Greco è determinato: ''Tre salti in avanti!''
11 Gennaio 2017Il campione europeo indoor 2013 del triplo è in ripresa dai problemi fisici che lo hanno limitato nelle ultime stagioni. Obiettivo i Mondiali di Londra sulla pedana che l'ha visto quarto alle Olimpiadi.
di Alessio Giovannini
Esattamente quattro anni fa era stato l'inverno del suo magic moment. Quello del 2017 per il triplista Daniele Greco è un anno iniziato in maniera inedita sotto la neve a casa sua in Puglia. "Chi se la ricordava più una nevicata del genere da queste parti? - esordisce l'ancora 27enne di Galatone, in provincia di Lecce -. Per fortuna dopo un paio di giorni, è tornato il sole, ha sciolto la neve e così ho potuto riprendere gli allenamenti con il mio tecnico Raimondo Orsini. Dal 20 gennaio si rientra a Castelporziano, la mia seconda casa con il gruppo di Roberto Pericoli".
A quattro mesi dall'ultimo intervento al tendine, l'azzurro delle Fiamme Oro si lascia andare a qualche bel ricordo. Teddy Tamgho è un vero asso e come me ha dovuto fare i conti con una valanga di problemi fisici, ma è sempre riuscito a tornare ad alto livello. Con Christian Taylor ho un bel rapporto, ci scambiamo spesso messaggi e qualche giorno fa mi ha scritto che non vede l'ora di ritrovarmi in gara e che per lui sono ancora io l'avversario da temere. Detto da un atleta che ha sfiorato il record del mondo, ha vinto due ori olimpici di fila, cambiando pure piede di stacco, è proprio una bella cosa!".
"Il 2013 è stata la stagione dell'oro agli Europei Indoor con quel 17,70 (secondo italiano di sempre, ndr) che mi aveva fatto sognare i 18 metri. Poi purtroppo è iniziato il mio calvario di infortuni e vi assicuro che non è stato affatto facile fare da spettatore ai 18 metri degli altri...".
Al lavoro per la stagione indoor?
"Dopo due anni di stop, non potete capire quanta voglia abbia di stare in pedana, ma non è il caso di correre rischi. Ho ripreso ad allenarmi a pieno regime soltanto da tre settimane e una cinquantina di giorni di preparazione per arrivare alle gare e magari agli EuroIndoor di Belgrado sarebbero davvero troppo pochi. Ci vediamo direttamente all'aperto".
Londra, i Mondiali sono il tuo obiettivo?
"Quello è lo stadio dove nel 2012 si è avverato il mio sogno olimpico a 14 centimetri dalla medaglia di bronzo che si è messa al collo un amico come Fabrizio Donato. Mi piacerebbe tornarci in agosto forte di una nuova energia. Mi ha sempre entusiasmato battagliare con i migliori del mondo e spero che questo sia l'anno giusto per ricominciare a farlo.
Cosa è cambiato in te in questi anni di attesa?
"Interiormente penso di essere rimasto quello di sempre. Il mio legame con la spiritualità e con la fede resta qualcosa di fondamentale nella mia vita ed è stato un grande conforto soprattutto in certi momenti difficili. E' per questo che, ad esempio, mi piace cantare nel coro della mia parrocchia in occasioni come la messa di mezzanotte a Natale. A livello atletico mi sto impegnando a recuperare le mie caratteristiche a partire dalla velocità della rincorsa, ma con tanta attenzione alla fase di preriscaldamento che ora dura molto di più".
Ora che cosa senti di dover chiedere a te stesso?
"Vorrei continuare a svegliarmi la mattina senza più tutti quei dolori che avevano reso complicati anche i gesti più semplici. Sapere che il mio tendine è finalmente a posto e che il mio corpo "sente" finalmente il piede della gamba operata è già un grande risultato, un punto di partenza. Non chiedo altro che non avere più problemi, al resto ci penso io. Ok uno sguardo indietro per non dimenticare ciò che è stato, ma è arrivata l'ora di fare soprattutto tre salti in avanti!"
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