 3. Person (Swe) 4,16, 4. Grant (Gbr) 3,81, 5. Ballotta (Ita) 3,61. CLASSIFICA: 1. Russia 61 p., 2. All Stars 56,5, 3. Gran Bretagna 52, 4. Svezia 41.5, 5. Italia 26.
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