Guida: "Ad Atene non come comparsa"



Non è proprio destino che Maria Guida possa avvicinarsi a una corsa con lo spirito libero da dubbi e paure. Troppe volte gli infortuni l’hanno frenata, ed anche ora che insegue il sogno della partecipazione alle Olimpiadi, la sua rincorsa è costellata da ostacoli. A Napoli la campionessa europea dovrebbe fare il suo ritorno ufficiale alle competizioni, partecipando alla mezza maratona che assegnerà il titolo tricolore, ma il condizionale è d’obbligo: "Nell’ultimo allenamento ho sentito un quadricipite indurirsi. Mi sono fermata, ma il dolore è rimasto. D’accordo con il mio allenatore Gigliotti ho deciso di aspettare un paio di giorni, poi nell’immediata vigilia della gara deciderò se prendervi parte. Io spero che sia solo un normale affaticamento da carico di lavoro". Maria Guida è assente da ormai un anno e mezzo. Dopo la vittoriosa maratona europea di Monaco, la si è vista in gara solo a una mezza maratona (guarda caso, proprio a Napoli) nello scorso anno. Troppo poco per una campionessa del suo lignaggio. La sua rincorsa verso le Olimpiadi di Atene passa per un crocevia obbligato: l’ottenimento del tempo limite, 2h36’: "In condizioni normali è un crono facilmente raggiungibile: sarebbe come fare un allenamento lungo. Ma è chiaro che dopo tanti infortuni le incognite, sia fisiche che soprattutto psicologiche, non mancano, e il compito è un po’ più duro. Io lo ritengo comunque una tappa di passaggio, non ho paura". Inizialmente si era pensato proprio a Napoli come sede per la caccia al minimo, poi si era parlato di una Guida in corsa per la Mezza ma pronta a tirare avanti se in buone condizioni. E’ chiaro che ora l’ipotesi è tramontata, non si può rischiare, e la maratonina sarà l’eventuale traguardo limite. Bisogna scegliere quindi la sede giusta per la ricerca del minimo: "Gigliotti mi parlava della maratona di Rimini, ma il 6 giugno arriva troppo presto, e poi temo una giornata eccessivamente calda. Penso invece alla gara di Mont St.Michel, in Francia, prevista per il 20 giugno, dovrebbe essere quella la sede dell’esame di ammissione". Maria conosce bene il percorso della Napoli Marathon, e pur affrontando solo la mezza maratona, sente quella corsa anche sua: "Io sono campana, è la manifestazione di casa, anche se da tempo vivo in Emilia. Quando gareggio a Napoli, sento sempre intorno a me tanto calore, l’amore della gente, il tifo. Il percorso non è facile, ci sono anche tratti in pavé, ma l’immagine che la maratona dà a chi viene da fuori è bellissima. L’arrivo a Piazza del Plebiscito, poi, lascia sbalorditi". La rincorsa olimpica di Maria Guida è iniziata in Namibia: "Oltre che tecnicamente, l’esperienza africana è stata fondamentale per ritrovare fiducia in me stessa. Mi ero un po’ avvilita ad inizio anno, qualche dubbio l’avevo dopo tanti stop, ma il mio tecnico Gigliotti mi ha continuamente spronato a non mollare. L’esperienza in Namibia è stata fondamentale perché mi sono allenata e ricostruita aerobicamente e muscolarmente senza fare quantità. Gli allenamenti medi e le ripetute li ho affrontati solo al ritorno in Italia, lì facevo solo corsa lenta, ma farlo in altitudine è significato riprendere confidenza con la fatica, per questo è stata così importante". L’ultimo acciacco non ha intaccato di una virgola la fiducia che Maria nutre verso l’immediato futuro: "I momenti difficili non mi hanno mai avvilita, li ho sempre superati con energie positive, decisa a guardare avanti. Mi piacerebbe chiudere la mia carriera con le Olimpiadi, ma non penso ad Atene solo come a una maratona nella quale partecipare e basta. Voglio essere competitiva, valere un tempo intorno alle 2 ore e 26’, che mi consenta di recitare un ruolo importante. Ho tempo per prepararmi". Gabriele Gentili

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