Grosseto, ultima chiamata per gli Europei
Giovedì sera, al termine degli Assoluti di Grosseto, il Direttore tecnico delle squadre nazionali Francesco Uguagliati avrà in mano la lista definitiva degli atleti che prenderanno parte ai Campionati Europei di Barcellona (27 luglio-1 agosto). Salvo casi davvero imprevedibili, non saranno concesse deroghe temporali alla scadenza (l'1 luglio) fissata dal Consiglio Federale per il conseguimento degli standard di qualificazione, i cosiddetti "minimi". E dunque Grosseto rappresenterà, per più di qualcuno, una sorta di ultima occasione per salire sull'aereo diretto in Spagna. Va sottolineato che i limiti di ammissione sono per tutti quelli stabiliti dalla FIDAL, con la sola eccezione (il riferimento alla lista EA, più abbordabile nelle corse) valida per gli atleti Under 23, nati nel1988 e seguenti. In qualche caso, poi, il minimo non basterà: sarà necessario anche vincere la concorrenza interna, per indossare quella maglia (tre i posti a disposizione, con minimo, in ogni gara).
Veloci alla meta
E' il caso dello sprint maschile, dove il severo limite di 10.28 è stato superato nel 2010 da ben quattro atleti: Simone Collio (10.19, sesto crono continentale dell'anno), Emanuele Di Gregorio (10.20, settimo), Fabio Cerutti (10.22, nono), e Giovanni Tomasicchio (10.25, sedicesimo). Con loro, a giocarsi anche le maglie per la staffetta veloce (unico obiettivo di settore preso in considerazione dal DT Uguagliati), almeno altri tre atleti, ovvero Maurizio Checcucci, Roberto Donati (componenti del quartetto vincitore a Bergen), e Jacques Riparelli. Per tutti loro, la posta in gioco a Grosseto è davvero altissima, superiore a quella già rappresentata dalla maglia tricolore di campione d'Italia. Nei 200 metri, nessuno degli azzurri ha ottenuto lo standard richiesto (20.70), anche se va detto che sono due ad averlo mancato di un solo centesimo: due puledri di razza come Matteo Galvan ed Andrew Howe, arrivati a 20.71 nell'unica uscita sulla distanza del 2010 (Galvan in Coppa Campioni, Howe a Rieti). Entrambi gli italiani sono al dodicesimo posto nelle liste europee stagionali, finalmente mosse in avanti (sabato scorso) dal francese Martial Mbandjock, sceso ad un notevole 20.38. Per dire quanto la specialità sia in stallo, basta osservare come con 20.61 si sia ancora nei primi otto dell'anno, fatto questo che potrebbe pesare sulle scelte del DT. Per di più, Galvan sarebbe virtualmente a posto, vista l'età (è del 1988, a lui si applica quindi il minimo EA di 21.00). Nel giro di pista, discorso più o meno simile: Marco Vistalli, miglior italiano quest'anno con 45.97(unico al di sotto dei 46.00 richiesti), è 14esimo. Andrea Barberi è a 46.06, mentre Claudio Licciardello (che sembra però non voler correre comunque la prova individuale agli Europei, rendendosi disponibile per la staffetta) è a 46.13. Grosseto potrebbe aiutare a sciogliere i nodi, a patto però che i coinvolti si presentino al via (ipotesi al momento abbastanza remota). Appare molto più probabile che si punti sulla staffetta 4x400, positiva a Bergen (nel Campionato europeo per nazioni, quarto posto in 3:04.52) malgrado l'indisponibilità di Vistalli. Ci sono altri due-tre posti nel gruppo del quartetto del miglio: in pole, gli ottimi Luca Galletti e Domenico Fontana, anche se va detto che Grosseto potrebbe anche mettere in orbita qualche altro nome. In campo femminile, lo sprint breve mostra al momento una casella bianca: la migliore dell'anno, Giulia Arcioni (11.58), dista 13 centesimi dal limite stabilito, 11.45. Dietro di lei, Manuela Levorato (11.59) appare l'unica potenzialmente in grado di lottare per l'azzurro, con Maria Aurora Salvagno Jessica Paoletta e le sprinter della distanza doppia (di cui stiamo per parlare) che potrebbero lottare per una convocazione in staffetta, nel caso in cui il quartetto venisse promosso dal DT. Nella distanza doppia la distanza dal minimo (23.30) è ancora più ampia: guida ancora Giulia Arcioni, ma il suo 23.68 pare ancora abbastanza lontano dal limite. Seguono Jessica Paoletta (23.89) e Martina Giovanetti (23.92), i cui nomi potrebbero tornare utili in chiave 4x100. Nel giro di pista, due azzurre hanno centrato l'appuntamento con il 52.80 richiesto: Libania Grenot (51.54, nona in Europa) e Marta Milani (52.77, ventiseiesima). La staffetta del miglio ha grandi potenzialità, potendo contare su Daniela Reina (53.14), Chiara Bazzoni (53.44) e Maria Enrica Spacca (53.45), anche se l'uscita di Bergen (settimo posto con 3:31.16) non rende giustizia alle ragazze in azzurro. Negli ostacoli, Stefano Tedesco (13.71 nelle barriere alte) ha dalla sua anche l'essere nato nel 1988, cosa che gli consentirà di far riferimento al più comodo minimo EA (13.85 contro il 13.65 FIDAL). Concetto non valido per Emanuele Abate, che però punta dritto su Grosseto per migliorare il suo 13.75 di quel decimo che manca per volare a Barcellona. Nel giro con barriere basse, spera Gianni Carabelli (50.66 quest'anno), seppure va considerato che il 49.80 del minimo FIDAL equivale al momento all'ottavo posto della lista europea stagionale...Tra le donne, nei 100, brilla il 13.10 di Marzia Caravelli, bravissima a Bergen (dove ha limato 24 centesimi al personale), ma può sperare anche la ritrovata Veronica Borsi, 13.40 in stagione, così come l'eptathleta Francesca Doveri, scesa a 13.33. Nel giro, Manuela Gentili ha centrato l'obiettivo del minimo (56.04, contro il 56.20 richiesto), ed è tredicesima in Europa.
Mezzofondo a due punte
Nel veloce domina la figura di Elisa Cusma. La modenese è terza in Europa negli 800 metri con l'1:59.26 di sabato scorso, ed in questa gara ha già guadagnato il viaggio Daniela Reina, grazie al 2:01.09 del Golden Gala. Cusma con il minimo anche nei 1500 metri, seppure "solo" al 17esimo posto continentale, grazie al 4:08.53 di Bergen. Tra gli uomini, Christian Obrist ha centrato l'appuntamento con gli 800 metri (1:46.65), ma è chiaro che il suo obiettivo sia quello dei 1500 metri, dove è stato ottime secondo a Bergen e dove, soprattutto, può contare nel palmarès, sulla finale olimpica di Pechino. Sulla graticola i 21enni Giordano Benedetti (1:47.18) e Mario Scapini (1:47.98), per i quali potrebbe scattare l'opzione Under 23 precedentemente citata. Il prolungato propone i nomi di Stefano La Rosa nei 5000 (13:32.66, tredicesimo del vecchio continente nel 2010), Andrea Lalli nei 10000 (28:17.64, settimo) e Daniele Meucci, sempre nei 10000 (28:18.56, ottavo). Sfortunato Cosimo Caliandro, fermo a 28:40.94, dieci secondi oltre il limite richiesto. Concetto applicabile anche a Federica Dal Ri, bravissima a Bergen (personale portato a 15:39.21), ma al di là della barriera richiesta (15:30). Ha il via libera, invece, Elena Romagnolo, quinta in Europa nei 5000 metri, con il 15:23.92 del meeting di Hengelo, a fine maggio. Dal Ri ha comunque in tasca il minimo dei 10000 metri, grazie al 32:55.12 di Marsiglia. Singolare - in positivo - la situazione di Elena Romagnolo: ben tre gli standard conseguiti quest'anno, su 5000, 10000 e 3000 siepi. Fatto che comunque non dovrebbe smuoverla dall'intenzione di schierarsi, a Barcellona, al via dei 5000. Sembra invece chiuso il discorso per Silvia Weissteiner, settima lo scorso anno ai Mondiali di Berlino nei 5000 metri, ma bloccata quest'anno da una serie interminabile di infortuni.
Salti senza tensione
Nei salti, rose in numero superiore alle spine. L'alto donne promuove al momento Antonietta Di Martino (seconda in Europa nel 2010, probabilmente una delle carte di maggior valore a disposizione della squadra azzurra a Barcellona), e Raffaella Lamera, settima nelle liste continentali con l'1,95 di Firenze. Nell'asta Elena Scarpellini, salita a 4,30 a Bergen, ha in tasca il 4,40 indoor del febbraio scorso. Il 6,55 del lungo non lascia speranze al movimento azzurro odierno, mentre nel triplo è già oltre il limite Simona La Mantia, con il 14,24 che la piazza al quattordicesimo posto continentale 2010; spera ancora Magdelin Martinez, a cui mancano solo sei centimetri dal disco verde (13,94 di stagionale). Tra gli uomini, Grosseto diventa decisiva per l'alto: il 21enne Marco Fassinotti è due volte a posto (2,28 in stagione, minimo centrato, ed età decisamente dalla sua parte); un gradino più in basso sta Silvano Chesani (2,25), che guadagna spazio in virtù dell'età (è del 1988). Sperano, al momento ancora senza limite, Filippo Campioli (2,25), Alessandro Talotti (2,24, ma anche 2,28 nella stagione indoor), Nicola e Giulio Ciotti (2,22). Situazione ai limiti dell'ingarbugliato. L'asta promuove due italiani: Giuseppe Gibilisco (5,70, quarta piazza europea 2010) e Giorgio Piantella (5,60, quindicesimo), e questa è già una mezza notizia. Il lungo che aspetta Andrew Howe (a Grosseto il probabile rientro del vicecampione del mondo di Osaka 2007) ha già messo in rampa di lancio Stefano Tremigliozzi, 8,01 nel meeting di Avellino, un centimetro in più di quanto richiesto (8,00). Sogna anche Emanuele Formichetti, cresciuto fino a 7,84 in stagione. Nel triplo, Fabrizio Donato ha in tasca l'ammissione agli Europei (17,08 di stagionale outdoor, contro i 16,70 del minimo); potrebbero fargli compagnia Daniele Greco (16,57 finora, ma anche 16,95 indoor) e Fabrizio Schembri (16,52).
Lanci d'attacco
I lanci sono sempre un comparto solido, in chiave azzurra. Giovanni Faloci è a un passo dal via libera nel disco (62,19 a Viterbo, la scorsa settimana, contro i 62,50 del limite d'ammissione). Grosseto è il limite temporale, già scavalcato da Nicola Vizzoni nel martello (78,22, ottava misura continentale 2010), mentre il giovanissimo giavellottista Gianluca Tamberi ha dalla sua un 78,61 inferiore al limite (79,00) di una quarantina di centimetri, ma può contare sulla giovane età (requisito richiesto perché sia presa in considerazione la tabella EA, con un 78,50 che in questo caso lo promuoverebbe). Tra le donne gli Assoluti sono l'occasione attesa per Chiara Rosa (peso, stagionale a 17,99: i 18 metri del minimo sono una specie di formalità...): la veneta, reduce dall'infortunio invernale, si è comportata benissimo a Bergen, e può certamente guadagnare l'azzurro. Laura Bordignon, anche lei molto preziosa in Norvegia, può contare sul 59,05 di inizio marzo a S. Benedetto del Tronto, mentre non hanno problemi di minimo le martelliste Silvia Salis (71,25) e Clarissa Claretti (per entrambe risultato a S. Benedetto del Tronto, in marzo). Chiude il discorso il giavellotto donne, dove Zahra Bani è ad un passo dall'ammissione, con uno stagionale di 58,75 (minimo a 59,00). Deciderà Grosseto.
Marco Sicari
Campionati Europei 2010
Barcellona (Spagna)
Minimi di partecipazione
Uomini Donne
10:28 100m 11:45
20:70 200m 23:30
46:00 400n 52:80
1.46:80 800m 2.01:90
3.39:00 1500m 4.09:80
13.35:00 5000m 15.30:00
28.30:00 10.000m 33.00:00
NES Maratona NES
8.28:00 3000 Sp. 9.50:00
13.65 110h/100h 13.30
49.80 400h 56.20
1.23:00 Marcia 20Km. 1.33:15
3.55:00 Marcia 50Km. NES
NES 4x100m NES
NES 4x400m NES
7.800 Decathon/Heplahlon 5.900
2.28 Alto 1.92
5.60 Asta 4.35
8.00 Lungo 6.55
16.70 Triplo 14.00
19.90 Peso 18.00
62.50 Disco 59.00
77.00 Martello 68.50
79.00 Giavellotto 59.00
Criteri di partecipazione
- Per la partecipazione saranno presi in considerazione i minimi stabiliti dalla FIDAL
- Gli atleti dovranno conseguire il minimo nella stagione 2010;
- Nelle specialità in cui vi siano meno di tre atleti, che abbiano conseguito il minimo stabilito dalla FIDAL, il settore tecnico si riserva di iscrivere gli atleti nati negli anni 1988 e successivi che abbiano ottenuto il minimo EA;
- Saranno ritenuti validi i minimi conseguiti nella stagione invernale in strutture indoor.
- I minimi dovranno essere conseguiti in gare di Campionato Federale, internazionali e nazionali regolarmente inserite nel calendario approvato dalla Federazione .
- I minimi dovranno essere conseguiti entro e non oltre la data di effettuazione dei Campionati Italiani Assoluti (1 luglio 2010)
- Nelle specialità con più di tre atleti in possesso di minimo, saranno ammessi alla partecipazione il Campione Italiano, più altri due atleti selezionati dal Settore Tecnico Nazionale
Si ribadisce che la partecipazione alla manifestazione in oggetto è subordinata al conseguimento dei minimi indicati; il conseguimento del minimo è condizione necessaria ma non sufficiente alla convocazione per la manifestazione, che resta sempre e comunque subordinata ad autonoma ed insindacabile valutazione di efficienza e condizione psico-fisica da parte del Settore Tecnico.
Nella foto, Elisa Cusma (Giancarlo Colombo/FIDAL)
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